PROVERBI
PROVERBI PER MESE
PROVERBI DI GENNAIO Gennaio ingenera, febbraio intenera (marzo imboccia).
Chi vuole un buon agliaio, lo ponga di gennaio.
Gennaio secco, lo villan ricco.
Gennaio e febbraio mettiti il tabarro.
Ogni gatta ha il suo gennaio.
Gennaio e febbraio, empie o vuota il granaio.
A mezzo gennaio, metti l'operaio. A mezzo gennaio, mezzo pane e mezzo pagliaio.
Sant'Antonio (17 gennaio), gran freddura, San Lorenzo gran caldura, l'uno e l'altro poco dura.
Per San Bastiano (20 gennaio), sali il monte e guarda il piano; se vedi molto, spera poco; se vedi poco, spera assai.
Sant'Agnese (21 gennaio), il freddo è per le siepi.
La neve di gennaio diventa sale, e quella d'aprile farina.
Gennaio fa il ponte e febbraio lo rompe.
Guardati dalla primavera del gennaio.
Quando canta il pigozzo (picchio) di gennaio, tieni a mano il pagliaio.
Gennaio forte tutti i vecchi si auguran la morte.
PROVERBI DI FEBBRAIO Se febbraio non febbreggia, marzo campeggia.
Sant'Agata (5 febbraio), conduce la festa a casa.
Gennaio e febbraio mettiti il tabarro.
Chi vuol di vena un granajo lo semini di febbraio.
Se di febbraio corrono i viottoli, empie di vino e olio tutti i ciottoli.
Per San Valentino (14 febbraio), primavera sta vicino.
Se febbraio non isferra, marzo mal pensa.
Gennaio e febbraio, empie o vuota il granaio.
Febbraio asciutto erba per tutto.
Gennaio ingenera, febbraio intenera (marzo imboccia).
A San Mattia (24 febbraio) la neve per la via.
Febbraio febbraietto, mese corto e maledetto.
Febbraio corto (o Ferraiuzzo) peggior di tutti.
PROVERBI DI MARZO Marzo o buono o rio, il bue all'erba e il cane all'ombra.
L'acqua di marzo è peggio delle macchie ne' vestiti.
Al primo tuon di marzo escon fuori tutte le serpi.
Se febbraio non isferra, marzo mal pensa.
La nebbia di marzo non fa male, ma quella d'aprile toglie il pane e il vino.
Se febbraio non febbreggia, marzo campeggia.
Chi nel marzo non pota la sua vigna, perde la vendemmia.
Marzo alido, aprile umido.
Di marzo, chi non ha scarpe vada scalzo, e chi le ha, le porti un altro po' più in là.
Mezzo gennaio, il sole nel pagginaio; mezzo ferriere, morto è chi non rinviene; mezzo marzo, chi non rinviene è morto affatto.
Marzo asciutto, e april bagnato, beato il villan c'ha seminato.
Marzo tinge, april dipinge, maggio fa le belle donne, e giugno fa le brutte carogne.
Di marzo, ogni villan va scalzo.
Se marzo butta erba, aprile butta merda.
Marzo ha comprata la pelliccia a sua madre, e tre giorni dopo e' l'ha venduta.
Quando marzo marzeggia, april campeggia.
Gennaio ingenera, febbraio intenera, marzo imboccia.
Marzo molle, grano per le zolle.
Quando marzo va secco, il gran fa cesto e il lin capecchio.
Marzo non ha un dì come l'altro.
PROVERBI DI APRILE La prim'acqua d'aprile vale un carro d'oro con tutto l'assile.
Aprile, ogni giorno un barile.
La neve di gennaio diventa sale, e quella d'aprile farina.
Chi fila grosso, si vuol maritar tosto; chi fila sottile, si vuol maritar d'aprile.
A' cinque d'aprile, il cucco dee venire; se non viene a' sette o agli otto, o ch'è preso o che è morto.
La nebbia di marzo non fa male, ma quella d'aprile toglie il pane e il vino.
A' cinque d'aprile, il cucco dee venire; se non viene a' sette o agli otto, o ch'è preso o che è morto.
D'aprile ogni goccia un barile.
Alte o basse nell'aprile son le pasque.
D'aprile piove per gli uomini e di maggio per le bestie.
Aprile cava (o esce) la vecchia dal covile.
Chi pon cavolo d'aprile, tutto l'anno se ne ride.
D'aprile, va il villano e il gentile.
Aprile aprilone, non mi farai por giù il pelliccione.
Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore.
Aprile e conti per lo più son traditori.
Aprile, esce la vecchia dal covile; e la giovane non vuole uscire.
Fidarsi alla buona stagione d'aprile, è come fare i conti innanzi l'oste.
Aprile carciofaio, maggio ciliegiaio.
Aprile e maggio son la chiave di tutto l'anno.
Gli uomini sono aprile quando fanno all'amore, dicembre quando hanno sposato.
Quando San Giorgio (23 aprile), viene in Pasqua, per il mondo c'è gran burrasca.
L'acqua d'aprile, il bue ingrassa, il porco uccide, e la pecora se ne ride.
A San Marco (25 aprile) il baco a processione. San Marco evangelista, maggio alla vista.
D'aprile non ti scoprire.
Aprile temperato non è mai ingrato.
Aprile, dolce dormire.
Marzo alido, aprile umido.
Aprile suol esser cattivo da principio o al fine.
PROVERBI DI MAGGIO Aprile e maggio son la chiave di tutto l'anno.
Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore.
Val più un'acqua tra aprile e maggio, che i buoi con il carro.
Maggio ortolano (cioè acquoso), molta paglia e poco grano.
Chi fugge maggio, non fugge calende.
San Niccolò di Bari (6 maggio), la festa degli scolari.
Maggio fresco e casa calda, la massaia sta lieta e balda.
Se maggio va fresco va ben la fava e anco il formento.
Chi pota di maggio e zappa d'agosto, non raccoglie né pane né mosto.
Se maggio è rugginoso, l'uomo è uggioso.
D'aprile piove per gli uomini e di maggio per le bestie.
Quando imbrocca d'aprile, vacci col barile; quando imbrocca di maggio, vacci per assaggio; quando imbrocca di giugno, vacci col pugno.
Signor di maggio dura poco.
Aprile carciofaio, maggio ciliegiaio.
Fango di maggio, spighe d'agosto.
Marzo tinge, april dipinge, maggio fa le belle donne, e giugno fa le brutte carogne.
Il lino per San Bernardino (20 maggio) vuol fiorire alto o piccino.
Nel mese di maggio fornisciti di legna e di formaggio.
Maggio asciutto ma non tutto, gran per tutto; maggio molle, lin per le donne.
Per sant' Urbano (25 maggio) il frumento è fatto grano (o ha granito).
Quando piove per San Filippo (26 maggio) il povero non ha bisogno del ricco.
Maggio giardinaio non empie il granaio.
Tra maggio e giugno fa il buon fungo.
PROVERBI DI GIUGNO Tra maggio e giugno fa il buon fungo.
Di giugno levati il cuticugno.
A San Barnabà (11 giugno) la falce al prà, o piglia la falce, e in Maremma va.
Se marzo non marzeggia, giugno non festeggia (oppure april mal pensa).
Quando piove il giorno di San Vito (15 giugno) il prodotto dell'uva va sempre fallito.
Marzo tinge, april dipinge, maggio fa le belle donne, e giugno fa le brutte carogne.
Quando imbrocca d'aprile, vacci col barile; quando imbrocca di maggio, vacci per assaggio; quando imbrocca di giugno, vacci col pugno.
Per San Piero (29 giugno), o paglia o fieno.
PROVERBI DI LUGLIO Chi vuole un buon rapuglio, lo semini in luglio.
D'aprile non ti scuoprire, di maggio vai adagio, di giugno cavati il codigugno, e se non pare tòrnatelo a infilare; di luglio vattene ignudo.
Fino a Santa Margherita (20 luglio) il gran cresce nella bica.
Per Santa Maria Maddalena (22 luglio) si taglia la vena.
Per Santa Cristina (24 luglio), la sementa della saggina.
Luglio dal gran caldo, bevi ben e batti saldo.
PROVERBI DI AGOSTO Agosto ci matura il grano e il mosto.
Per il Perdon (2 agosto) si pone la zappa in un canton.
Fango di maggio, spighe d'agosto.
Chi pota di maggio e zappa d'agosto, non raccoglie né pane né mosto.
Il sol d'agosto, inganna la massara nell'orto.
Chi dorme d'agosto, dorme a suo costo.
Agosto, moglie mia non ti conosco.
Se vuoi la buona rapa, per Santa Maria (15 agosto) sia nata.
Ogni uccello, d'agosto è beccafico.
Chi non ha pane lavorato, agosto diventa maggio.
Quando piove d'agosto, piove miele e piove mosto.
Chi vuole aver del mosto, zappi le viti d'agosto.
Poco vino vendi al tino; assai mosto serba a agosto.
La prim'acqua d'agosto, il caldo s'è riposto.
Alla prim'acqua d'agosto pover'omo ti conosco (ovvero il caldo s'è riposto).
La prim'acqua d'agosto rinfresca il bosco.
Di settembre e d'agosto, bevi il vin vecchio e lascia stare il mosto.
Alla prim'acqua d'agosto, cadono le mosche; quella che rimane, morde come cane.
Chi va all'acqua d'agosto, non vuol bere il mosto .
Mostrano gli alberi nell'agosto quel che daranno poi di frutto.
Poco mosto, vil d'agosto.
PROVERBI DI SETTEMBRE Di settembre e d'agosto, bevi il vin vecchio e lascia stare il mosto.
Se piove per San Gorgonio (9 settembre), tutto l'ottobre è un demonio.
Quando la cicala canta in settembre, non comprare grano da vendere.
Per Santa Croce (14 settembre), pane e noce.
Alla Madonna di marzo si scopano, e alla Madonna di settembre si trovano.
Chi lavora di settembre, fa bel solco e poco rende.
Settembre, l'uva e il fico pende.
A San Mattè (21 settembre) l'uccellator salta in piè.
Brache, tela e meloni,di settembre non son più buoni.
Per San Cosimo e Damiano (26 settembre), ogni male fia lontano.
A San Michele (29 settembre) il calore va in cielo. Per San Michele la giuggiola nel paniere.
PROVERBI DI OTTOBRE A Santa Reparata (8 ottobre) ogni oliva inoliata.
D'ottobre il vino nelle doghe.
Da San Gallo (16 ottobre) ara il monte e semina la valle. Per San Gallo para via e non fai fallo.
O molle o asciutto, per San Luca (18 ottobre) semina. San Luca il tordo trabuca.
A San Simone il ventaglio si ripone; a Ognissanti, manicotto e guanti.
Per San Simone la nespola ripone.
PROVERBI DI NOVEMBRE A San Simone il ventaglio si ripone; a Ognissanti, manicotto e guanti.
A San Martino (11 novembre) ogni mosto è vino.
Il mese di bruma (cioè novembre), dinanzi mi scalda, e di dietro mi consuma.
Se di novembre tuona, l'annata sarà buona.
Per San Clemente il verno mette un dente (23 novembre).
Per Santa Caterina (25 novembre), la neve alla collina.
Per Sant'Andrea piglia il porco per la sèa (setola); se tu non lo puoi pigliare, fino a Natale lascialo andare.
PROVERBI DI DICEMBRE Per Sant'Ansano (1 dicembre), uno sotto e uno in mano.
Gli uomini sono aprile quando fanno all'amore, dicembre quando hanno sposato.
Da Santa Lucia a Natale il dì allunga un passo di cane.
Dicembre piglia e non rende.
Dicembre, davanti t'agghiaccia e di dietro t'offende (o viceversa).
Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi.
San Tommè (29 dicembre), cresce il dì quando il gallo alza un piè.