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Efficienza dell'OFDM

Come vedremo tra breve, questa è una tra le tecniche di modulazione che meglio approssima i risultati della teoria dell'informazione; tanto più quanto maggiore è la sua efficienza. Quest'ultima si ottiene considerando che solo $ \widetilde{N}$ portanti su N trasportano informazione, e che solo fc . T0 campioni su fc . T sono unici; combinando queste quantità si ottiene

$\displaystyle \rho$ = $\displaystyle {\frac{\widetilde{N}}{N}}$$\displaystyle {\frac{T_{0}}{T}}$ = $\displaystyle {\frac{\widetilde{N}}{N}}$$\displaystyle {\frac{T-T_{g}}{T}}$ = $\displaystyle {\frac{\widetilde{N}}{N}}$$\displaystyle \left(\vphantom{ 1-\frac{T_{g}}{T}}\right.$1 - $\displaystyle {\frac{T_{g}}{T}}$ $\displaystyle \left.\vphantom{ 1-\frac{T_{g}}{T}}\right)$

che misura la frazione di segnale utile rispetto all'occupazione di banda ed al numero di campioni/simbolo presenti in xOFDM$ \left(\vphantom{ t}\right.$t$ \left.\vphantom{ t}\right)$. La ridondanza introdotta (le portanti vuote ed il preambolo) è della stessa natura di quella introdotta dal roll-off $ \gamma$ di un impulso a coseno rialzato, in quanto ha lo scopo di evitare che si verifichino fenomeni di interferenza tra simboli. Osserviamo che l'efficienza migliora all'aumentare di T e di N, dato che Tg ed N - $ \widetilde{N}$ sono fissi.



alef@infocom.uniroma1.it
2001-06-01