Sito della Biblioteca Malatestiana

LA BIBLIOTECA MALATESTIANA
L'AULA DEL NUTI
UN TEMPIO LAICO IN MINIATURA

Sito del Comune di Cesena


QUESTIONI TERMINOLOGICHE SULLE STRUTTURE E DOTAZIONI DELLA BIBLIOTECA MALATESTIANA

Prima di parlare dell'Aula del Nuti, costruita tra il 1447 e il 1452, bisogna fare delle precisazioni di tipo terminologico. Quella che oggi viene chiamata "Biblioteca Malatestiana" comprende infatti più luoghi di consultazione e di lettura, per un totale di circa 400.000 volumi, tra cui 287 incunaboli, circa 4.000 cinquecentine, 1.753 manoscritti dal XVI al XIX secolo, oltre 17.000 lettere e autografi (nel totale sono inclusi migliaia di libri non ancora inventariati e catalogati):

Ingresso della biblioteca comunale

  1. AULA DEL NUTI O LIBRARIA DOMINI O CORPUS MALATESTIANO
    Fa parte della SEZIONE ANTICA ed è l'oggetto di questo ipertesto. Contiene 343 codici manoscritti dei secoli IX-XV e 48 volumi a stampa dei secoli XV-XVIII.
  2. BIBLIOTECA PIANA
    Fa parte della SEZIONE ANTICA. E' posta di fronte all'AULA DEL NUTI. Originariamente era il dormitorio dei frati francescani.
    La biblioteca era stata donata da papa Pio VII (Chiaramonti, nativo di Cesena, 1800-1823), grande appassionato di antichità, numismatica, epigrafia e belle arti, in eredità alla propria famiglia, ma in usufrutto all'abbazia benedettina di S. Maria del Monte, dove, da giovane, era stato novizio. Nel 1866 lo Stato prese possesso del monastero e confiscò la biblioteca Piana, depositandola presso la Malatestiana. Nel 1941, dopo varie traversie giudiziarie che coinvolsero il Comune, i Chiaramonti e i monaci benedettini, la Piana fu venduta dai Chiaramonti allo Stato, che la affidò in perpetuo al Comune di Cesena Purtroppo è andato disperso il cosiddetto "Medagliere Piano", preziosa raccolta di monete e medaglie antiche e medievali, che fino al 1927 arricchiva le collezioni storico-archeologiche comunali.
    Questa biblioteca contiene 5.057 volumi a stampa, 52 incunaboli e cinquecentine e soprattutto 89 manoscritti, i più preziosi dei quali sono esposti a rotazione nelle bacheche a centro sala. Notevoli due serie di corali del Duomo (qui in deposito dal 1918) e dell'Osservanza, l'Evangelario del 1104 illustrato con miniature bizantine, i messali con miniature su fondo oro, i primi incunaboli, quali l'editio latina della Cosmographia di Tolomeo con tavole incise su rame da Taddeo Crivelli, rarità bibliografiche come il libro più piccolo del mondo leggibile senza lente (mm 15x9), contenente una lettera di Galileo Galilei a Cristina di Lorena, in cui viene spiegato che le teorie copernicane non erano in contrasto con la dogmatica teologica. Esso fu stampato nel 1897 dai fratelli Salmin di Padova.
    Riguardo ai suddetti corali, sette sono denominati "Bessarione", perché commissionati a Bologna intorno al 1450 da questo cardinale bizantino, poi divenuto cattolico, per gli Osservanti di Costantinopoli. Caduta questa in mano turca e trasferitosi egli a Roma, la serie bolognese fu interrotta nel 1455. Successivamente i corali furono portati a termine a Ferrara tra il 1458 e il 1460, dietro interessamento di Borso d'Este. Bessarione destinò quindi l'intera serie, spinto da Novello Malatesta, agli Osservanti di Cesena. Durante le soppressioni napoleoniche furono ridotti a sette, da diciotto che erano in origine, e dirottati al Fondo Comunale della Biblioteca Malatestiana. Uno dei corali che erano andati dispersi all’inizio dell’Ottocento è stato acquistato nel 2002 a un’asta di Christie’s dal Comune di Cesena, ed è stato collocato vicino agli altri “bessarioni”.
    La seconda serie è quella dei sette corali del Duomo (scritti intorno al 1486, ma le miniature arrivano al 1495), commissionati dal vescovo Giovanni Venturelli da Amelia al maestro Enrico da Amsterdam. Restano di proprietà dell'Archivio Capitolare del Duomo.
    Al centro della sala è allestita in permanenza una ricca mostra bibliografica che traccia una sorta di storia del libro dall'età carolingia (sec. IX) al pontificato di Pio VII (sec. XIX).
  3. SEZIONE MODERNA
    Al piano terra, nei locali che dal 1839 furono sede del Monte di Pietà, viene inaugurata nel 1983 la sezione Moderna a scaffali aperti. Il Reparto di pubblica lettura, o Biblioteca moderna, comprende le accessioni posteriori al 1830, libri, opuscoli, raccolte di quotidiani italiani e stranieri, riviste. Il materiale è conservato in parte nel magazzino librario (consultabile solo su richiesta al personale della biblioteca) e in parte nelle sale aperte al pubblico (collocazione secondo la Classificazione Dewey). I volumi ad accesso diretto sono circa 60.000, ma in tutto ve ne sono circa 250.000.
  4. SEZIONE ANTICA
    Sezione conservazione e ricerche. La consultazione del materiale antico raro e di pregio - manoscritti antichi e moderni, edizioni a stampa anteriori al 1831, incisioni - avviene previo accertamento dell'identità del richiedente. Per la consultazione dei codici malatestiani e dei volumi della Biblioteca Piana è richiesta la lettera di presentazione dell'Università o altro Istituto di ricerca. Qualora esistano riproduzioni - microfilm, cd-rom o altro - la Biblioteca si riserva la facoltà di far consultare queste in luogo degli originali. Il patrimonio si identifica con il nucleo costitutivo e originario della biblioteca e con le accessioni che nei secoli successivi al Quattrocento hanno contribuito a farne il deposito della memoria e della cultura della città.
    • Archivio Capitolare della Cattedrale di Cesena: sette corali miniati del XV secolo, realizzati tra il 1480 e il 1495 da Enrico di Amsterdam, su incarico del vescovo Giovanni Venturelli.
    • Fondo del Convento dell'Osservanza: otto corali miniati del XV secolo, commissionati dal cardinale Bessarione.
    • Archivio letterario di Renato Serra, critico letterario.
    • Archivio della Società delle miniere sulfuree di Romagna.
    • Biblioteca del medico Maurizio Bufalini.
    • Biblioteca delle famiglie cesenati Comandini e Nori
    • Biblioteca del senatore Gaspare Finali
    • Biblioteca del letterato Gianfrancesco Rambelli
    • Gabinetto fotografico: lastre e foto di fine Ottocento e primi Novecento di personaggi e siti cesenati.

    La consultazione del materiale raro e di pregio avviene nella Sala di Studio che contiene oltre 5.000 volumi moderni di carattere bio-bibliografico, biblioteconomico e filologico. Per reperire le collocazioni dei manoscritti, dei libri a stampa anteriori al 1831 e delle incisioni si utilizzano il catalogo storico (sistemato nella Sala studio) e i cataloghi topografici; per i libri moderni nell’ Ufficio distribuzione e prestito si possono trovare cataloghi a scheda per autore, soggetti e sistematico: le stesse schede compaiono anche nel catalogo "on line". Sono disponibili anche base dati, cataloghi, e repertori in microfiche e cd-rom.

  5. SEZIONE RAGAZZI
    Nata nel 1976, è situata all'interno del Chiostro di S. Francesco, la Biblioteca dei ragazzi (da 0 a 16 anni) "A. Bettini" dispone di circa 30.000 volumi, con una media annuale di incremento che si aggira sulle 1.500 unità. Ai libri vanno aggiunti cd-rom, videocassette, audiocassette e alcuni periodici che si occupano di biblioteconomia e letteratura per ragazzi. Nel 2006 ha compiuto 30 anni di attività.
  6. BIBLIOTECHE DI QUARTIERE
    Le nove biblioteche di quartiere di Cesena sono delle piccole biblioteche di pubblica lettura, che mettono a disposizione opere di narrativa, enciclopedie, manuali di divulgazione storica e scientifica, libri per ragazzi e talora anche periodici. Esse svolgono un'attività complementare e in un certo modo anche propedeutica all'uso della Malatestiana. Le biblioteche di quartiere sono infatti organizzate sul modello della Sezione Moderna: possiedono cataloghi cartacei per autore e per soggetto, molte hanno una postazione con collegamento a Internet per le interrogazioni degli OPAC, e tutte hanno collocato i loro volumi secondo il sistema di classificazione decimale Dewey.
  7. MUSEO ARCHEOLOGICO LAPIDARIO
    Si trova al piano superiore della Biblioteca Comunale, lungo il primo corridoio. E' stato ideato nel 1922 e comprende epigrafi, marmi architettonici e decorativi di età malatestiana e post-rinascimentale. Fra questi, dalle logge del palazzo comunale, l'abaco con le unità di misura locali e le dimensioni fissate per alcuni materiali da costruzione.
  8. GALLERIA DELL'IMMAGINE
    Per un secondo corridoio che si apre in fondo al Museo Lapidario, utilizzato per esposizioni artistiche temporanee, si giunge all'Aula del Nuti. Nel vestibolo si conserva la mazza argentea donata da papa cesenate Pio VI (1775-99) alla città nel 1790.
  9. MUSEO STORICO DELL'ANTICHITA'
    Sorto nel 1969, è situato nel locale sottostante l'Aula del Nuti. Raccoglie reperti e testimonianze della storia umbra e romana dell'agro cesenate e della città. Vi sono esposti, in particolare, due piatti argentei databili alla prima metà del IV sec. d.C., contenenti scene di vita agreste, conviviali, venatorie (sono stati trovati nel 1948 sul colle Garampo, accuratamente seppelliti). Questo museo nel 1972 ha ricevuto una menzione speciale da parte dell'UNESCO. Il Gruppo Archeologico Cesenate, grazie ai ritrovamenti del periodo tardo-medievale e rinascimentale, ha reso necessaria una più ampia esposizione dei reperti museali.
  10. LICEO CLASSICO
    Nel 1860 si istituisce il liceo classico a Cesena, trasferito nel giugno 2006 in altra sede per lasciare spazio alla biblioteca Comunale. Negli spazi già occupati dal liceo si prevede la creazione di un polo museale cittadino.
  11. ARCHIVIO STORICO
    Nel retro della Biblioteca Comunale, presso il Chiostro di S. Francesco, nell'edificio che ospita anche la Biblioteca dei Ragazzi.
  12. MUSEO DELLA CENTURIAZIONE
    E' previsto presso il quartiere S. Giorgio un certo virtuale della centuriazione cesenate, in grado di documentare per esteso la storia agricola del territorio. Infatti il territorio a nord-est di Cesena è interessato dalla centuriazione romana riminese-cesenate (III sec. a.C.), una delle più antiche divisioni agrarie attuate dai romani per appoderare i loro coloni, che qui in particolare si conserva ancora nelle sue linee fondamentali.

Si ringrazia per la collaborazione la vicedirettrice della Biblioteca Malatestiana Paola Errani.
La musica è tratta da Intabulatura di Valentin Bakfark (1507-76), arrangiata da Harald Lillmeyer

Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Arte
 - Stampa pagina
Aggiornamento: 03/11/2006