ARTE ANTICA MODERNA CONTEMPORANEA


Dall'elogio alla gloria:
Rosalba Carriera nelle parole dei suoi contemporanei

Valentina Casarotto

Il segreto nello sguardo. Memorie di Rosalba Carriera prima pittrice d'Europa, 2012, Colla Editore

Signora Rosalba io temo assai che la vostr’arte eccelsa vi conduca un giorno all’Inquisizione per un’accusa di cui ninun eresiarca è mai stato incolpato. Voi vi assumente l’onnipotenza, che è il più riserbato pregio di Dio ed in vece d’imitar gli uomini, li create. Ma che voi coi colori di terra formiate volti al naturale, l’intendo possibile, perché così fu fatto una volta da Dio con Adamo. Ma che co’ terreni colori dipingiate anche l’anima spirituale e insensibile, questa è un’eresia stravagante. (Lettera di Ferdinando Maria Nicoli a Rosalba Carriera, Bologna 26 giugno 1703).

Ricalcando il topos dell’artista simile al divino creatore, il corrispondente si esalta in un’iperbole d’adulazione, infervorato nella metafora fino a sfiorare la blasfemia, con parole che tuttavia ci introducono, in media res, alla fama e alla considerazione raggiunta dalla pittrice veneziana Rosalba Carriera (1673-1757) all’età di trent’anni.

La sua personale interpretazione della miniatura su osso e avorio, creata come decorazione per le tabacchiere o come oggetto autonomo con ritrattino da offrire come petit cadeau, aveva ridato vigore a una tecnica ritenuta piuttosto statica. Intessendo i suoi fondelli con puntini grossi, filamenti aggrovigliati e zone risparmiate, realizzava opere che incontravano il gusto più moderno, che rispecchiavano una sensibilità più pittorica e meno formale, e che inserivano questa produzione minore in un filone di sperimentazione già avviata dai miniaturisti francesi. L’ampliamento della produzione di Rosalba Carriera con il ritratto a pastello su carta, proprio agli inizi del secolo, risente quasi certamente della amicizia familiare con Anton Maria Zanetti il Vecchio (1680 - 1767), uno dei più acclamati connoisseur di disegni del tempo, e senza dubbio arbitro del gusto e del collezionismo internazionale.

Nonostante il successo riscosso dai ritratti a pastello, la richiesta di miniature non accennava a diminuire. Dalle parole della stessa Rosalba, al di là dell’artificiosa modestia che ne traspare, apprendiamo l’insicurezza con cui vive le sue nuove prove d’artista: Il continuo impegno nella miniatura, che mi lascia haver pocca pratica (nei pastelli), mi dovrebbe far degna di compatimento (Lettera di Rosalba Carriera a Hans Bötticher in Schwein, Venezia 1 dicembre 1706). Al contrario, la fitta corrispondenza dei committenti ci tramanda prodighi e lusinghieri paragoni.

Nelle loro parole è sempre adulatorio il confronto tra i più grandi nomi della pittura e la produzione dell’artista veneziana, che ricordiamo essersi votata al genere del ritratto, oltre che per personale propensione, anche per evitare il conflitto, economico e di merito, con i più titolati colleghi pittori di storia.

Per riprendere la lettera del 1703, Nicoli continua riferendo un gustoso aneddoto:

Mentre il signor Giuseppe Maria Crespi, detto lo Spagnolo, pittore insigne bolognese, ammirava giorni fa la vostra bell’opera, lodandone singolarmente la fedeltà del disegno e la diligenza del colorito, vi fu uno, non so chi, che disse: che fortuna d’un pittore che havesse una sì virtuosa emola dell’arte per consorte;  a cui egli ripigliò che bisognava, per ben accoppiarla, far risuscitare il signor Guido Reni.

Il successo della pittrice che con i suoi delicati pastelli incontrava il gusto intimista e leggiadro del tempo era in costante e perdurante ascesa, tuttavia è con una miniatura su avorio, La fanciulla con la colomba, che Rosalba Carriera nel 1705 viene ammessa all’Accademia di San Luca a Roma. Questo prestigioso titolo e ambito onore sono frutto dell’interessamento di Christian Cole, segretario Lord Manchester, ambasciatore inglese prima a Venezia, poi trasferito alla corte papale. La corrispondenza tra la pittrice e Cole ci conduce giorno dopo giorno nell’affaire della nomina, dipanando tentennamenti e reticenze, sottendendo insicurezze e contrattempi.

E nuovamente vien ripreso il paragone con il celebre bolognese, da parte del Principe dell’Accademia, il vecchio pittore classicista Cavalier Carlo Maratta (1625/1713) proprio in corrispondenza del conferimento. … li ho mostrato suo lavoro, che fu admirato egualmente da tutti noi. Il Sig.r Cavalier la teneva [la miniatura] più di meza hora in mano et diceva che V.S.Ill.ma Signora haveva chiesto un soggetto difficile, bianco sopra bianco, che avete fatto da maestra grande, che Guido Rheni no poteva fare più.(Cristiano Cole a Rosalba Carriera, Roma, 19 settembre 1705).

Prima del viaggio di Rosalba Carriera a Parigi del 1720-21, che sancirà il suo trionfo con l’ammissione all’unanimità all’Académie royale de peinture et de sculpture, Pierre Crozat (1661–1740), raffinato collezionista e amico della pittrice, la blandisce con un altro paragone, che ne esalta sensibilità e virtuosismo: Parmi tous nos peintre, je ne connois que M. Vateau capable de pouvoir faire quelque ouvrage à pouvoir vous estre présenté – Tra tutti i nostri pittori, io conosco solo Monsieur Watteau che possa fare qualche opera che vi possa esser presentata.  (Pierre Crozat a Rosalba Carriera, Parigi 22 dicembre 1716).

Qualche anno più tardi e tuttavia sempre allineata sulle note della lode è l’intestazione scherzosa seppur eloquente di una lettera del marzo 1728 di Charles Antoine Coypel (1694/1752) figlio del celebre pittore Antoine Coypel (1661/1722), che indirizza una missiva à Antoine Corege dit aujourd’hui Rosa Alba – Ad Antonio Correggio detto oggi Rosalba.

Ed infine, a suggello di una vita in cui arte e affermazione si sono intrecciate in un perfetto minuetto, le parole di Giovanni Ludovico Bianconi, medico della casa reale di Sassonia, ci descrivono il Gabinetto della Rosalba, voluto e così nominato dal re Augusto III, il suo più caparbio collezionista. È una grande e luminosissima camera tappezzata di verde, che guarda sopra una larga e bella piazza. La lunga facciata che è dirimpetto alle finestre è riporta dalla cima a fondo dei più bei pastelli che sieno mai usciti dalle mani di questa valorosa pittrice, e forse saranno più di 100. In mezzo a loro, come nella sua reggia, si vede primeggiare il ritratto di questa immortal veneziana fatto da se stessa. (G.L. Bianconi, Elogio storico del cavaliere Anton Raffaele Mengs con un catalogo delle opere da esso fatte, Milano 1780) 

Non più paragoni, non più elogi. Il Gabinetto di Rosalba sancisce  il momento della gloria. Guido Reni, Antoine Watteau, Antonio Correggio, Anton Raphael Mengs, sono stati tutti grandi pittori accomunati dalla grazia di tocco e dalla leggerezza del colore, nomi oggi altisonanti che furono rispolverati a paragone delle opere di Rosalba Carriera, una pittrice di talento che oggi invece sconta un oblio – per quanto riguarda il grande pubblico - davvero immeritato.

Caterina Sagredo Barbarigo

Non di rado le nobildonne desideravano farsi ritrarre in veste mitologica. La contessa Caterina Sagredo Barbarigo, donna con poliedrici interessi, fu certamente una delle animatrici del gusto e della vita sociale veneziana della metà del Settecento.

Ritratto della contessa Caterina Sagredo Barbarigo in veste di Berenice, pastello su carta, Detroit Institute of Arts, Detroit

Il piccolo avorio, circa 10 cm, fu consegnato come morceau de réception per ratificare la nomina ad accademica avvenuta nel 1705.

Fanciulla con la colomba, miniatura su avorio, Accademia di San Luca, Roma

Jean Antoine Watteau

Rosalba Carriera incontra il pittore francese durante il suo viaggio a Parigi. La stima tra i due artisti è reciproca e profonda. Il ritratto che eseguì la Carriera è forse il più famoso, eseguito prima della morte prematura di Watteau, avvenuta nel 1721.

Ritratto di Jean Antoine Watteau, pastello su carta, Museo Civico di Treviso

Barbara Campanini

Un ritratto magnifico che immortala una delle donne più belle e famose dell’epoca, oltre che una delle figure femminili più progressiste e indipendenti del tempo.

Ritratto della ballerina Barbara Campanini, pastello su carta, Gemäldegalerie, Dresda

Rosalba Carriera

Nel romanzo Il segreto nello sguardo. Memorie di Rosalba Carriera prima pittrice d’Europa,Angelo Colla Editore 2012, Valentina Casarotto, storica dell’arte, affronta con successo la sfida rappresentata dall’approfondita analisi della produzione critica sulla pittrice, reinterpretandola in chiave narrativa e rendendola coinvolgente e accessibile ad un vasto pubblico attraverso l’espediente dell’io narrante.

www.ilsegretonellosguardo.it

www.angelocollaeditore.it

Fonti:

  • B. Sani, Rosalba Carriera. Lettere, diari, frammenti, Firenze 1985, 2 voll.
  • B. Sani, Rosalba Carriera 1673-1757. Maestra del pastello nell'Europa ancien régime, ed. Allemandi, Torino 2007
  • R. Carriera, Maniere diverse di fare i colori, a cura di M. Brusatin, Milano 2007...
  • Rosalba Carriera «prima pittrice d’Europa», Catalogo della mostra, a cura di G. Pavanello, Venezia 2007
  • Rosalba Carriera (1673-1757), Atti del Convegno internazionale di studi, 26-28 aprile 2007, Venezia Fondazione Giorgio Cini, Chioggia, Auditorium San Nicolò, a cura di G. Pavanello, Venezia 2009
  • A. Henning, H. Marx, Das Kabinett der Rosalba. Rosalba Carriera und die Pastelle der Dresdener Gemäldegalerie Alte Maister, Dresda 2007
  • Le tele svelate. Antologia di pittrici venete dal Cinquecento al Novecento, a cura di C. Limentani Virdis, Mirano (VE) 1996
  • M. Levy, La pittura veneziana del Settecento, Milano 1996
  • V. Malamanni, Rosalba Carriera, Bergamo 1910
  • P. Molmenti, La storia di Venezia nella vita privata dalle origini alla caduta della repubblica, III, Roma 1908
  • Memorie intorno alla vita di Rosalba Carriera celebre pittrice veneziana, scritte dall’abate N. N. nel 1755, Padova 1843
  • A. Sensier, Journal de Rosalba Carriera pendant son sèjour à Paris en 1720 et 1721, Paris 1865
  • G. Tassini, Curiosità veneziane, Venezia 1887

Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Arte
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Aggiornamento: 09/02/2019