PALAZZO O.I.R.



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(o della Congregazione di Carità)

Costruito tra il 1776 e il 1795 su progetto dell'architetto milanese Agostino Azzolini in stile neoclassico, perfettamente proporzionato nei volumi, ove sorgeva il quattrocentesco Ospedale del SS.mo Crocifisso che era dotato di un bellissimo portico con 18 colonne recanti ad ogni capitello lo stemma del Signore di Cesena e del vescovo Antonio Malatesta. Era una delle opere architettoniche più pregevoli volute da Malatesta Novello; già ospedale di S. Maria della Carità, mutò il suo nome in quello del Crocifisso dopo la ricostruzione malatestiana.

L'odierno palazzo è a tutt'oggi fra gli edifici più ragguardevoli della città: la facciata, sull'odierno c.so Garibaldi, mantiene intatte le  forme neoclassiche di lineare chiarezza, e si fregia di un antico portone d'ingresso in legno intarsiato, opera di Giorgio Razzani (1631).

La parte posteriore, adibita ad ospedale fino al periodo napoleonico e a brefotrofio fino alla fine dell'Ottocento, è stata demolita nel corso degli anni Cinquanta per lasciare posto ad un condominio  con sottostante galleria di transito (Galleria O.I.R.).

Il palazzo O.I.R. conserva, oltre ai nomi e agli stemmi dei Benefattori delle istituzioni caritative della Città, pregevoli tele, per lo più ritratti di Benefattori.