Ulisse Aldrovandi
- Nell'ambito dell'Università bolognese della seconda
metà del XVI sec., Ulisse Aldrovandi (1522-1605) occupò un ruolo centrale per il
progresso della cultura scientifica e in particolare contribuì a promuovere l'interesse
nei confronti delle Scienze Naturali, che fino ad allora erano state considerate alla
stregua di discipline ausiliarie, pertanto in subordine alla Medicina.
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- Dal febbraio 1561 l'Aldrovandi ottenne l'istituzione
di una cattedra di filosofia naturale per lo studio appunto "de fossilibus,
plantis et animalibus" e sette anni dopo fece attrezzare, nel palazzo Pubblico
(l'attuale palazzo Comunale), un orto botanico con finalità
didattico-scientifiche, per consentire l'osservazione diretta delle piante.
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- Egli stesso soleva ribadire l'opportunità della
osservazione diretta: "quanto utile ne rechi questa pubblica lettura delle piante,
che di poi oculatamente a ciascuno si mostra nell'orto medico, sendo questa facultà sì
come la cognizione anatomica tanto necessaria, che da i libri non possono apprendersi
senza la viva voce del precettore che col dito gliele mostri e ponga avanti
agl'occhi"(1).
- Le esercitazioni pratiche valevano a rafforzare la
competenza diretta degli allievi, aspiranti medici e speziali, e la loro capacità di
distinguere le varietà botaniche, peraltro ampiamente descritte nei testi aldrovandiani
dedicati alle piante, che erano corredati da stupendi acquerelli, effigiati da abili
artisti, quali Jacopo Ligozzi, Giovanni de' Neri e Giovanni Coriolano.
- Fin dal 1549 l'Aldrovandi aveva cominciato a
raccogliere gli esemplari che sarebbero confluiti in un allestimento museale insieme ad
animali impagliati e minerali e nel 1595, con molto orgoglio, egli descrisse tutto
ciò che si poteva ammirare nel suo microcosmo: "18.000 cose diverse e, fra queste,
7.000 piante in quindici volumi, secche et incollate, parte delle quali ancora ho al vivo
dipinte, il numero delle quali sì degli antichi, sì de moderni ancora al numero di 3.000
non arrivano; il restante poi di animali sanguigni ed esangui, sì terrrestri come aerei
et acquatili, et altre cose sotterranee, come terre, succi concreti magri e grassi,
pietre, marmi, sassi, metalli et altri misti, che compiscono il suddetto numero"(2).
(1) Ulisse Aldrovandi, Trattato
naturale della utilità et eccellenza della lettura dell'historia naturale sensata delle
piante, animali e cose inanimate e sotterranee, prima introdotto nell'Academia di Bologna,
dove si vede quanto a ciascuna scienza ed arte, altre alla medicina, della qulae è
fondamento e base sia necessaria, ms. Aldrovandi, 21, IV, conservato presso la
Biblioteca Universitaria di Bologna, c. 53v.
(2) ibidem, c. 50v.
