Homolaicus - Aforismi e Citazioni su PAOLO
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HOMOLAICUS - AFORISMI E CITAZIONI  SU "PAOLO"

P
PABLO PACE PADRE PADRI PADRONI PAESE PAESI PAGA PAGARE PANANTI PANE PAOLO PAPA PARADISO PARE PARENTI PARERE PARI PARLANDO PARLANO PARLARE PARLI PARLÒ PAROLA PAROLE PARTE PARTITO PASCAL PASSA PASSANO PASSARE PASSATO PASSI PASSIONE PASSIONI PASSO PATRIA PAUL PAVESE PAZIENTE PAZIENZA PAZZI PAZZIA PAZZO PECCA PECCATI PECCATO PECCATORE PECORE PEGGIO PEGGIOR PEGGIORE PEGGIORI PEL PELLICO PENSA PENSANDO PENSANO PENSARE PENSI PENSIAMO PENSIERI PENSIERO PENSO PENTIMENTO PERCIÒ PERDE PERDERE PERDITA PERDONA PERDONO PERDUTO PEREGO PERFETTA PERFETTO PERFEZIONE PERICOLO PERICOLOSA PERICOLOSO PERLE PERMETTERE PERMETTERSI PERÒ PERSINO PERSONA PESANTE PESCI PESO PESTE PETER PEZZO PHILIP PIACCIONO PIACE PIACERE PIACERI PIACEVOLE PIANGERE PIANTA PIANTE PIANTO PICCOLA PICCOLE PICCOLI PICCOLO PIEDE PIEDI PIENA PIENAMENTE PIENO PIERRE PIETÀ PIETRA PIETRE PIETRELCINA PIETRO PIGRO PILOTA PIO PIRA PLATONE PLAUTO PLINIO PLUTARCO POCA POCHE POCHI POCO POESIA POICHÉ POLITICA PONE POPOLARE POPOLI POPOLO PORCO PORRE PORTA PORTARE PORTI PORTO POSA POSSANO POSSEDERE POSSESSO POSSIAMO POSSIBILE POSSIBILITÀ POSSIEDE POSSIEDONO POSSO POSSONO POSTO POTENTE POTENTI POTENZA POTERE POTESSE POTETE POTRÀ POTRAI POTREBBE POTREBBERO POTUTO POVERI POVERO POVERTÀ PREFERIBILE PREFERISCO PREGHIERA PREGIO PREGIUDIZI PRENDE PRENDERE PRENDONO PREOCCUPA PREOCCUPAZIONE PRESENTE PRESENTI PRESO PRESSO PRESTITO PRESTO PRETI PREZIOSA PREZZO PRIMA PRIMI PRIMO PRINCIPALE PRINCIPI PRINCIPIO PRIVA PRIVILEGIO PRIVO PROBLEMA PROBLEMI PROCESSO PROCURA PRODOTTO PRODUCE PROFESSIONE PROFITTO PROFONDA PROGRESSO PRONTI PRONTO PROPOSITI PROPRIA PROPRIE PROPRIETÀ PROPRIO PROSPERITÀ PROSSIMO PROSTITUTE PROUST PROVA PROVARE PROVE PRUDENTE PRUDENTI PSICHICA PSICOANALISI PUBBLICA PUBBLICITÀ PUBBLICO PUBLILIO PUNIZIONE PUNTO PUOI PUR PURA PURCHÉ PURE PURO PURTROPPO

 

PAROLA

N. ord. Aforismi e citazioni

PAOLO

1

Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io; ma se non sanno vivere in continenza, si sposino; è meglio sposarsi che ardere. (S. Paolo)

2

Al di sopra di tutto vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione. (S. Paolo)

3

Al posto dell'iniziativa creativa nasce la passività, la dipendenza e la sottomissione all'apparato burocratico che, come unico organo "disponente" e "decisionale"--se non addirittura "possessore"--della totalità dei beni e mezzi di produzione, mette tutti in una posizione di dipendenza quasi assoluta, che è simile alla tradizionale dipendenza dell'operaio-proletario dal capitalismo. (Giovanni Paolo II)

4

All'abbondanza di beni e di servizi disponibili in alcune parti del mondo, soprattutto nel Nord sviluppato, corrisponde nel Sud un inammissibile ritardo, ed è proprio in questa fascia geo-politica che vive la maggior parte del genere umano. (Giovanni Paolo II)

5

Avete solo bisogno di costanza, perché dopo aver fatto la volontà di Dio possiate raggiungere la promessa. (S. Paolo)

6

Certamente, la limitazione della libertà religiosa delle persone e delle comunità non è soltanto una loro dolorosa esperienza, ma colpisce innanzitutto la dignità stessa dell'uomo, indipendentemente dalla religione professata o dalla concezione che esse hanno del mondo. La limitazione della libertà religiosa e la sua violazione contrastano con la dignità dell'uomo e con i suoi diritti oggettivi. (Giovanni Paolo II)

7

Chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere. (S. Paolo)

8

Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. (S. Paolo)

9

Ci sono quelli -- i pochi che possiedono molto -- che non riescono veramente ad "essere", perché, per un capovolgimento della gerarchia dei valori, ne sono impediti dal culto dell'"avere"; e ci sono quelli -- i molti che possiedono poco o nulla --, i quali non riescono a realizzare la loro vocazione umana fondamentale, essendo privi dei beni indispensabili. (Giovanni Paolo II)

10

Colui che sposa la sua vergine fa bene, e chi non la sposa fa meglio. (S. Paolo)

11

Come giustificare il fatto che ingenti somme di danaro che potrebbero e dovrebbero essere destinate a incrementare lo sviluppo dei popoli, sono invece utilizzate per l'arricchimento di individui o di gruppi, ovvero assegnate all'ampliamento degli arsenali di armi, sia nei Paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo, sconvolgendo così le vere priorità? (Giovanni Paolo II)

12

Di fronte ai casi di bisogno, non si possono preferire gli ornamenti superflui delle chiese e la suppellettile preziosa del culto divino; al contrario, potrebbe essere obbligatorio alienare questi beni per dar pane, bevanda, vestito e casa a chi ne è privo. (Giovanni Paolo II)

13

Dio non ci ha chiamati all'impurità, ma alla santificazione. (S. Paolo)

14

Evita le discussioni sciocche e non educative, sapendo che generano contese. (S. Paolo)

15

Fratelli, non comportatevi da bambini nei giudizi; siate come bambini quanto a malizia, ma uomini maturi quanto ai giudizi. (S. Paolo)

16

Fuggi le passioni giovanili; cerca la giustizia, la fede, la carità, la pace, insieme a quelli che invocano il Signore con cuore puro. (S. Paolo)

17

Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. (S. Paolo)

18

Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. (S. Paolo)

19

I mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso. (S. Paolo)

20

I mezzi tecnici a disposizione della civiltà odierna celano non soltanto la possibilità di un'autodistruzione per via di un conflitto militare, ma anche la possibilità di un soggiogamento "pacifico" degli individui, degli ambiti di vita, di società intere e di nazioni, che per qualsiasi motivo possono riuscire scomodi per coloro i quali dispongono dei relativi mezzi e sono pronti a servirsene senza scrupolo. (Giovanni Paolo II)

21

I responsabili della cosa pubblica, i cittadini dei Paesi ricchi personalmente considerati, specie se cristiani, hanno l'obbligo morale-- secondo il rispettivo grado di responsabilità--di tenere in considerazione, nelle decisioni personali e di governo, questo rapporto di universalità, questa interdipendenza che sussiste tra i loro comportamenti e la miseria e il sottosviluppo di tanti milioni di uomini. (Giovanni Paolo II)

22

Il male non consiste nell'"avere" in quanto tale, ma nel possedere in modo irrispettoso della qualità e dell'ordinata gerarchia dei beni che si hanno. Qualità e gerarchia che scaturiscono dalla subordinazione dei beni e dalla loro disponibilità all'"essere" dell'uomo ed alla sua vera vocazione. (Giovanni Paolo II)

23

Il matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo sia senza macchia. (S. Paolo)

24

Il mio giudice è il Signore! Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, finché venga il Signore. (S. Paolo)

25

Il sistema monetario e finanziario mondiale si caratterizza per l'eccessiva fluttuazione dei metodi di scambio e di interesse, a detrimento della bilancia dei pagamenti e della situazione di indebitamento dei Paesi poveri. (Giovanni Paolo II)

26

Il tempo--lo sappiamo bene--scorre sempre secondo il medesimo ritmo; oggi, tuttavia, si ha l'impressione che sia sottoposto a un moto di continua accelerazione, in ragione soprattutto della moltiplicazione e complessità dei fenomeni in mezzo ai quali viviamo. (Giovanni Paolo II)

27

Il vero sviluppo non può consistere nella semplice accumulazione di ricchezza e nella maggiore disponibilità dei beni e servizi, se ciò si ottiene a prezzo del sottosviluppo delle moltitudini, e senza la dovuta considerazione per le dimensioni sociali, culturali e spirituali dell'essere umano. (Giovanni Paolo II)

28

Io sono l'infimo degli apostoli, e non sono degno neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. (S. Paolo)

29

L'avere oggetti e beni non perfeziona di per sé il soggetto umano, se non contribuisce alla maturazione e all'arricchimento del suo "essere", cioè alla realizzazione della vocazione umana in quanto tale. (Giovanni Paolo II)

30

L'esperienza degli anni più recenti dimostra che, se tutta la massa delle risorse e delle potenzialità, messe a disposizione dell'uomo, non è retta da un intendimento morale e da un orientamento verso il vero bene del genere umano, si ritorce facilmente contro di lui per opprimerlo. (Giovanni Paolo II)

31

L'esperienza del passato e del nostro tempo dimostra che la giustizia da sola non basta e che, anzi, può condurre alla negazione e all'annientamento di se stessa, se non si consente a quella forza più profonda, che è l'amore, di plasmare la vita umana nelle sue varie dimensioni. (Giovanni Paolo II)

32

L'uomo ha giustamente paura di restar vittima di una oppressione che lo privi della libertà interiore, della possibilità di esternare la verità di cui è convinto, della fede che professa, della facoltà di obbedire alla voce della coscienza che gli indica la retta via da seguire. (Giovanni Paolo II)

33

L'uomo non può rinunciare a se stesso, né al posto che gli spetta nel mondo visibile; non può diventare schiavo delle cose, schiavo dei sistemi economici, schiavo della produzione, schiavo dei suoi propri prodotti. Una civiltà dal profilo puramente materialistico condanna l'uomo a tale schiavitù, pur se talvolta, indubbiamente, ciò avvenga contro le intenzioni e le premesse stesse dei suoi pionieri. (Giovanni Paolo II)

34

L'uomo sembra spesso non percepire altri significati del suo ambiente naturale, ma solamente quelli che servono ai fini di un immediato uso e consumo. Invece, era volontà del Creatore che l'uomo comunicasse con la natura come "padrone" e "custode" intelligente e nobile, e non come "sfruttatore" e "distruttore" senza alcun riguardo. (Giovanni Paolo II)

35

La carità non verrà meno in eterno: i doni profetici cesseranno, la facoltà delle lingue verrà meno, la scienza sarà distrutta. Noi, infatti, conosciamo e profetiamo solo ciò che è particolare. Quando si compirà ciò che è perfetto ed eterno, tutto ciò che è particolare diventerà privo di valore. (S. Paolo)

36

La carità non è ambiziosa, non rivendica ciò che non è suo, non è iraconda, non pensa male. Non gode del trionfo sull'iniquità, si rallegra invece del trionfo della verità. Tutto sopporta, tutto crede, tutto spera, tutto si addossa. (S. Paolo)

37

La carità è paziente e benevola: la carità non invidia, non sperpera, non si gonfia di presunzione. (S. Paolo)

38

La fede sposta le montagne. (San Paolo)

39

La moglie non è arbitra del proprio corpo, ma lo è il marito; allo stesso modo anche il marito non è arbitro del proprio corpo, ma lo è la moglie. (S. Paolo)

40

La negazione o la limitazione dei diritti umani--quali, ad esempio, il diritto alla libertà religiosa, il diritto di partecipare alla costruzione della società, la libertà di associarsi, o di costituire sindacati, o di prendere iniziative in materia economica-- non impoveriscono forse la persona umana altrettanto, se non maggiormente della privazione dei beni materiali? (Giovanni Paolo II)

41

La sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. (San Paolo)

42

La situazione dell'uomo nel mondo contemporaneo, infatti, sembra lontana dalle esigenze oggettive dell'ordine morale, come dalle esigenze della giustizia e, ancora più, dell'amore sociale. (Giovanni Paolo II)

43

La via del bene ha un nome: si chiama amore; in esso si può trovare la chiave di ogni speranza perché l'amore vero ha la radice in Dio stesso. (Giovanni Paolo II)

44

La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: "Non ti lascerò e non ti abbandonerò." (S. Paolo)

45

Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne. (S. Paolo)

46

Le donne devono stare tranquille in chiesa e avervi sempre un posto in secondo ordine. Se desiderano sapere qualcosa, devono chiederlo ai loro mariti a casa, perché è brutto che una donna parli in chiesa. (S. Paolo)

47

Le donne siano dignitose, non pettegole, sobrie, fedeli in tutto. (S. Paolo)

48

Le moltitudini umane prive dei beni e dei servizi, offerti dallo sviluppo, sono assai più numerose di quelle che ne dispongono. Siamo, dunque, di fronte a un grave problema di diseguale distribuzione dei mezzi di sussistenza, destinati in origine a tutti gli uomini, e così pure dei benefici da essi derivanti. (Giovanni Paolo II)

49

Lo stato di diseguaglianza tra uomini e popoli non soltanto perdura, ma aumenta. Avviene tuttora che accanto a coloro che sono agiati e vivono nell'abbondanza, esistono quelli che vivono nell'indigenza, soffrono la miseria e spesso addirittura muoiono di fame; e il loro numero raggiunge decine e centinaia di milioni. È per questo che l'inquietudine morale è destinata a divenire ancor più profonda. (Giovanni Paolo II)

50

Lo sviluppo della tecnica e lo sviluppo della civiltà del nostro tempo, che è contrassegnato dal dominio della tecnica stessa, esigono un proporzionale sviluppo della vita morale e dell'etica. Intanto quest'ultimo sembra, purtroppo, rimanere sempre arretrato. (Giovanni Paolo II)

51

Lo sviluppo economico, con tutto ciò che fa parte del suo adeguato modo di funzionare, deve essere costantemente programmato e realizzato all'interno di una prospettiva di sviluppo universale e solidale dei singoli uomini e dei popoli. (Giovanni Paolo II)

52

Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso. (S. Paolo)

53

Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. (S. Paolo)

54

Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. (S. Paolo)

55

Nel cammino dei Paesi sviluppati e in via di sviluppo si è verificata in questi anni una diversa velocità di accelerazione, che porta ad allargare le distanze. Così, i Paesi in via di sviluppo, specie i più poveri, vengono a trovarsi in una situazione di gravissimo ritardo. (Giovanni Paolo II)

56

Nessun gruppo sociale, per esempio un partito, ha diritto di usurpare il ruolo di guida unica perché ciò comporta la distruzione della vera soggettività della società e delle persone-cittadini, come avviene in ogni totalitarismo. In questa situazione l'uomo e il popolo diventano "oggetto", nonostante tutte le dichiarazioni in contrario e le assicurazioni verbali. (Giovanni Paolo II)

57

Nessuno mi consideri come un pazzo, o se no ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch'io vantarmi un poco. (S. Paolo)

58

Non astenetevi tra voi se non di comune accordo e temporaneamente, per dedicarvi alla preghiera, e poi ritornate a stare insieme, perché Satana non vi tenti nei momenti di passione. (S. Paolo)

59

Non c'è ebreo né greco, non c'è schiavo né uomo libero, non c'è né uomo né donna, ma siete tutti insieme uno solo in Cristo Gesù. (S. Paolo)

60

Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo. (S. Paolo)

61

Non Filippo, ma l'oro di Filippo conquistò le città greche. (Paolo Emilio)

62

Non metterai la museruola al bue che trebbia. (S. Paolo)

63

Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. (S. Paolo)

64

Oggi, forse più che in passato, si riconosce con maggior chiarezza l'intrinseca contraddizione di uno sviluppo limitato soltanto al lato economico. Esso subordina facilmente la persona umana e le sue necessità più profonde alle esigenze della pianificazione economica o del profitto esclusivo. (Giovanni Paolo II)

65

Ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata. (S. Paolo)

66

Ogni impudico... non avrà eredità nel regno di Dio e di Cristo (S. Paolo)

67

Ora tre sono i fondamenti della nostra vita spirituale: fede, speranza, carità. Maggiore di tutti è la carità. (S. Paolo)

68

Per l'amore il corpo non è che un tramite. (Giovanni Paolo II)

69

Quando abbiamo di che mangiare e di che coprirci, contentiamoci di questo. (S. Paolo)

70

Quando ero fanciullo, parlavo come un fanciullo, avevo conoscenza da fanciullo, pensavo come un fanciullo. Divenuto uomo, debbo spogliarmi di tutto ciò che è proprio del fanciullo. Ora noi vediamo la realtà eterna come un mistero riflesso in uno specchio: allora lo vedremo faccia a faccia. (S. Paolo)

71

Quanto più la coscienza umana, soccombendo alla secolarizzazione, perde il senso del significato stesso della parola "misericordia", quanto più, allontanandosi da Dio, si distanzia dal mistero della misericordia, tanto più la Chiesa ha il diritto e il dovere di far appello al Dio della misericordia "con forti grida". (Giovanni Paolo II)

72

Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che soffrono, essendo anche voi in un corpo mortale. (S. Paolo)

73

Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non ha ancora imparato come bisogna sapere. (S. Paolo)

74

Se avrò avuto il dono della profezia e conosciuto tutti i misteri e tutte le scienze: e se avrò avuto tale fede da far muovere le montagne, e mi sarà mancato la carità, io sono nulla. (S. Paolo)

75

Se avrò dato tutti i miei beni per distribuire cibo ai poveri, e se pure avrò gettato il mio corpo alle fiamme e non avrò avuto la carità, niente a me può giovare. (S. Paolo)

76

Se i diritti dell'uomo vengono violati in tempo di pace, ciò diventa particolarmente doloroso e, dal punto di vista del progresso, rappresenta un incomprensibile fenomeno della lotta contro l'uomo, che non può in nessun modo accordarsi con un qualsiasi programma che si autodefinisca "umanistico". (Giovanni Paolo II)

77

Se io parlassi insieme col linguaggio degli uomini e degli Angeli e non avessi la carità, io sarei come un sonante bronzo o un cembalo tintinnante. (S. Paolo)

78

Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente; perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. (S. Paolo)

79

Se una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra. L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo. (S. Paolo)

80

Se vi adirate, guardatevi dal peccare: non tramonti il sole sopra l'ira vostra. (S. Paolo)

81

Se è vero che un tale progresso resta ancora troppo spesso privilegio dei paesi industrializzati, non si può negare tuttavia che la prospettiva di farne beneficiare tutti i popoli e tutti i paesi non sarà più a lungo un'utopia, quando vi sia una reale volontà politica a questo fine. (Giovanni Paolo II)

82

Se, dunque, il nostro tempo, il tempo della nostra generazione, il tempo che si sta avvicinando alla fine del secondo Millennio della nostra era cristiana, si rivela a noi come tempo di grande progresso, esso appare, altresì, come tempo di multiforme minaccia per l'uomo, della quale la Chiesa deve parlare a tutti gli uomini di buona volontà, ed intorno alla quale deve sempre dialogare con loro. (Giovanni Paolo II)

83

Signore Gesù, chiama qualcuno dei nostri giovani per consacrarlo tutto a te. Il tuo amore riscaldi la sua vocazione fin dal suo nascere e la faccia crescere e perseverare sino alla fine. (Giovanni Paolo II)

84

Sii un buon soldato di Gesù Cristo! (S. Paolo)

85

Sono diventato pazzo; ma siete voi che mi ci avete costretto. (S. Paolo)

86

Troppo spesso si confonde la libertà con l'istinto dell'interesse individuale o collettivo o, ancora, con l'istinto di lotta e di dominio, qualunque siano i colori ideologici con cui essi son dipinti. (Giovanni Paolo II)

87

Tutte le conquiste, finora raggiunte, e quelle progettate dalla tecnica per il futuro, vanno d'accordo col progresso morale e spirituale dell'uomo? In questo contesto l'uomo, in quanto uomo, si sviluppa e progredisce, oppure regredisce e si degrada nella sua umanità? Prevale negli uomini, "nel mondo dell'uomo", che in se stesso è un mondo di bene e di male morale, il bene sul male? (Giovanni Paolo II)

88

Tutti sappiamo bene che le zone di miseria o di fame, che esistono sul nostro globo, avrebbero potuto essere "fertilizzate" in breve tempo, se i giganteschi investimenti per gli armamenti, che servono alla guerra e alla distruzione, fossero stati invece cambiati in investimenti per il nutrimento, che servono alla vita. (Giovanni Paolo II)

89

Un vero sviluppo, secondo le esigenze proprie dell'essere umano, uomo o donna, bambino, adulto o anziano, implica soprattutto da parte di quanti intervengono attivamente in questo processo e ne sono responsabili una viva coscienza del valore dei diritti di tutti e di ciascuno nonché della necessità di rispettare il diritto di ognuno all'utilizzazione piena dei benefici offerti dalla scienza e dalla tecnica. (Giovanni Paolo II)

90

Una delle più grandi ingiustizie del mondo contemporaneo consiste proprio in questo: che sono relativamente pochi quelli che possiedono molto, e molti quelli che non possiedono quasi nulla. E' l'ingiustizia della cattiva distribuzione dei beni e dei servizi destinati originariamente a tutti . (Giovanni Paolo II)

91

Uno sviluppo soltanto economico non è in grado di liberare l'uomo, anzi, al contrario, finisce con l'asservirlo ancora di più. Uno sviluppo, che non comprenda le dimensioni culturali, trascendenti e religiose dell'uomo e della società nella misura in cui non riconosce l'esistenza di tali dimensioni e non orienta ad esse i propri traguardi e priorità, ancor meno contribuisce alla vera liberazione. (Giovanni Paolo II)

92

Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento e sii perseverante: così facendo salverai te stesso e coloro che ti ascoltano. (S. Paolo)

 

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Homolaicus - Aforismi e Citazioni - 2010

L.R.