BASTA COL NUCLEARE

IDEE PER UNA SCIENZA UMANA E NATURALE


BASTA COL NUCLEARE

  1. La bomba di Hiroshima era di circa 20 Klt. Oggi i Paesi nucleari dispongono di ogive con una potenza pari a oltre 20 Mgt.
  2. Se una bomba di 20 Mgt esplode su una città con 1 mil. di ab. e con un’area di 250 kq, la città sarà rasa al suolo, i fabbricati e le comunicazioni saranno distrutti fino a 500 kq, gli incendi investiranno un territorio nel raggio di oltre 30 kq dall’epicentro dell’esplosione. La zone contaminata si estenderà per centinaia di km in direzione dei venti dominanti.
  3. Una zona colpita dall’atomica significa: enorme quantità di morti, superstiti colpiti da malattie, nessuna assistenza medica, ogni produzione distrutta-disorganizzata, niente viveri né acqua.
  4. Oggi nel mondo funzionano centinaia di aziende dell’industria atomica. Verso il 2000 saranno alcune migliaia. Le misure di sicurezza che garantiscono un normale funzionamento delle centrali nucleari sono state messe a punto senza tener conto della possibilità di una guerra.
  5. Tutti sanno (vedi Cernobyl) che la contaminazione provocata dalla distruzione di una centrale nucleare, nel primo mese dopo la catastrofe, è paragonabile alle conseguenze di un’esplosione termonucleare pari a 1 Mgt. Un anno dopo la radioattività in questa zona sarà decine di volte superiore a causa della specifica azione dei materiali fissili dei reattori. La zone colpita sarà di decine di migliaia di kq (più Stati saranno coinvolti). Nessuno potrà sopravvivere in questa zona. Il tentativo di distruggere tali centrali (ad uso civile), anche con una semplice guerra convenzionale, dovrebbe essere considerato come un crimine equiparato all’uso delle armi nucleari. (Senza considerare le centrali chimiche, biologiche, farmaceutiche, dove possono essere presenti, in certe fasi lavorative, batteri, veleni molto pericolosi).
  6. L’esplosione nucleare di una bomba sopra una foresta può far superare di decine di volte le conseguenze dell’energia esplosiva. L’incendio sarà accompagnato da forti venti, in quanto l’aria riscaldata si alzerà per raggiungere gli strati superiori dell’atmosfera, mentre l’aria fredda proveniente dai territori circostanti si precipiterà nella zona dell’incendio. Un’immensa quantità di cenere andrà a finire nella stratosfera, chiudendo la strada ai raggi solari. Quaranta giorni dopo l’esplosione la temperatura media calerà di decine di gradi. Ci sarà un lungo inverno.
  7. Oggi non esistono sistemi efficaci che assicurino la distruzione dei missili nucleari poco dopo il loro lancio. Un sistema che vuole distruggere le ogive nucleari deve essere efficace al 100%, altrimenti non serve a niente.
  8. Normalmente gli obiettivi da colpire sono in una guerra nucleare: i silos delle atomiche e le industrie che le producono, le fonti energetiche e le riserve petrolifere. Per i silos l’esplosione deve avvenire in superficie. Si formerà un enorme cratere e decine di migliaia di tonnellate di materiale verranno sbriciolate e immesse nell’atmosfera sotto forma di pulviscolo che giunge sino a 10-20 km di distanza.
  9. Per colpire gli obiettivi economici sono invece previste esplosioni a bassa quota. Così la sfera di fuoco può raggiungere distanze maggiori. Divampano incendi catastrofici, bruciano città e foreste, immense quantità di fumo e fuliggine finiscono nell’atmosfera. Le migliaia di nubi si fondono in un’unica coltre nera che avvolge il nostro pianeta a un’altezza tra gli 8 e i 30 km. Essa impedisce ai raggi solari di raggiungere la terra, provoca il gelo in superficie, mentre la nube stessa di riscalda. Le piogge diminuiscono perché gli strati di aria calda tendono a salire. Ci vorranno dei mesi prima che cominci a diradarsi.
  10. Se un conflitto atomico scoppiasse adesso esploderebbero circa 11.000 testate nucleari, soprattutto nell’emisfero settentrionale. Dopo 40 giorni dallo scoppio si avrà una riduzione media della temperatura di 13 gradi c. (Con punte di - 51 in Scandinavia e Arabia Saudita).
  11. Dopo 8 mesi la coltre comincia ad assottigliarsi e ad avvicinarsi alla superficie terrestre. Strati di aria calda avvolgono le cime delle montagne. Nelle cime più alte si avrà una temperatura superiore a quella normale di 20° (Tibet), di 7° (Montagne rocciose), e di 5° (Ande). Cominciano a sciogliersi le nevi e i ghiacciai: iniziano inondazioni di dimensioni continentali.
  12. Dopo un anno strati di aria calda della coltre colpiscono quasi tutta la terra: le temperatura questa volta saranno molto superiori a quelle normali. In Scandinavia e Alaska + 30° rispetto alla normalità.
  13. I gas nocivi uniti all’oscurità, al freddo, alla ricaduta radioattiva, all’eccesso di raggi ultravioletti, che si avrà dopo la scomparsa della coltre nera, porteranno alla distruzione quasi totale dell’agricoltura nell’emisfero nord. Le riserve alimentari nelle città basteranno per pochissime settimane, poi si morirà di fame.
  14. L’acqua fresca mancherà, perché il terreno gelerà fino alla profondità di circa 1 m. E in superficie la neve e il ghiaccio saranno contaminati.
  15. Per morire saranno sufficienti dosi di radiazioni inferiori a quelle che oggi sono ritenute letali per uccidere una persona avendo subìto il freddo e altri disagi e senza assistenza medica, si muore più facilmente. I danni al midollo osseo causati dalla radiazioni accrescono la vulnerabilità e le infezioni di ogni genere.
  16. Variazioni di temperatura saranno fatali per la fauna e la flora tropicale, normalmente soggetta a sbalzi di temperatura insignificanti fra il giorno e la notte, fra estate e inverno.
  17. La mancanza di luce causerà la distruzione del fitoplancton; questo determinerà la scomparsa dello zooplancton. I pesci piccoli non troveranno di che cibarsi, e così per i pesci più grossi.
  18. In tutte le esplosioni il fungo atomico si alzerà sino alla stratosfera, occupando una zona avente un’altezza da 10-15 km sino a 30-40 km, a seconda della potenza dello scoppio. L’effetto principale nella stratosfera riguarderà l’ozono.
  19. A causa delle esplosioni nucleari nell’atmosfera si forma l’ossido di azoto che favorisce la distruzione dell’ozono per alcuni mesi.
  20. 5000 tonn. di ossido (equivalente a 1 Mgt) possono distruggere sino a 5-10 mil. di tonn. di ozono. Poiché in tutta l’atmosfera sono contenuti quasi 4 miliardi di tonn. Di ozono, una carica di 10.000 Mgt può bastare per distruggere molte volte tutto lo strato di ozono.
  21. A Hiroshima ci furono venti sino a 50 m al secondo.

Le immagini sono prese dal sito "Foto Mulazzani"

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Scienza -  - Stampa pagina
Aggiornamento: 14/12/2018