Indice
Percorso storico

Roma nel III secolo a.C.

La conquista della Romagna

Vicende della Romagna nel II secolo a.C.

Conseguenze

Le origini di Cesena

Il centro urbano cesenate

Storia della Romagna nell'antichità (periodo romano)


Roma nel III secolo a.C.

In seguito alla prima guerra sannitica Roma dominava tutta l'Italia centrale. Successivamente, all'inizio del III secolo a.C., si consolidò il dominio cartaginese sul Tirreno e Roma spostò il proprio traffico sull'Adriatico (295 a.C. Battaglia di Sentino). Nell'Urbe aumentò la richiesta di terra da parte dei proletari ed i populares proposero un'espansione verso Nord-Est, verso la valle del Tevere (283 a.C. Battaglia del lago Vadimone). In seguito alla guerra sannitica solo Taranto rimase indipendente da Roma e chiamò in aiuto Pirro, ma con la battaglia di Benevento (275 a.C.) tutta l'Italia meridionale venne conquistata da Roma.

La conquista della Romagna

Dal Marecchia i romani conquistano territori del Rubicone fino alla foce del fiume. Con la sottomissione degli Umbri, grazie alla conquista di Sarsina (266 a.c.), i Romani poterono controllare due passi e due vallate di collegamento con la Cispadana. Perciò il colle Garampo acquistò grande importanza in quanto centro di convergenza fra il Savio, diretto al mare, e la pista pedemontana, che da Rimini arrivava fino a Bertinoro.
Il processo di romanizzazione tra Marecchia e Savio iniziò dopo la deduzione di Ariminum (268 a.C.), ma fu graduale per non provocare la reazione delle popolazioni indigene.
A metà del III sec. a.C. comincia la romanizzazione della parte orientale della Romagna, che sarà più difficile nei territori in mano ai Celti e più facile in quelli in mano agli Umbri, popolo affine a quello romano.

Vicende della Romagna nel II secolo a.C.

Tracciato della via Emilia con centuriazioni
Tracciato della via Emilia con centuriazioni

Dopo la guerra Annibalica il governo romano attuò un programma di assetto degli insediamenti non ancora organizzati e dei territori adiacenti (può essere il caso di Cesena).
Nel 187 a.C. il console Marco Emilio Lepido si preoccupò del tracciato della Via Emilia e della centuriazione dei territori adiacenti, utilizzando come decumano principale la via stessa.

Visione globale della Centuriazione nell'area cesenate e forlivese
Visione globale della Centuriazione nell'area cesenate e forlivese

In questo periodo fu attivo il console Popilio Lenate (132 a.C.) che bonificò il territorio tra Savio e Reno e diede il nome ad un forum già esistente lungo la via Emilia (Forum Popili).
Creò anche il tracciato della via Popilia che collegava Rimini, Ravenna e Adria e attuò bonifica e centuriazione del territorio fra Cervia e Pisignano, con probabile tracciamento o rinnovo della Cervese. Gli scopi di questa serie di operazioni furono molteplici: l'incentivazione dell'agricoltura, creazione di una rete di traffici con i paesi transalpini, risoluzione dei problemi del proletariato e la creazione di una classe di ceto medio di contribuenti, utile per il sistema sociale e il reclutamento.

Conseguenze

La colonizzazione romana ebbe un ruolo positivo nell'economia romagnola per vari motivi:

  • la bonifica ed i disboscamenti portarono ad un mutamento radicale del paesaggio (rivoluzione ecologica);
  • dal centro e dal sud Italia affluirono in questa regione popolazioni che portarono nuove culture, lingue, ma soprattutto sementi e tecniche lavorative; in questo modo si ebbe un grande sviluppo agricolo e artigianale;
    ogni intervento colonizzatore segna un progresso nel settore terziario dell'artigianato e dell'imprenditoria manifatturiera e dell'efficienza del settore viario.

Le origini di Cesena

Abbiamo poche fonti (letterarie ed archeologiche) che ci parlino della nascita e dello sviluppo di Cesena. Essa sorse sul fiume Savio probabilmente come città umbro etrusca. Con la conquista romana si stabilizzò sull'asse della "via Aemilia", che corre per tutta l'Emilia ai piedi dell'Appennino.
Centuriazione cesenate
Centuriazione cesenate

Cesena nacque come centro commerciale che riuscì a divenire in epoca romana un importante mercato di merci agricole grazie alla sua posizione strategica ed alla notevolissima fertilità dei terreni. Riguardo a quest'ultima è famosa la pagina del geografo greco Strabone che rimase colpito dall'abbondanza di vino e grano in Romagna. L'importanza della sua posizione geografica (vicina al centro portuale di Rimini) è citata da Procopio di Cesarea nel "Bellum Gothorum"; anche i ritrovamenti archeologici presso numerose borgate circostanti dimostrano che la zona era densamente abitata e che i centri limitrofi erano nella maglia economica di "Caesena". Una stima degli abitanti è ardua, ma alcuni studi fanno supporre che la popolazione aumentò notevolmente prima delle guerre annibaliche, fino a raggiungere i 14500 circa abitanti tra il Savio, la "Via Aemilia" e la Via Popilia. Questi abitanti erano distribuiti in "vici" e "pagi", piccoli agglomerati rurali su cui si basava l'impianto agricolo romano.

Il centro urbano cesenate

Il nome della città deriva probabilmente dal Rio Cesuola ed il primitivo centro abitato era presumibilmente sul colle Garampo.
Il sito di Cesena vigila lo sbocco nella pianura romagnola della valle del fiume Savio, all'incrocio tra il corso del Savio e la via pedemontana poi sostituita dalla via Emilia.
Cesena ha forse radici etrusche e la presenza di Sarsina fa supporre che la città fosse un avamposto molto importante strategicamente.
Dal III secolo a.C. Cesena assume una qualche forma urbana (Conciliabulum) e fu un punto di raccolta per i coloni del territorio e i cittadini romani, probabilmente munito di alcuni servizi comuni.
Un primo assetto dell'insediamento non ancora organizzato si ebbe a partire dalla fine della guerra annibalica.
Nel 90 a.C. Cesena si trasformò in un Municipium e non divenne mai una colonia.

Prtc. Tabula Peutingeriana (IV sec. d.C.)
Prtc. Tabula Peutingeriana (IV sec. d.C.)


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