ARTI DECORATIVE DELLO STILE ROMANICO

Quasi tutte le manifestazioni artistiche sono in quest'epoca strettamente correlate alle esigenze dell'architettura: in particolare la scultura monumentale, che è parte organica dell'edificio ecclesiastico.

Nella scultura l'artista cerca l'espressione realistica della figura, il senso del lento movimento dei personaggi, attraverso una forma solida e robusta. Quando le figure acquistano spessore psicologico, è sempre in chiave drammatica.

Gli artisti si ispiravano al gusto popolare di formazione barbarica e non più alla cultura dotta di Bisanzio.

La pittura, come la scultura, rappresenta la Bibbia dei poveri e degli analfabeti. Anche qui gli artisti usano forme espressive realistiche, naturalistiche, non più simboliche, come quelle bizantine. P.es. attraverso le pieghe del drappeggio si vuole sottolineare la struttura del corpo.

E' molto probabile che non esistesse un metodo seguito universalmente nel disporre le figure o le scene in punti precisi dell'edificio, come invece avveniva a Bisanzio.

Normalmente però l'immagine del Cristo era collocata nell'abside centrale, mentre in quelle laterali apparivano la Vergine e i Santi patroni.

Le pareti della navata erano suddivise in riquadri dedicati a episodi tratti dalla Bibbia. Le rare finestre potevano avere i vetri decorati (come sempre accadrà nell'architettura gotica).

Sulla parete occidentale spesso compariva la scena del Giudizio Universale.

Col Romanico nasce l'artista nel senso moderno della parola, cioè colui che crea l'arte personalizzandola con propri contenuti, senza limitarsi a tramandare dei valori che non hanno più un riscontro nella realtà.

I colori vengono usati in maniera arbitraria; si usano linee dinamiche e geometriche, per risaltare la forma e la posizione della figura umana; gli effetti di chiaroscuro abbozzano il principio della tridimensionalità e definiscono la rotondità delle forme (tutti elementi, questi, inesistenti nell'arte di Bisanzio).

Solo quando la pittura si ricollega all'arte dei mosaici, è sempre di derivazione bizantina.

Il mosaico è una tecnica molto usata, soprattutto per i pavimenti. La pittura musiva andrà in disuso in tutta l'Europa occidentale, tranne che in Italia, dopo la disgregazione dell'Impero carolingio.

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La miniatura, nei testi a uso liturgico o nei libri offerti in dono a personalità di rilievo, resta sempre legata alle modalità bizantine.

Al centro della facciata, in alto, è quasi sempre collocato un rosone.

Rosone. A. Gianfranceschi, Giornale di servizio (a c. S. Bersani), Quaderni del Corriere cesenate 1997.

Portale. G.Sirotti, Cesena. Diciotto secoli di storia, Città di Cesena 1982.

Il portale è sempre riccamente decorato con sculture raffiguranti scene religiose o animali simbolici.
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