BOLLA DI URBANO VI CHE AUTORIZZA
LA RICOSTRUZIONE DEL DUOMO

Il Papa rispose il 2 agosto del 1378
con una bolla diretta al Vescovo di Bertinoro:

"Urbanus Episcopus Servus Servorum Dei.

Venerabili fratri Episcopo Bertinori, Salutem, et apostolicam benedictionem. Justis petentium ecc. exibita siquidem nobis nuper pro parte dilectorum filiorum Prepositi et capituli ac Civium, et communis Civitatis nostre Cesenat. petitio continebat, quod cum Ecclesia Cathedralis ipsius Civitatis, eo quod posita sit, et inclusa in Citadella, seu fortalitio, alias vulgariter murata nun cupato in parte Civitatis eiusdem per tutionem, et salvationem status Ecclesie Romane constitute, difficulter adiri queat, et in loco alio necessario sit reponenda, fitque in civitate ipsa quedam Ecclesia Parochialis crucis marmorìs apellata ad collationem seu presentationem dilectorum filiorum Capituli supradicti pertinens, ubi Ecclesia ipsa Cathedralis decenter constitui et erigi poterit commode.

Pro parte eorumdem Prepositi, et Capituli, ac Civium, et communis fuit nobis humiliter suplicatum, ut edificandi et erigendi in loco ejusdem Ecclesie Parochialis novam Ecclesiam Cathedralem in honorem, et sub vocabulo S. Joannis Baptiste, sicut antiqua Ecclesia erat, licentia benignitate Apostolica concedere dignaremur.

Nos igitur cum de premissis non habeamus notitiam, fraternitati tue presentium tenore mandamus, quatenus ad nostram Civitatem Cesenat. personaliter te conferas, et de premissis inquiras, et si inveneris ita esse, dictì Preposìto et Capitulo, Civibus a Communi, ut cedente, vel decedente dilecto filio nostro supradicte Parochialis Ecclesie, qui nunc est construendi, et erigendi in eodem loco Ecclesiam Cathedralem hujusmodi in honorem, et sub vocabulo S. Joannis Baptiste provide, quod ipsa Ecclesia antiqua que in fortalitio predicte Civitatis ad usus profanos non redigatur sed proficiatur aliquis Presbyter, qui eam regat, et officia, et divina celebrat in eadem auctoritate Apostolica licentiam postulatam: Quodque Ecclesia nova edificata, et constructa fuerit, ac persone degentes in ea omnibus immunitatibus, libertatibus, donationibus, ac privilegiis quibus antiqua Ecclesia gaudere solebat gauderent eadem auctoritate concede Constitutionibus Apostolicis non obstantibus quibuscumque.

Datum Tibure quarto nonas Augusti Pontificatus nostri an. primo".

(Urbano vescovo, servo dei servi di Dio.


Al Venerabile fratello vescovo di Bertinoro, Salute ed Apostolica benedizione.

In quanto la domanda mostrata a Noi, or non è molto, da parte dei richiedenti cose giuste, i diletti figli: Preposto, Capitolo, Consiglio Comunale ed Anziani della nostra città di Cesena, conteneva ciò: "essendo la chiesa Cattedrale della medesima città là posta ed essendo inclusa nella cittadella, ossia roccaforte altrimenti chiamata volgarmente "murata" poiché è stata costruita in una parte della medesima cittadella, per la sicurezza e la salute dello Stato della Chiesa Romana, poiché è difficilmente accessibile, ed essendo necessario che venga costruita in un luogo diverso, e avvenendo che nella stessa città vi è una certa chiesa parrocchiale chiamata della Croce di Marmo atta alla raccolta e al dono gratuito dei diletti figli del sopraddetto Capitolo, là la medesima chiesa Cattedrale possa venire comodamente costruita ed eretta".

Gli stessi: Preposto, Capitolo, Consiglio Comunale ed Anziani ci hanno umilmente supplicato affinché ci degniamo di concedere per benignità apostolica e licenza venga edificata ed eretta nel luogo ove sorge la medesima chiesa parrocchiale una nuova chiesa Cattedrale in onore e sotto il nome di S. Giovanni Battista, così come si trovava l'antica chiesa.

Noi pertanto, non avendo notizie riguardo alle premesse, alla tua fraternità affidiamo il conseguimento di questi uffici in modo che ti rechi personalmente alla nostra città di Cesena, e ricerchi intorno alle premesse, e se avrai trovato che è così, fa la concessione al Preposto, Capitolo, Consiglio Comunale, Anziani - conciliante o non - il diletto figlio della chiesa parrocchiale, di costruire ed erigere in quel medesimo luogo, una chiesa Cattedrale, allo stesso modo in onore e sotto il nome di S. Giovanni Battista e provvedi perché la stessa antica chiesa che è nella cittadella della predetta città, non venga ridotta ad usi profani, bensì le venga preposto un qualche presbitero che la regga e vi celebri gli uffici e le cose divine, per richiesta licenza e nella stessa apostolica autorità.

E quando la nuova chiesa sarà stata edificata e costruita, le persone che si troveranno in essa godranno delle stesse immunità, libertà, indulgenze, doni, privilegi, dei quali l'antica chiesa soleva godere, concedilo sotto la stessa autorità, senza che lo impediscano apostoliche costituzioni di alcuna specie.

Dato a Tivoli, 2 agosto, anno primo del nostro pontificato).

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