LA NOVELLA |
La novella trova riscontro nei testi letterari della classicità, come comprova il romanzo latino Satyricon, redatto in età neroniana probabilmente da Petronio, proconsole della Bitinia, del quale possediamo scarse notizie biografiche. Nel Satyricon sono infatti riportate ben due novelle, Il fanciullino di Pergamo e La Matrona di Efeso, che costituiscono due tipologie narrative in sé pienamente concluse e virtualmente autonome rispetto al romanzo. |
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I motivi salaci e sensuali, che trascorrono le due narrazioni sopra ricordate, erano d'altra parte caratteristici anche della tradizione greca fin dal II sec. a. C., esemplata dalle fabulae milesiae di Aristide di Mileto, assai famose per la tematica erotica. |
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Precedentemente nel capitolo dedicato alla novella aneddotica abbiamo preso in esame Il Novellino, una raccolta che fornì a Giovanni Boccaccio lo spunto per desumere e rielaborare alcuni intrecci in forma assai più articolata. |
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Concordemente alla precisazione dell'autore, le trame rappresentate nel Decameron non sono del tutto inedite e originali, ma fanno ricorso a molteplici fonti risalenti, tra le altre, ai modelli letterari duecenteschi di Francia e Italia. |
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A prescindere dalle trame, l'originalità creativa del Boccaccio è comunque riscontrabile in una pluralità di procedimenti stilistici, strutturali, artistici e ideologici talmente diversificati o variati nell'ambito di ciascuna novella, da renderci purtroppo riduttivi nel tentativo di rilevare almeno alcuni tratti salienti. La schematizzazione, che operiamo, è pertanto funzionale a una migliore comprensione del testo in analisi. |
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Le cento novelle, redatte dal Boccaccio tra il 1349 e il 1351, sono introdotte da dieci narratori interni, sette donne e tre ragazzi, che costituiscono i personaggi principali della vicenda che fa da filo conduttore alloccasione narrativa. |
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La premessa dimostrativa, che lo scrittore redige per introdurre la prima delle dieci giornate, cui il titolo allude, descrive lorribile stato di tensione sociale determinatosi nel 1348 a Firenze a seguito della diffusione di una mortale epidemia di peste. E' in questo clima di terrore e angoscia che i dieci personaggi s'incontrano e decidono di rifugiarsi in una villa del contado. Per trascorrere il tempo, narrano, a turno, novelle incentrate su una tematica prestabilita, ad eccezione di due giornate lasciate a tema libero. |
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La vicenda, sommariamente riportata, funge da struttura di collegamento per ogni singolo racconto ed è designata, dalla critica, col nome di cornice. La cornice consente all'autore di registrare i commenti e le reazioni psicologiche dei dieci personaggi, che sono di volta in volta narratori e narratari. In tal modo la conclusione di ogni novella non provoca un'interruzione netta della funzione comunicativa, che è invece attivata continuamente dalle riprese discorsive del narratore interno. |
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Siamo quindi in presenza di un espediente che fornisce contemporaneamente organicità all'apparato formale dell'opera e maggior incisività al piano contenutistico, garantendo l'efficacia di trasmissione del messaggio. |
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Nel corso di tutto il suo testo Giovanni Boccaccio ricorre a procedimenti narrativi assai diversificati e per enumerarli facciamo riferimento allo studio di Mario Baratto, redigendo uno schema riassuntivo. |
Tipologia |
Procedimento narrativo |
Racconto | La narrazione dei fatti è prevalente rispetto ai personaggi, che possono anche mancare di approfondimento. |
Novella-romanzo | Viene esposta con ampiezza una successione di eventi relativi alla storia di un individuo. |
Novella | Tratta un episodio specifico inerente la vita di un personaggio. |
Novella esemplare | Le vicende narrate consentono al personaggio di manifestare le personali doti e qualità morali. |
Contrasto | Sono posti a confronto due personaggi al fine di contrapporne le differenze ideologiche, espressione di valori morali o culturali antitetici. |
Mimo | Ha le caratteristiche di una rappresentazione teatrale e coinvolge un lettore-spettatore, mostrando un frammento di vita con grande rapidità d'azione ed espressività di dialogo. |
Commedia |
La trama è articolata in modo da evidenziare una struttura che emula la sceneggiatura teatrale. |
Novella cittadina | Consiste nella rievocazione dell'ambiente, dei costumi sociali e del contesto storico della città. |
Modulo popolaresco | Punta sulla rappresentazione di fatti di cronaca. |
Polemica e carticatura | Un problema morale è proposto in chiave satirica ed anche metaforica. |
Il titolo della novella di GIOVANNI BOCCACCIO, Guido Cavalcanti dice con un motto onestamente villania a certi cavalier fiorentini li quali soprappreso l'aveano, fornisce un sommario del testo e precisa una modalità dellazione comunicativa, giocata sul contrasto, che si conclude con il motto, tema obbligato della VI giornata. |
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Ma la novella è soprattutto importante perché tramanda al lettore un ritratto psicologico del Cavalcanti che nessuna biografia può testimoniare con altrettanta efficacia. |
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