ARTE ANTICA MODERNA CONTEMPORANEA


Architettura Pittura Scultura in Grecia

Architettura, pittura e scultura in Grecia si definivano con il termine 'tecnè' (dal quale deriva la nostra tecnica), che i romani identificarono con 'ars'.

Ubbidiva a determinate regole, come categorie permanenti ed assolute. Non esisteva la differenza che facciamo noi tra arte e artigianato, tra arte e tecnica.

Architettura greca

Il tempio è il principale monumento architettonico greco, che era la dimora del dio, dove solo il sacerdote poteva entrarvi, mentre i fedeli si riunivano fuori del tempio.

I primi templi di legno si sono perduti, e i resti dei primi costruiti in muratura risalgono al secolo VI a.C. e si dividono in due parti: il prònaos (vestibolo) e il naòs (cella del dio). Dietro il naòs v'era l'epistodomo (atrio posteriore), nel quale si custodiva il tesoro della città.

Il tempio era costruito su file di colonne, doriche con fusto e capitello piatto, senza base. All'inizio le colonne erano lisce, poi con scanalature verticali, affinché non sembrassero piatte. Lo stile corinzio appare durante l'epoca ellenistica, ed ha un capitello con volute ricoperto da foglie d'acanto.

Il tetto era di legno, a due spioventi, rivestito di lastre di terracotta, sopra le colonne v'era la trabeazione (che includeva l'architrave o epistilio, il fregio e la cornice), al centro il frontone con decorazione scultorea policroma anche nelle mètopi.

Il tempio dorico era semplice, nudo, severo, e secondo i greci rappresentava il principio maschile.

I templi dorici del VI secolo più importanti sono: quello di Heraiòn di Olimpia, in Grecia e quello di Posidonia, vicino a Salerno.

Del secolo V, in Grecia, troviamo i seguenti templi: Tesoro degli ateniesi a Delfi, Tempio di Egina al Pireo, Tempio di Zeus in Olimpia, il Partenone (o tempio della dea vergine - Athena Parthenos), di marmo pentèlico, costruito dagli architetti Ictino e Calicrate e decorato dallo scultore Fidia, durante l'epoca di Pericle, che fece ricostruire l'Acropoli d'Atene, incendiata e distrutta per ben due volte dagli invasori persiani.

Quest'ultimo ha 8 colonne di fronte e l7 ai lati, la cella è divisa in tre navate con altre file di colonne, la cella principale conteneva la gigantesca statua crisoelefantina (oro e avorio) di Atena, di Fidia.

Per correggere l'illusione ottica i lati del frontone sono leggermente concavi e non retti, affinché da lontano appariscano retti. La prima e l'ultima delle otto colonne frontali sono collocate un po' più vicine alla seconda e penultima, affinché appariscano tutte a uguale distanza se viste da lontano, anche le pareti esterne del tempio sono un po' inclinate verso l'interno affinché sembrino rette da lontano.

Anche le colonne hanno un éntasi (specie di rigonfiamento nel centro) per farle apparire più alte e snelle.

Successivamente il Partenone fu trasformato in chiesa ortodossa dai bizantini, poi in moschea e in polveriera, durante la dominazione turca; assediata Atene dai veneziani fu bombardata dal Morosini.

Importanti sono anche il tempio di Teseo (o di Efesto), il tempio di Apollo, il tempio di Tegea, e in Italia il tempio di Siracusa, il tempio della concordia ad Agrigento, ed altri.

Lo stile jónico, più piccolo, elegante, più esile, slanciato e decorativo, con base e capitello con volute, era considerato dai greci come rappresentante dello stile femminile.

I più importanti sono: tempio di Apollo Dìdimo a Mileto, tempio di Diana ad Efeso, il Mausoleo de Alicarnasso nella Caria, l'Altare di Pérgamo, i Propìlei all'ingresso dell'Acropoli di Atena, costruiti dall'architetto Mnesicle, che conteneva una pinacoteca, il tempio di Athena Nikè, l'Eretteo con le famose cariàtidi in sostituzione delle colonne.

Scultura greca

Le sculture primitive del secolo VIII al VI erano di legno (xoàna) e si sono perdute, ma sono giunte a noi quelle di pietra o marmo, come la statua di Nicandro.

L'evoluzione della scultura si divide in periodo geometrico, arcaico primitivo, arcaico avanzato, classico ed ellenistico.

Gli stili sono tre: il dorico schematico e rozzo; lo jonico, delicato e dettagliato nei particolari; l'attico, che è una fusione dei due stili.

La tematica era la seguente: figura maschile nuda (Apòllini o kùroi), la parte destra della scultura era quasi uguale a quella sinistra (simmetria), se non per una gamba un po' avanzata e un braccio alzato, come l'Apollo di Sunio e il Moscòforo (che rappresenta il dedicante Rhombos che sostiene un vitello sulle sue spalle: questa immagine fu ripresa dai primitivi cristiani simbolizzando Cristo, come il buon pastore).

Figura femminile vestita (kòrai=ragazze), raffigurante le dedicanti vestite di gala, come le numerose kòre trovate negli scavi dell'Acròpoli d'Atene.

In queste sculture si notano ancora influssi orientali, come gli occhi a mandorla, la simmetria corporale, la staticità, la rigidità anatomica, la frontalità.

Mentre nel periodo classico appare il profilo greco, il movimento e la ondulazione plastica e ritmica delle forme, l'equilibrio e l'armonia.

Mirone (500?-450?), principalmente bronzista, preferisce il verismo e cerca di captare il movimento. Di lui ci è pervenuta la copia romana del Discòbolo (e solo un frammento del corpo originale) e la copia romana di Marsia.

Policleto (470-400?) appartiene allo stile dorico e reagisce al verismo, preferendo idealizzare le sue figure, cercando di captare l'essenziale e la sobrietà dei suoi nudi, creati in accordo a proporzioni geometriche, che fissò nel suo trattato 'kànon'. Abbiamo la copia romana del suo Dorìforo, giovane atleta, una copia greca del Diadùmeno, un atleta che si cinge il capo con la benda della vittoria e una copia romana d'una Amazzone.

Fidia (490-?): uno dei massimi artisti della storia dell'arte, appartenne alla scuola àttica, contraria al verismo; le sue figure sono sobrie ed essenziali e mostrano una calma olimpica e maestosa, serena e dignitosa. Sono sue le sculture del Partenone, la statua di Atena Pàrtenos di 12 metri di altezza, di cui restano solo due statuette, copie più o meno fedeli. Lo Zeus Olimpico, ugualmente colossale statua crisoelefantina di 14 metri d'altezza, anche questa andata perduta. Numerose sono le opere che ci sono giunte e che risentono l'influenza di Fidia, come le cariatidi dell'Eretteo.

Prassìtele (390-340). Alla serenità olimpica e al perfetto controllo emozionale di Fidia, Prassìtele reagisce con i suoi nudi delicati che rivelano espressioni languide e trasognate. Ci sono pervenute tre opere originali: le lastre di Mantinea, l'Ercole col piccolo Dioniso e la testa di Eubuleo. Quindi le copie romane di Apollo Sauròctonos, dell'Afrodite di Cnido,

Skopas (390?-340), scultore attico che reagisce allo stile di Fidia, ma conservando la saldezza dei corpi e dando ai volti espressioni passionali ed alterate. Opere originali o copie sono la statua di Meleagro, le sculture del Mausoleo di Alicarnasso, sculture del tempio di Athena Alea in Tegea. Molte altre risentono la sua influenza, tra le quali la copia della famosa Venere di Milo.

Lisippo (370-300?) reagisce agli stili di Policleto e di Prassìtele, rivelando nei volti, ed anche nei corpi, un realismo nervoso. Dei suoi bronzi ci sono giunte solo copie ellenistiche e romane, come l'Apoxyòmenos, l'Agìa di Delfi, Eros che tende l'arco, Poseidòn in riposo, Ercole farcese, Erma di Alessandro in Grande, il Sarcòfago di Sidone, ed altre.

La scultura ellenistica, dal secolo IV al I, diventa eccessivamente realista, con profusione di particolari, accentuazione dei sentimenti, delle passioni, dei gesti. Si preferiscono i gruppi statuari con temi allegorici, mitici, come Tyche di Antiochia, il Nilo, la Vittoria de Samotracia, la Vittoria di Archernos, l'Apoteosi di Omero, Gruppo di Niobe e dei niòbidi, il Gàlata moribondo, il Gàlata che, dopo aver ucciso la sua compagna, si suicida per non cader prigioniero, il gruppo di Menelao e Pàtroclo, gruppo del Laocoonte, il Toro Farnese, il Bambino che strozza un'oca, il Vecchio pescatore, e vari ritratti, Centauri, Satiri, Sileni, Fauni e animali diversi.

Pittura greca

La pittura greca si è perduta completamente, sebbene si conoscano i nomi dei pittori famosi come Polignoto, Apelle, Protògene, Zeusi ed altri, e inoltre sono arrivate fino ai nostri giorni una quantità di ceramiche che ci danno un'idea di quello che doveva essere l'autentica pittura:

Pittura vascolare

Periodo Arcaico

Stile geometrico (IX-VII): vasi dipinti in fasce orizzontali con temi geometrici. Eccezione: ceramica àttica (Dipylon), che combina lo stile geometrico con figure di uomini ed animali. Le figure sono nere su fondo chiaro.

Stile naturalista (VII-VI): vasi decorati con figure di uomini e animali. Figure nere sul fondo rosso dell'argilla.

Periodo Aureo (V-VI)

Predominio dello stile attico. Figure rosse su fondo nero. Alcuni vasi sono policromi.

Giancarlo V. Nacher

Vedi questi siti:


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Arte
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Aggiornamento: 09/02/2019