glossario di narratologia di Fabia Zanasi

Glossario di narratologia

A cura di Fabia Zanasi

AGNIZIONE. Designa il riconoscimento della effettiva identità di un personaggio, presentato sotto altro statuto.

AIUTANTE. Impersona un ruolo di collaborazione con il protagonista, nel superamento di determinate prove, oppure può coadiuvare l'antagonista nell'opporre ostacoli alle imprese del personaggio principale.

ANALESSI. Provoca una anacronia rispetto al piano narrativo giacché ripropone avvenimenti accaduti in un'epoca anteriore relativamente al tempo in cui si svolgono i fatti proposti dalla storia.

ANALISI. Costituisce un rallentamento del tempo narrativo rispetto al tempo reale e consente di registrare le riflessioni o le emozioni di un personaggio.

ANTAGONISTA. E' l'oppositore che frappone ostacoli alla realizzazione dei piani e dei desideri del protagonista.

ASSE PARADIGMATICO. Rappresenta il repertorio di termini, affini per significato, ma diversi per significante, tra i quali l'autore opera la selezione delle parole più consone ai fini della formulazione del proprio messaggio.

ASSE SINTAGMATICO. Crea l'associazione degli elementi linguistici che danno luogo ad un enunciato.

AUTORE IMPLICITO. E' l'immagine che il lettore ricostruisce a proposito dello scrittore, derivandola dalla lettura di un testo; i tratti ideologici, psicologici e morali così desunti possono coincidere con la reale personalità dell'artista o non coincidere affatto.

AUTORE REALE. Si identifica con lo scrittore che ha redatto il testo; è l'emittente che, in un certo contesto storico-sociale, ha elaborato il messaggio destinato al lettore.

AZIONE COMPLICANTE. Equivalente dell'esordio, corrisponde a quell'elemento del reticolo narrativo che enuncia un avvenimento, sovvertendo l'equilibrio iniziale.

COMPARSA. Corrisponde ad un personaggio il cui ruolo è irrilevante nello sviluppo dell'azione.

CONNOTAZIONE. Esprime la potenzialità semantica di una parola o di una frase, che può assumere significato specifico in rapporto al testo di riferimento, spesso avulso dalla accezione usuale.

DANNEGGIAMENTO. Causa la perdita dell'oggetto del desiderio agognato dal protagonista.

DENOTAZIONE. Individua il significato fondamentale di una parola.

DIGRESSIONE. Costituisce un elemento non essenziale per la ricostruzione della fabula, ma significativo per l'arricchimento espositivo dell'intreccio.

DISCORSO DIRETTO. Consente al personaggio di esprimersi in prima persona, senza subire l'ingerenza di un narratore che si renda portavoce delle sue parole.

DISCORSO INDIRETTO. Riproduce le opinioni di personaggio attraverso la mediazione di una voce narrante.

DISCORSO INDIRETTO LIBERO. Riferisce i discorsi di un personaggio, mediante un narratore, senza introdurli con l'ausilio dei verbi dichiarativi.

DISCORSO NARRATIVIZZATO. Cfr.: discorso raccontato.

DISCORSO RACCONTATO. Riformula, ad opera della voce narrante, discorsi oppure opinioni di un personaggio e può riassumerli in maniera piuttosto arbitraria.

DURATA. Stabilisce che rapporto intercorre tra il tempo narrativo e il tempo reale: si vale pertanto di espedienti che accelerano o rallentano il ritmo della storia, riassumendo certi archi cronologici o esponendo dettagliatamente episodi durati solo pochi istanti. E' denominata anche velocità di trattazione.

ELLISSI. Provoca un taglio cronologico di avvenimenti ritenuti irrilevanti ai fini dello svolgimento della vicenda narrata.

EPILOGO. Equivalente dello scioglimento, determina la conclusione dell'intreccio, ricomponendo l'equilibrio iniziale oppure costituendo una nuova condizione di stabilità.

ESORDIO. Cfr.: azione complicante.

FABULA. Costituisce la successione degli accadimenti di una storia, ordinati in modo cronologico e in rapporto di causa-effetto.

FASCI DI CARATTERIZZAZIONE. Consentono di rilevare i tratti più salienti di un personaggio secondo caratteristiche fisiche, antropologiche, sociali, culturali e psicologiche.

FLASH-BACK. Cfr.: analessi.

FLUSSO DI COSCIENZA. Equivalente della espressione inglese stream of consciousness, consente di esporre il susseguirsi dei pensieri di un personaggio per libere associazioni di idee e di mettere in risalto, in tal modo, le sue dinamiche psicologiche.

FOCALIZZAIZONE. Determina un numero massimo oppure minimo di informazioni che il narratore fornisce la lettore. Si distingue in tre tipi fondamentali: focalizzazione zero, allorché il narratore onnisciente, conosce più notizie, a riguardo degli episodi che narra, di quante non ne sappiano i personaggi; focalizzaizone interna, quando narratore e personaggi possiedono le medesime conoscenze; focalizzazione esterna, nel caso in cui le informazioni della voce narrante siano più ristrette di quelle dei personaggi.

INCIPIT. Con questa parola latina viene designato l'inizio di un testo.

INTRECCIO. Costituisce la struttura narrativa prescelta dall'autore per redigere il testo; comprende anche motivi tematici minori, cioè non essenziali alla dinamica della storia; la presentazione degli eventi non segue necessariamente l'ordinamento logico-cronologico della fabula, ma è soggetta a possibili scarti di tempo, operando anticipazioni o posticipazioni rispetto all'ordine di accadimento dei fatti della storia.

INTRODUZIONE. Presenta in linee generali la situazione iniziale di una storia; talvolta il reticolo narrativo ne è privo: in questo caso si dice che il testo ha inizio ex abrupto, perché esordisce senza una esposizione preliminare.

LETTORE IMPLICITO. E' il lettore ideale, presupposto dallo scrittore come destinatario del proprio messaggio, desumibile dalle caratteristiche stilistiche dell'opera.

LETTORE REALE. Coincide con l'effettivo ricevente del messaggio redatto dallo scrittore.

MACROSEQUENZA. Racchiude un insieme di sequenze che, pur rappresentando nuclei narrativi distinti, partecipano di uno stesso carattere unitario, dando luogo, ad esempio, ad un episodio.

MONOLOGO INTERIORE. Introduce stati d'animo e considerazioni di un personaggio senza la mediazione del narratore.

NARRATARIO. E' il ricevente del messaggio narrativo, cui lo scrittore si rivolge esplicitamente, mediante appelli diretti, presenti nel testo.

NARRATORE. Costituisce la voce narrante e la sorgente comunicativa del messaggio. Si dice narratore interno o omodiegetico, quando è partecipe del tempo e dello spazio della diegesi, ossia dell'azione narrativa, che egli racconta; si dice narratore esterno o eterodiegetico, allorché non prende parte alla vicenda che espone.

OGGETTO DEL DESIDERIO. Può identificarsi con il possesso di un bene materiale, ma anche con l'acquisizione di uno stato sociale o di una condizione morale, la cui mancanza o perdita dà luogo alle azioni dei personaggi che lo agognano, provocando, a volte, situazioni di conflittualità.

ORDINE. Consente di valutare, nel piano narrativo, l'isocronia o l'anacronia di trattazione degli avvenimenti. Si rileva isocronia, allorché i fatti vengono presentati in progressione logico-cronologica, anacronia quando invece compaiono analessi o prolessi.

PAUSA. Provoca un rallentamento del tempo narrativo rispetto al tempo reale e riproduce la descrizione di un ambiente e di un personaggio.

PROLESSI. Determina l'anticipazione di un episodio che si verificherà in un arco di tempo posteriore, rispetto al piano cronologico dei fatti, narrati dall'autore fino a quel momento.

PROTAGONISTA. Riveste il ruolo del personaggio principale della storia; gestisce le azioni ed è coinvolto negli accadimenti che costituiscono la vicenda narrativa.

PUNTO DI VISTA. Può essere interno, quando i sentimenti e le opinioni di un personaggio vengono esplicitati a tal punto, da indurre il lettore ad immedesimarsi nella sua ottica. E' invece esterno, quando il narratore vuole presentare le emozioni dei personaggi in modo più oggettivo.

RETICOLO NARRATIVO. Comprende alcuni motivi di spicco, mediante i quali enunciato il racconto, distinguibili in introduzione, esordio, Spannung ed epilogo, che non sono necessariamente presenti all'unisono.

RIMEDIO. È l'espediente che permette di sanare una precedente situazione di danneggiamento; in molti casi coincide con un raggiungimento, anche se temporaneo, dell'oggetto del desiderio.

SCENA. Costituisce una funzione durante la quale tempo reale e tempo narrativo coincidono e si articola secondo le modalità del dialogo.

SCIOGLIMENTO. Cfr.: epilogo.

SEQUENZA. Rappresenta un nucleo narrativo all'interno di un testo, distinguibile da altri grazie alla presenza di precisi indicatori, quali l'entrata o l'uscita di scena di un personaggio, il cambiamento di tempo o spazio o la modificazione delle stesse modalità espositive (ex.: il passaggio dal discorso diretto all'indiretto e viceversa).

SIGNIFICANTE. Indica la componente acustica della parola mediante l'associazione delle vocali e consonanti, che la caratterizzano.

SIGNIFICATO. Rappresenta, a seconda dei casi, un concetto, una immagine astratta, oppure un elemento concreto espresso da una parola. In relazione ad un preciso contesto rievoca l'applicazione d'uso, cui il segno linguistico inerisce. (Ex.: la parola operazione assume significato diverso in rapporto all'ambiente e alla situazione, sala operatoria, sportello bancario, aula di matematica, ecc.).

SISTEMA DEI PERSONAGGI. Nell'ambito narrativo i personaggi si distinguono in principali e secondari. Tenuto conto delle interazioni che si stabiliscono tra loro, determinano appunto il sistema dei personaggi che comprende i diversi ruoli: protagonista, antagonista, aiutante, oggetto del desiderio.

SITUAZIONE INIZIALE. Cfr.: introduzione.

SOMMARIO. Designa una funzione durante la quale il tempo narrativo risulta inferiore al tempo reale, infatti il narratore è delegato a riassumere sinteticamente i fatti, pertanto il ritmo del racconto subisce una accelerazione.

SOSPENSIONE D'INCREDULITA'. Implica un coinvolgimento del lettore reale a riguardo del testo, che presuppone un patto narrativo di natura convenzionale, grazie al quale il ricevente presta fede alle invenzioni dell'autore, soprannominato dal critico Cesare Segre "bugiardo autorizzato".

SOTTOCODICE. Rappresenta una specializzazione del codice, relativa a linguaggi settoriali applicati a specifiche discipline (ex.: economia, medicina, politica, ecc.).

SPANNUNG. Sostantivo femminile tedesco, significa tensione e corrisponde infatti, nell'ambito del reticolo narrativo, all'acme espositivo, cioè al momento culminante della vicenda.

STILEMA. Indica una locuzione o un enunciato, ricorrente nell'opera di uno scrittore, la cui frequenza testimonia un tratto caratterizzante lo stile.

STRANIAMENTO. Comporta una percezione della realtà secondo canoni rappresentativi, che la rendono inusuale e divergente dall'ordinario.

SUSPENSE. Sostantivo femminile inglese, esprime un sentimento di angoscia e turbamento emotivo, che condiziona il lettore mediante l'esposizione di situazioni enigmatiche o inquietanti.

TEMPO DELLA NARRAZIONE. Si riferisce al tempo che lo scrittore stabilisce per esporre l'azione narrativa, dedicando maggiore o minore ampiezza agli avvenimenti, indipendentemente dalla loro effettiva durata reale, ma in relazione alla importanza ad essi attribuita.


Homolaicus