POESIE IN LIBERTA'


MAURIZIO PICCIRILLO
Poeta, scrittore, musicista e artista digitale visivo, partecipo a concorsi letterari, reading di poesia radiofonica, performance artistici di strada, corsi di scrittura creativa e frequenta circoli culturali. Varie sue opere sono state pubblicate da riviste specializzate, siti web ed antologie di premi. Ha pubblicato raccolte di poesie e opere di narrativa. Come artista digitale contemporaneo ha partecipato a varie mostre personali e collettive in Italia e all’Estero. Il lavoro artistico consiste nella elaborazione digitale attraverso un programma informatico di generazione di frattali. Successivamente stampa su carta fotografica professionale e assemblaggio su materiali come: plessiglass, tela, forex; gataform e MDF (miscela truciolato di legno e cartone pressato).

Fonte: www.mauriziopiccirillo.com - Contatto

I BATTITI DELL’ANGELO

Dal mio mondo osservo,
pioggia di cenere.
E’ l’uomo,
con la sua ipocrisia.
Scorgo occhi smarriti,
sento grida disperate
di donne sedotte e piango,
frammenti di fanciullo,
spazzati via da ignobili guerre.
E tra le sbarre rimangono i sogni,
le speranze di chi ha lottato,
per una vita migliore.
Ora c’è il niente davanti ai miei occhi.
Soltanto distese d’antracite,
fiumi rossi d’innocenti,
e colonne di fumi d’ossa.
Eppure,
basterebbe per un istante
respirare il dolce profumo della Pace,
e magari, magari,
vedere il futuro
con gli occhi gioiosi
di un bambino libero di volare.

CAMERA D’ALBERGO

Soltanto un sorso,
l’ultimo,
prima di salutare il mondo.
In questa stanza d’albergo
con te
unico raggio di sole.
Ti osservo nuda,
distesa su un letto di fiori recisi.
Un ultimo bacio
e via
lungo l’oscuro sentiero.
Ecco!
Butto giù,
chiudo gli occhi,
cala il sipario.

PASSI

Hai calpestato il mio cuore,
ma non ti odio.
Mi persi in te
quella notte lungo la statale.
Da te,
non m’aspettavo niente,
eppure,
il tuo corpo, la tua voce…
Che razza d’amore!
Rinchiusi in roulotte
In mezzo ad un campo incolto.
Eppure,
ti ho amato.
Sì, per poco, lo so.

YELLOW GOLD

Stanotte ho sentito freddo.
Mi mancava il tuo respiro.
Ho acceso la luce
mi sono girato
e la tua ombra,
nemmeno quella
era al suo posto.
Già,
la foto di noi,
quella sul comodino.
Si è rotta,
sai?
Ed ho pianto
come un bambino.
E’ dura,
fare colazione senza le tue gambe,
e quel sorriso
di donna allegra.
È la prima notte
e vorrei fosse l’ultima
per te,
per noi,
nel silenzio,
come mi hai lasciato.

HUNTER

Stamani
al mercato di Ankara,
ho incrociato due donne
col velo.
Ho intravisto
I loro occhi,
bellissimi
mi hanno affascinato.
Tra la gente
io gli ho sorriso,
loro,
loro hanno chinato
la testa.
Lentamente
le ho viste
mescolarsi nella folla
poi,
un boato,
la fine di un sogno.

FALENE

Tra i ricordi di una notte
ci sei tu e i tuoi rovi.
Sì,
quelli del tuo cuore
dove ho lasciato
i brandelli del mio amore.
E quel lampione,
la pioggia sottile,
col tuo ombrellino rosso,
minigonna e tacchi.
E poi i brusii dei compagni,
i loro giudizi…
ma io t’amavo.
Io,
con le mie solitudini
ho incontrato te,
e le tue disperazioni.
Sì,
tutto in quella notte.

FRAMMENTI DI SOGNI

Tra le sbarre
frammenti di sogni
ed il volto
rarefatto di bambino.
Ricordi d’infanzia sparsi,
mescolati,
alla dura realtà.
Pago la mia debolezza,
l’ignobile vizio
di una dose
per vivere d’illusione.
Adesso,
vegeto nella vergogna
di chi
ha perso il treno della libertà.

RUGHE

Ogni giorno
conto le righe sul tuo viso.
Io sorrido al passato.
Sì,
almeno io ho amato.
Tu,
tu invece,
hai baciato le ortiche.
Hai combattuto nemici
per medaglie di sangue,
e ora,
ora piangi sul tuo odio.

IL VECCHIO

Passeggio lungo il mare.
E’ inverno.
Tra gli scogli neri
Solitario,
un vecchio,
imprigionato nell’umidità.
Una canna,
l’accompagna.
Lui,
intravede il capolinea,
l’ultima pesca,
è buia come la fine.

DARK OCHRE

La pioggia e il piano.
Le note però
sono stonate.
Forse,
forse ci vorrebbe dell’alcool.
Non bevo mai
senza di te,
ricordi?
Eppure,
eppure oggi non trovo i tasti,
senza bere un goccio.
C’è sempre il liquore
qui,
accanto al piano.
Tu me lo vuotasti
Insieme alla mia anima.
Ho gettato tutto nel cestino
Insieme alle nostre canzoni d’amore.
Stavolta
spero che le note s’incontrino,
magari
con quest’ultimo goccio.


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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Letteratura
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Aggiornamento: 27/11/2012