Sul meccanismo delle elezioni in un sistema maggioritario

IDEE PER UN SOCIALISMO DEMOCRATICO
L'autogestione di una democrazia diretta


Sul meccanismo delle elezioni in un sistema maggioritario
in riferimento alle elezioni politiche italiane del 13-14 aprile 2008
e a quelle europee del 2009

di Davide Spagnoli

Penso sia meglio fare un po' di chiarezza su come vanno gestiti i dati elettorali in modo che chiunque possieda una calcolatrice possa poi fare autonomamente le proprie considerazioni, senza prendere per buona la propaganda di mass media servi del potere.

I dati a cui faccio riferimento, e che ho poi elaborato, sono reperibili presso il sito del Ministero dell'Interno, a cui, per legge, affluiscono da ogni Prefettura i risultati elettorali.

Nella schermata del sito del Ministero troverete sempre queste voci:

Elettori - Votanti - % Votanti - Voti validi - Schede non valide (incluse le bianche) - Schede bianche

Passiamole in rassegna e vediamo cosa rappresentano.

Elettori: è il dato che dice quanti cittadini italiani sono chiamati al voto;

Votanti: questa voce indica quanti degli aventi diritto si sono poi veramente recati al seggio per votare;

% Votanti: la stessa cosa ma in termini percentuali;

Voti Validi: è sulla base di questi che vengono poi assegnati i seggi;

Schede non valide (incluse le bianche): i voti validi sono costituiti dalla differenza tra i voti espressi dai votanti e le schede non valide incluse le bianche;

Schede bianche: numero di schede elettorali lasciate in bianco.

I dati raccolti dal Viminale (la sede del Ministero dell’Interno è, appunto, presso il Palazzo del Viminale a Roma) e presentati ai giornalisti presso la Sala Stampa del Ministero sono funzionali all’assegnazione dei seggi. Il Viminale non fa alcuna valutazione politica, presenta solo dei dati: spetta poi a noi elaborarli per trarne conclusioni politiche.

I dati che quasi sempre presentano i giornalisti, televisivi e non, sono “grezzi”, non lavorati: molto efficaci per capire la futura composizione del Parlamento, come dei Consigli regionali, in una parola per l’assemblea elettiva per cui si è votato, ma molto poco efficaci se si analizza la misura del consenso o del dissenso degli italiani nei confronti della linea politica di un partito.

La prima cosa da fare è capire quanti italiani sono andati a votare, perché se è tutto il sistema politico che non funziona ce ne accorgiamo subito dalla differenza tra gli elettori e i voti validi effettivamente espressi.

Nelle politiche svoltesi lo scorso anno (2008) i cittadini che non si sono recati alle urne sono stati 11.046.312, inoltre anche tra quelli recatisi alle urne 935.730 non hanno espresso un voto valido. Dunque 11.982.042 elettori non si sono sentiti coinvolti da questo sistema politico, cioè il 23,99% degli elettori, quasi 1 ogni 4.

Nelle recenti europee addirittura ben 18.710.107 elettori, cioè il 37,17% degli aventi diritto, non si è sentito rappresentato: più di 1 ogni 3. In un anno i votanti che il sistema politico non è riuscito a coinvolgere sono passati da 11.982.042 a 18.710.107 con un aumento del 56,15%!

La cosa è ancora più grave se analizziamo le performance delle elezioni politiche, alla Camera dei Deputati (per via dell’universalità di questo voto),  dal 1948 ad oggi.

L’Italia ha avuto un sistema elettorale proporzionale dal 1948 all’inizio degli anni novanta. Da lì in avanti si è gradualmente fatto strada un sistema maggioritario voluto strenuamente dai gruppi dirigenti per salvaguardare la governabilità, ci dicevano. Vediamo quanto questo è vero.

Dal 1948 al 1976 quanti non si sentivano rappresentati dal sistema politico si aggiravano stabilmente tra l’8 e il 10%:

Elezioni politiche

Non voto

1948

9,8%

1953

10,52%

1958

8,86%

1963

10,08%

1968

10,62%

1972

9,84%

1976

9,19%

Poi, nelle politiche del 1979, il primo salto, dal 9,19% del 1976 si passa al 13,11% e si approda al 19,57% del 1994:

Elezioni politiche

Non voto

1979

13,11%

1983

17,11%

1987

15,58%

1992

17,27%

1994

19,57%

Si è cioè passati da una media percentuale del  9,84% del periodo 1948-1976 al 16,53% del periodo 1979-2004, con un incremento medio del 67,99%!

Con l’introduzione del maggioritario le cose andranno ancora peggio:

Elezioni politiche

Non voto

1996

23,10%

2001

24,63%

2006

21,29%

2008

23,99%

La media del periodo 1996-2008? Una catastrofe politica: il 23,25% degli italiani non si sentono minimamente rappresentati da alcun partito presente in parlamento. Quanti milioni sono? Quasi 12!

Ma il massimo, anzi il minimo, come già detto, finora è stato toccato con le recenti elezioni europee: non si sono sentiti rappresentati ben 18.710.107 italiani, cioè come  i voti del PD e del PDL messi assieme.

Questi dati impressionanti sono stati elaborati soltanto facendo il confronto tra votanti e voti validi, se ora passiamo ad analizzare le varie forze politiche cosa succederà? Vediamolo assieme e analizziamo il voto delle europee del 2009.

Nella pagina internet del Corriere della sera dedicata alle elezioni europee 2009 veniamo “informati” che “Il Pdl cresce rispetto alle precedenti Europee ma non realizza lo sfondamento del 40% auspicato alla vigilia del voto, anzi perde rispetto alle precedenti politiche; il Pd perde consensi ma resta vicino alla soglia psicologica del 27% indicata come livello minimo di sopravvivenza. Lega Nord e Italia dei valori in netta crescita, così come l'Udc.” Questo commento, detto per inciso, nonostante sia uno dei più “equilibrati” che mi sia capitato di trovare, anche se non mente, omette delle premesse che di fatto mistificano il reale risultato elettorale.

I risultati diffusi dal Ministero dell’Interno ci dicono che nelle elezioni politiche del 2008 alla Camera, e in quelle europee del 2009 il PDL ha realizzato queste performance:

Elezioni

Voti

% sui voti validi

Pol. 2008

13.957.513

37,25%

Eur. 2009

10.807.794

35,26%

Per il risultato delle politiche 2008 il Viminale riporta in una pagina i risultati dell’Italia, in un’altra quelli degli italiani all’Estero ed in una terza la Valle d’Aosta: facendo la somma dei voti validi le percentuali che si ottengono sono quelle riportate in tabella, e questo per quanto riguarda l’assegnazione dei seggi è assolutamente corretto. Ma per quanto riguarda l’analisi sulla performance del PDL questi dati non bastano,  vanno elaborati.

Il PDL alle elezioni politiche del 2008 ha ottenuto 13.957.513 voti, pari al 37,25% dei voti validi, che sappiamo essere stati il 72,05% degli aventi diritto quindi, più correttamente, possiamo dire che il PDL nel 2008 ha ottenuto il 37,25% del 72,05% degli aventi diritto. Troppo complicato? Proviamo a semplificare allora: se metto in relazione i voti ottenuti dal PDL con gli elettori italiani vediamo che questo partito rappresenta il 27,95% dell’elettorato, in altre parole solo poco più di un elettore su quattro ha votato PDL mentre il 72,05% non hanno espresso fiducia verso il Partito di Berlusconi!

Utilizzando lo stesso criterio possiamo affermare che per la destra alle elezioni europee le cose sono nettamente peggiorate:  i 10.807.794 voti ottenuti rappresentano il 35,26% del 60,81% degli elettori che hanno espresso un voto valido, gli stessi quasi 11.000.000 di voti sono il 21,47% degli aventi diritto, il che, di nuovo, implica che il 78,53% degli italiani non hanno avuto fiducia nel Partito di Berlusconi e Fini; inoltre il PDL, in un anno, perde 3.149.719 voti, con una flessione del proprio elettorato del 22,57%!

Tabella riassuntiva voto PDL politiche 2008 - europee 2009

Elezioni

Voti

% sui voti validi

% sugli elettori

Consenso non catturato

% Consenso non catturato

Pol. 2008

13.957.513

37,25%

27,95%

35.981.213

72,05%

Eur. 2009

10.807.794

35,26%

21,47%

39.534.359

78,53%

 

Differenza

 

 

 

 

 

-3.149.719

 

 

 

 

Sempre seguendo lo schema dell’articolo apparso sul “Corriere della sera” che, ripeto, è il più equilibrato tra quelli che ho letto, possiamo ripetere la stessa operazione per il PD, la Lega, l’Italia dei Valori e l’UDC.

Ecco le tabelle riassuntive:

Tabella riassuntiva voto PD politiche 2008 - europee 2009

Elezioni

Voti

% sui voti validi

% sugli elettori

Consenso non catturato

% Consenso non catturato

Pol. 2008

12.453.847

33,17%

24,94%

37.484.879

75,06%

Eur. 2009

8.008.203

26,13%

15,91%

42.333.950

84,09%

 

Differenza

 

 

 

 

 

-4.445.644

 

 

 

 

“[…] il Pd perde consensi ma resta vicino alla soglia psicologica del 27% indicata come livello minimo di sopravvivenza.”

Sarebbe stato più corretto dire il PD perde 4.445.644 consensi pari al 35,70% del proprio elettorato, e resta vicino alla soglia psicologica del 27%  del 60,81% di quanti si sono sentiti rappresentati dal sistema politico. In realtà la politica del PD non coinvolge l’84,09% degli elettori, mentre un anno fa questa cifra si attestava al 75,06%.

Vediamo ora “Lega Nord e Italia dei valori in netta crescita, così come l'Udc.”

La tabella che riguarda la Lega dice chiaramente che la netta crescita del Partito di Bossi, lo “sfondamento della Lega” come da più parti si è sentito ripetere fino alla nausea,  è di ben 99.842 voti su 50.342.153 elettori, pari allo 0,29%! Cioè dopo i respingimenti, le Ronde e tutti gli slogan martellanti della propaganda, l’alleato di Berlusconi guadagna ben 99.842 voti che rapportati alle elezioni politiche dell’anno precedente segnano un’avanzata travolgente del 3,30%.

Tabella riassuntiva voto Lega politiche 2008 - europee 2009

Elezioni

Voti

% sui voti validi

% sugli elettori

Consenso non catturato

% Consenso non catturato

Pol. 2008

3.027.080

8,08%

6,06%

46.911.646

93,94%

Eur. 2009

3.126.922

10,20%

6,21%

47.215.231

93,79%

 

Differenza

 

 

 

 

 

99.842

 

 

 

 

L’Italia dei Valori è il partito che ha un consiste aumento dei consensi: rispetto alle politiche del 2008 guadagna 817.610 voti con un aumento pari al 50%; l’azione politica del Partito di Di Pietro ha spostato verso l’IDV l’1,62% in più dell’intero corpo elettorale.

Tabella riassuntiva voto IDV politiche 2008 - europee 2009

Elezioni

Voti

% sui voti validi

% sugli elettori

Consenso non catturato

% Consenso non catturato

Pol. 2008

1.635.121

4,36%

3,27%

48.303.605

96,73%

Eur. 2009

2.452.731

8,00%

4,87%

47.889.422

95,13%

 

Differenza

 

 

 

 

 

817.610

 

 

 

 

Nonostante quanto scritto dal giornalista del “Corriere della Sera” l’UDC ha perso 134.806 voti rispetto alle politiche 2008, e la sua percentuale è aumentata solo in virtù del calo dei voti validi espressi.

Tabella riassuntiva voto UDC politiche 2008 - europee 2009

Elezioni

Voti

% sui voti validi

% sugli elettori

Consenso non catturato

% Consenso non catturato

Pol. 2008

2.131.759

5,69%

4,27%

47.806.967

95,73%

Eur. 2009

1.996.953

6,51%

3,97%

48.345.200

96,03%

 

Differenza

 

 

 

 

 

-134.806

 

 

 

 

In ogni caso il grande sconfitto di questa ultima tornata elettorale è il sistema politico italiano che è in grado di rappresentare sempre meno cittadini. Storicamente in Italia la funzione del Parlamento è stata anche quella di mediazione delle tensioni sociali e politiche che nel dibattito parlamentare dove avevano un proprio corpo e una propria voce arrivando, però, ad un punto di sintesi e, quindi, di mediazione che di fatto stemperava le tensioni originarie, ma con l'attuale sistema politico-parlamentare quei 18.710.107 elettori, il 37,17% dell'intero corpo elettorale, dove scaricheranno le proprie tensioni sociali e politiche?


Le immagini sono prese dal sito "Foto Mulazzani"

Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Politica - Socialismo democratico
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Aggiornamento: 11/12/2018