PRINCIPALE E SUBORDINATA: UN LEGAME TECNICO?

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PRINCIPALE E SUBORDINATA: UN LEGAME TECNICO?

E' una spiegazione incredibilmente banale quella di dire - come fa la Zordan - che le proposizioni coordinate sono tali perché rette da congiunzioni come "e, ma, o, eppure...", mentre quelle subordinate sono rette da congiunzioni come "perché, poiché, benché...". Il legame non può essere semplicemente tecnico.

D'altra parte la Zordan è costretta a dire così, poiché poco prima aveva scritto che la proposizione principale può stare anche da sola, avendo un senso compiuto.

Infatti se io dico: "Paolo arriverà in ritardo" è chiarissimo il motivo, e non c'è bisogno di aggiungere, per capirlo, la subordinata: "perché ha perso il treno".

Quando si ragiona in maniera del tutto astratta è poi inevitabile dare spiegazioni tecnicistiche.

Non è forse ridicolo che si affermi che la proposizione "Paolo arriverà in ritardo" può stare da sola, ha senso compiuto, è pienamente autonoma, quando la vera motivazione del ritardo sta soltanto nella subordinata?

Qui delle due l'una: o la Zordan spiega continuamente la differenza tra sintassi e semantica, oppure deve smetterla con queste astrazioni prive di senso logico.

Il senso di un sillogismo non è dato dalla validità delle singole tesi o ipotesi o premesse, ma dal risultato finale, altrimenti restiamo al palo dell'ingenua speculazione filosofica del mondo greco.

Se io dico:
"Socrate è un uomo"
"ma a volte abbaia come un cane"
"quindi Socrate è anche un cane"
le prime due premesse sono vere (sono autonome, direbbe la Zordan), ma la conclusione è una stupidata, in quanto la logica vuole che "a Socrate piace scherzare", proprio perché nella prima premessa abbiamo dato per scontato ch'egli sia un uomo e non un ibrido, come i centauri.

Noi, in quanto "esseri umani", non possiamo mai e poi mai prescindere dalla semantica quando sono in gioco aspetti che riguardano la vita umana.

Quindi quando si dice che "Paolo arriverà in ritardo", se vogliamo pretendere che la frase sia davvero "autonoma", bisogna dare per scontato qualcosa che ne legittimi l'autonomia. E questo qualcosa deve avere un valore semantico.

Se si procede così si dovrà poi evitare di spiegare la sintassi del periodo partendo dall'analisi dei complementi.

Non si parte dal particolare per arrivare al generale. Si deve invece star dentro il generale sin dall'inizio e da lì ricavare il particolare.

La visione d'insieme dà senso ai dettagli. Altrimenti è tutto nozionismo e si lavora per compartimenti stagni.


Le immagini sono prese dal sito "Foto Mulazzani"

Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Linguaggi
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Aggiornamento: 27/08/2015