LA TRAGEDIA DELLE BACCANTI: IL TEATRO GRECO: I GENERI

LA TRAGEDIA DELLE BACCANTI
OVVERO LA COSCIENZA INQUIETA DI EURIPIDE

Quando un uomo è abile nel parlare, su qualunque argomento può sostenere una lotta di parole

Euripide


IL TEATRO GRECO: I GENERI
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La tragedia, introdotta ufficialmente in Atene fra il 536 e il 532 a.C. (al tempo di Pisistrato), era un componimento drammatico, elaborato in versi o in prosa, espresso in tono solenne, che fondeva epica e lirica, parola canto e danza, e rappresentava, mediante il mito, un passato eroico, irrimediabilmente perduto, in cui gli eroi, gli dèi e i semidèi affrontavano un destino spesso incomprensibile.

Viceversa la commedia, nata intorno al 486 a.C., porta sulla scena solo la vita e i personaggi dell'epoca contemporanea, nella piena libertà di linguaggio e di fantasia, rendendosi col tempo più popolare.

L'apice della perfezione strutturale ed artistica viene raggiunta con Eschilo, Sofocle ed Euripide.

In generale bisogna dire che lo scopo principale di tutti i generi teatrali non era la complessità ma la semplicità, non la diffusione e la dispersione dell'effetto, ma l'intensità dell'azione concentrata, rinforzata dalla preminenza del protagonista. Tant'è che nella maggior parte delle scene i dialoghi sono soltanto tra due persone.

Gli attori rappresentavano miti ed episodi epici conosciuti, che si cercava di mettere in relazione, in maniera più o meno esplicita, alle problematiche e alle vicende del presente. Lo stile teatrale della tragedia, con i suoi esiti drammatici e il più delle volte luttuosi, commuoveva il pubblico.


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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Letteratura
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Aggiornamento: 25/04/2015