POESIE IN LIBERTA'


Maria Rosa Cugudda

Maria Rosa Cugudda

Maria Rosa Cugudda è nata a Neoneli in provincia di Oristano, e risiede a Biella da trent’anni. Ha conseguito gli studi, Diploma di Maturità Magistrale e Laurea in Pedagogia, presso la città di Napoli, originaria da parte materna, con una tesi in Sociologia “Le malattie mentali degli emigrati” e fu allieva del Sociologo bolognese Achille Ardigò.

Insegnante ed operatrice culturale, da sempre appassionata di letteratura e di poesia, oltre che di filosofia e psicologia, scrive poesie dall’età adolescenziale, ma solo da pochi anni ha deciso di pubblicare. Nel 2007 è uscita la sua prima Silloge “IL DOLCE CALORE DELLA VITA” (Premio selezione Poesia 2007). Nel 2008 “INESPLORATO LAGO”, in correlazione con alcune opere pittoriche del nobile artista siciliano, da anni residente in Biella, Giuseppe Ioppolo. Fra l’altro hanno scritto di lui “… il fascino di un’emozione da scoprire in una sua opera, non semplice riproduzione, ma un’immagine fatta per comunicare sentimenti ed impressioni profondi”.

La poetessa Maria Rosa Cugudda, amante dell’Arte in tutte le sue manifestazioni, ed in particolare della pittura, collabora già da tempo col pittore Giuseppe Ioppolo, creando delle poesie in base all’ispirazione che ottiene osservando alcuni quadri. Infine, nel 2009 ha pubblicato “EMOZIONI”, Collana Saffo, Casa Editrice Libroitaliano World, ed un Quaderno di Poesie “IL SOGNO”, GDS EDIZIONI.

Ha lavorato, per circa quindici anni, in collaborazione col Ser.T nella Scuola, per la prevenzione del disagio e della tossicodipendenza nei giovani, da cui è stato realizzato nel 2001-02 il libro “La magia del crescere”, in collaborazione con due sue colleghe. Ha partecipato a numerosi Concorsi Nazionali ed Internazionali, ottenendo buoni e ragguardevoli riconoscimenti, anche da parte di importanti critici.

E’ inserita, dopo selezione, in oltre trenta ANTOLOGIE LETTERARIE E POETICHE. A maggio è stata pubblicata l’Antologia, di cui fa parte, tutta al femminile, dedicata all’Amore e alle Donne dal titolo “CANTO DI MAGGIO” 2011. Sempre a maggio è uscito anche il suo nuovo libro di poesie, in correlazione con le opere del pittore Ioppolo, “SPIRITO LIBERO”, GDS EDIZIONI. Collabora con Riviste letterarie e svolge costante attività in numerosi siti on line; alcune sue liriche sono state tradotte in spagnolo, francese, inglese, cinese, indiano e in dialetto napoletano; suoi testi vengono utilizzati anche in alcune scuole.

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A TE MADRE

L'orizzonte è lungi dal tuo
il cuore
come il vento
pieno d’amore dolente
cerca di raggiungerti
nell’umile dimora.
Alle ginocchia mi pongo
per donarti un bacio e carezzare
il segnato volto
teneramente la mano sul mio capo tendi
anche tu colma di gioia.
E’ solo illusione
l’azione non è realtà
sei lontana dai miei occhi.
D’improvviso ti sento accanto
mi insegni ancora ad andare avanti.
Solo tu madre
puoi spaziare tra le vie sublimi del Creato.

BIMBI DI HAITI

Bimbo smarrito
fra le gelide acque di lacrima
di madre
in una calda notte d’estate.

I tuoi occhi son due stelle
spazia il pensiero intorno
la vita elemosini
da chi nell’opulenza sguazza.

Senza compenso
lezioni impartisci
sull’esistenza velata
incatenata
nello scrigno dorato
cosparso di nulla.

FIGLIA DEL MARE

Sono stata e son tua figlia
inquieta potente distesa
d’azzurra acqua.
Ti ho amato nelle onde
sempre mi sono lasciata cullare.
Non stanotte mio Mare
sei duro violento
troppo sicuro di te
per questa fragile notte per me.
Lo spirito
sopraffatto dal tuo fragore
invoca sai tu chi
per calmarti e lasciare
che le ossa stanche
tra le tue ormai rilassate braccia
s’assopiscano finalmente.

IL COSMO AVVERTE

Fra un leggero soffio
di vento che bacia il petalo
dei bianchi fiori
che fanno corolla al sole già in terra,
si adagia il bosco
più colpito che mai
in tempi in cui il tenero non bussa
alla mente dell’uomo distratto.
Impetuoso il ricordo
ruba l’anima
e al passato dell’amata Natura
col pianto si torna.
Avverte l’universo azione
non solo ricordo!

PASSATO, PRESENTE E

C’era la grazia che regnava
C’è il fiore che irradia il suo profumo

C’è la pietra dura che taglia e costruisce
C’è il fiume che travolge e unisce

C’è il fausto desiderio di vita
C’è l’agnello che purifica

C’è il giaciglio che rende sereni
C’era la giustizia e l’amore che inondava

quale futuro?

SPIRITO LIBERO

Non temere uomo conquistato
nell’oasi della vita il raggio ancora splende.
Filosofo son io
tra le sbarre mi adagio.
Vaga il pensiero
lo spirito mio libero oltre mi spinge.
Ristrettezza ricercata
per incontrare l’infinito
mentre amore l’anima all’essenza a tratti negata
conduce.
Il sole, il fiore, il cielo si stringono
per un nuovo mondo nell’umanità seminare.

IL MEDICO DEGLI UMILI

Più il mio Sposo non trovo
il suo cuore (ed anche il mio) si è fermato
Col sorriso sollievo ha donato a quanti
da sofferenza e malattia invasi
Ora lui in Cielo è stato condotto
spazia adornato da candidi Angeli
Quaggiù, io son rimasta
sola e desolata trafitto ho l’animo
mentre il volto inondano salate gelide lacrime
Lo sento mi abbraccia
tendo la mano percepisco l’Amore
ma non lo vedo
Non più respiro senso non riscontro
vegetare o morire nello struggente
dolore che attanaglia.
Mio Gesù, a Te mi unisco
disperazione solamente posso offrirti
trasformala in dono, Dono vero.
Anche per me hai versato il tuo sangue
debole e povera di Spirito ai tuoi piedi mi abbandono.

(Al mio adorato, Luciano,
non più con me, dal 6 febbraio 2014)

GESU’

Conservami pura
nel sentimento
profonda nel pentimento
umile nell’io.
Rendimi disponibile
al fratello che rattristato
muore isolato.
Erigi nel mio cuore
un macigno d’amore
affinché possa donarlo
a coloro che annegano nel buio.
Donami forza
per spalancare gli occhi
e vedere il marciume
che ricopre il mio Spirito.
Tu puoi, Gesù

TURBAMENTO FRA LE MONTAGNE

Immensità granitiche
davanti agli occhi

il bianco dipinge
i vostri cuori
si posa il grigio
sulle smerigliate creste

Mentre mi perdo
tra i profili
vagando
nella fugace esistenza
e nell’infinito inesplorabile.

A CHE GIOVA

Se un raggio di sole
imbiondisce il grano
e il mio corpo
impallidisce in carcere?
Se la pioggia
l’aria purifica
e il mio respiro
luce non scorge?
Se il fiore
inonda col suo profumo
e divieto mi è fatto
di cogliere l’essenza?
Vita ristretta
e normalmente valutata!

DAL CIELO

Di nulla manco
se il cuor m’accendi,
Signore Gesù.

Salvezza incontro
nel distorto mondo
se Amor concedo
a chi con amarezza
ricambia genuina bontà.

Il passo arrestare non posso
breve è la strada
e se il buio mi coglie
più Speranza non ritrovo.

ETICA D’AMORE

Inaridisce l’erba
più rugiada non assorbe.
Il verno i cuori intristisce
all’agosto infuocato riporta,
quando tra le braccia dell’amata
per sempre hai abbandonato
la solinga tua terra,
ove con tenacia
hai combattuto l’esistenza.
Etica d'Amore
gaiamente seminata
ai virgulti l’hai tramandata.
Oh padre, nel cuor mio
eterno sarai se congiunger
ti dovrò alla sposa tua adorata.

IL CAVALIERE

All’alba
un cavalier leggiadro
il tempo mi ruba
fra le dita
avverto
la polvere di quel che fu
e più
non m’appartiene.
Alla melodia del Cosmo
il mio spirito trasale
e tosto
la vita il pensiero invade.

INESPLORATO LAGO

Argenteo bacino
nelle screziate acque,
dalle tenui sfumature scorgo
nell’armonioso abisso
l’uman pensier celato.

Ormai smanioso e svigorito
nel cosmo emette
un’impalpabile grazia
che in ciel persiste,

al fin di render il cuor
bramoso coerede
dell’AMOR donato.

PROFONDO AZZURRO

Non colgo parola alcuna
per rappresentar la beltà
della bimba giunta
dalla terra dei Grandi:
occhi color del mare
profondi e felici
come l’amore a primavera,
capelli dorati come il campo
di grano degli anni che furono,
la favella ormai pronta
che si manifesta
nella nobile gestualità,
Giulia nome eterno
e semplice come
l’angelo di bontà
in rete con le tue radici.
La vita fai tua
oh stella raggiante
e quando crescerai
spaziare dovrai
nei dolci ricordi
di colei che a lungo
ti ha tanto attesa
mentre ora ti guarda
da ben più alti poggi!

ALLUVIONE IN SARDEGNA
E DA LONTANO IO PIANGO

Immersa
tra monti prealpini ormai avvolti da gelida veste
innalzo lo sguardo alla ricerca
di te preziosa mia Perla.
Ti ho lasciata appena
l’Amore ha invaso il mio cuore.
Lontana son fuggita
(anche il Signore lo comanda)
e col mio Amore
radici in terra straniera abbian piantato.
Solamente un frammento di cuore ho stipato in valigia
l’altro l’ho disperso nell’intera mia Terra
affinché non un solo cuore restasse ma infinità
d’Amore cingesse l’Isola.
I padri e gli affetti da lì sempre mi guardano
ed io tendo il filo più tenace.
Oggi ai tuoi piedi l’animo mio geme
la pioggia ti ha invasa distruzione a piene mani ha elargito
sofferenza e lutti nel popolo dal volto indurito e segnato
da continuo sfruttamento ma dall’interiorità integra.
Sardegna Terra mia, di te vivo di te sogno.
Forse un giorno più non scapperò dalle tue tenere braccia.

UNA ROSA, PER MIA SORELLA

Immenso
come l’universo
il tuo cuore
Espanso
come il sole
il tuo intelletto
Libero
come l’acqua del mare
il tuo sorriso
Eccelso
come la vita di un eremita
il tuo animo
Radiosa
come la luce
la tua parola
solamente una rosa posso offrirti
ed un’accorata preghiera
Grazia, indimenticabile sorella.


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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Letteratura
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Aggiornamento: 25/04/2014