CLAVICEMBALO 
  • Fu inventato alla fine del Trecento in Italia e deriva dal
    salterio, un antico strumento mediorientale a corde.
  • Ebbe il suo massimo splendore nel Seicento.
  • Nel Settecento, con l'invenzione del pianoforte, cadde in disuso.
  • Oggi è usato quasi esclusivamente per eseguire musica antica,
    barocca o rinascimentale.
  • Il suo timbro è chiaro e brillante, anche se incapace di variazioni
    espressive, e molto leggero, adatto ai salotti ma non ai teatri.
  • La forma è simile a quella del pianoforte a coda, ma più stretta.
  • La tastiera è una, a volte due, collegata a plettri che
    pizzicano le corde, sempre con la stessa forza.
  • I tasti sono di colore opposto a quello del pianoforte.
  • La cassa di risonanza può variare da 100 a 180 cm.
  • Appartiene alla famiglia cordofoni a corde pizzicate.