L'ICONA DELLA TRINITÀ

"... perché contemplando la s. Trinità venisse superato l'orrore dell'odio che lacera questo mondo"
(un agiografo di s. Sergio)

  • Tutti i mezzi dell'iconografia di Rubljov non superano i limiti dello stile della scuola di Novgorod, e tuttavia, per i contenuti che esprime, essa appare decisamente nuova.

Iconografo

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  • Ad esprimere la perfetta unità delle tre figure contribuiscono i colori dei manti e delle ali, l'uguaglianza degli scettri (segni di potere regale), le stature, lunghissime, dei corpi, l'aspetto e i lineamenti dei volti, così pieni d'interiore serenità.
  • La diversità dei tre angeli è relativa all'atteggiamento che ognuno di essi assume nei confronti dell'altro. L'oggetto del loro colloquio è evidentemente il calice (che contiene un agnello), posto al centro della tavola.

  • La tradizione più antica è sempre stata unanime nel vedere nell'angelo di destra (specie per la linea concava del corpo, che designa ricettività) la rappresentazione dello Spirito, e nell'angelo centrale la figura del Padre, che col gesto benedicente della mano indica al Figlio il senso della sua missione.
  • Si è cercato di spiegare l'attribuzione delle diverse identità anche sulla base dei simboli che sovrastano le tre figure: dietro il Padre l'albero della vita, sorgente da cui tutto nasce; dietro al Figlio la casa-tempio, simbolo di edificazione; dietro allo Spirito la roccia, simbolo di forza interiore.

  • Inoltre all'inclinazione dei volti dei due angeli (di destra e centrale) si contrappone la lieve inclinazione in senso contrario della testa dell'angelo di sinistra, come se questi volesse raccogliere il movimento di quei volti sommessamente reclinati. L'angelo che rappresenta il Figlio appare incorporeo ed emaciato, ma anche sicuro, pieno di ardire.
  • Le forme geometriche della composizione sono ritmiche, perché caratterizzate da molte linee rette e curve che s'intersecano: p.es. il cerchio, simbolo di perfezione o d'infinito, che le stesse figure formano; il triangolo, simbolo di unità e di uguaglianza; la croce, che divide l'icona in due parti simmetriche (pur essendo essa tripartita).
  • In basso la terra è raffigurata da un rettangolo, secondo la concezione del tempo. La pedana su cui gli angeli poggiano i piedi sembra rimandare alla figura dell'ottagono, altro simbolo della terra.

  • La prospettiva ovviamente è rovesciata e dà un'impressione di grande leggerezza. I contorni esprimono il movimento molto più che i volumi.
  • Il fatto che le figure non siano esattamente frontali, ma presentate di 3/4, coi volti leggermente obliqui, rende la composizione molto armonica ed elegante.
  • Le acconciature, sontuose, sottolineano la fragilità e la finezza dei volti una purezza antica, che ricorda il mondo classico.
  • L'ombra è totalmente assente. Ogni parte dell'icona sembra vivere di luce propria. Il tono di fondo è quello splendente dell'oro pallido o della segale matura.

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