Guarigione e terapie alternative

IDEE PER UNA SCIENZA UMANA E NATURALE


GUARIGIONE E TERAPIE ALTERNATIVE

Le sue radici si perdono nella notte dei tempi, quando la medicina ufficiale e 'scientifica' non aveva fatto ancora capolino nella storia. Ogni etnia di questo pianeta ha sviluppato propri metodi curativi attingendo dalla cultura e dalle tradizioni della loro gente.

Oggi conosciamo addirittura le nozioni della filosofia medica cinese, giapponese, indiana, tibetana, coreana, amerinda e abbiamo ancora molto da scoprire sulla cultura medica africana. 

Anche i nostri vecchi, pur non conoscendo la composizione della materia, l'anatomia o le leggi fisiche e chimiche che ci governano, disponevano di ampie conoscenze sul 'naturale', frutto di esperienze ancestrali verificate dai loro antenati ed entrate ormai a far parte della saggezza medica popolare. Perché parlare allora di 'medicina alternativa' e non di 'medicina'?

E' quanto si sono chiesti i relatori intervenuti al I Convegno Internazionale di "Guarigione e terapie alternative", organizzato dal Coordinamento della scrittrice giornalista Manuela Pompas il 3-4 febbraio a Conegliano (Tv), con il patrocinio del Comune di Conegliano. Tutti nomi noti nel panorama internazionale della medicina alternativa: lo psicologo e teologo Martin Brofman, l'ex regista psicologo Max Damioli, il pranoterapeuta Andrea Penna, il sociologo Giampiero Quadrelli, il biochimico e biofisico Giancarlo Costa, il medico chirurgo omeopata Antonio Fassina, lo scrittore e musicista Carlo Biagi, l'esperto in sistemi di analisi computerizzati della composizione corporea Fabio Marchesi, l'esperto in comunicazione Franco Bianchi e Herman Mamani, professore di lingua e cultura Quechua.

"In realtà non esiste una medicina 'alternativa', ma più metodi per guarire - ha ribadito Manuela Pompas - Le prove? Il giuramento di Ippocrate non chiede di usare gli antibiotici per guarire gli ammalati, chiede di aiutare gli altri a star bene. L'atteggiamento assunto dalla scienza invece è quello di rifiuto aprioristico perché 'non provato'. Noi invece diciamo: la scienza si chieda perché malati giudicati inguaribili dalla medicina 'ufficiale' recuperano la salute grazie a terapie cosiddette alternative...".

Come il dottor Martin Brofman, per esempio, intervenuto al convegno in qualità di relatore: uomo di successo ammalatosi a 34 anni di un tumore al midollo spinale e dato per spacciato in tre mesi, scopre i poteri del controllo del pensiero, si guarisce da solo e non ha più bisogno neppure di portare gli occhiali che aveva da 20 anni. 

"L'operazione per rimuovere il tumore non aveva avuto successo e mi dissero che per svariate ragioni la chemioterapia e la radioterapia non riuscivano a produrre alcun effetto positivo su di me. I medici mi informarono - racconta Brofman - che se avessi tossito o starnutito la fine sarebbe potuta arrivare in modo repentino e in qualsiasi momento. Questo mi fece comprendere che per tutto il tempo che mi sarebbe rimasto da vivere avrei cercato di essere felice e di essere semplicemente me stesso. Il mio sistema di valori mutò: vivevo nel momento presente e ogni mia azione era dettata solo dal gusto che provavo nel compierla e dal mio desiderio genuino di farla". E cinque mesi dopo era ancora in vita.

E fu allora, durante una vacanza, che incontrò un uomo che insegnava meditazione zen. "Mi disse: il cancro inizia nella tua mente ed è lì che puoi andare per liberartene. Sapevo cosa intendeva - aggiunge Brofman - Mi rendevo conto che il cancro era una metafora di qualcosa di trattenuto e non espresso e che il mio precedente stile di vita e il mio modo di essere mi avevano condotto a tentare di suicidarmi in molte maniere. Compresi che se fossi cambiato avrei potuto liberarmi dei sintomi. Potevo usare la mia mente come uno strumento per realizzare la trasformazione del mio essere e del mio corpo. Così feci e oggi sono qui".

"Studiando le discipline orientali - aggiunge Pompas - sappiamo che la malattia non nasce nel corpo, ma prima, a monte del nostro piano emozionale e mentale. Si creano insomma blocchi di energia che fanno ammalare parti del nostro corpo. Basterebbe riequilibrarla e si preverrebbero molte patologie. Insomma, possiamo prendere farmaci se necessario ma dobbiamo agire anche sugli altri piani dell'uomo. La medicina ufficiale invece non lo fa. Lo faceva forse una volta il medico di famiglia che conosceva molto bene i propri pazienti e curava anche attraverso la psicologia, l'affetto e la fiducia. Ma oggi? Non siamo solo corpo, ma un tutt'uno che ha bisogno di essere curato e amato. Basta la volontà di volerlo fare. Ci sono malati terminali che sono guariti senza medicinali: hanno semplicemente lasciato l'azienda e si sono messi a coltivare la terra".

Dunque non solo omeopatia, floriterapia, fitoterapia, cromoterapia, aromaterapia, pranoterapia ma anche pensiero creativo, positivo, vissuto nel momento presente che fa di tutti noi dei potenziali guaritori di noi stessi. 

Ma quella della 'medicina alternativa' rimane comunque una strada tutta da percorrere visto che nonostante le sollecitazioni dell'Unione Europea sono ancora pochi oggi i Paesi che le hanno concesso una regolamentazione e un'ufficialità che la tutelino a qualsiasi livello. Ma molti passi sono già stati fatti e l'adesione di persone alla ricerca di maggiori risposte ha innescato ormai un processo che difficilmente potrà essere ora arrestato. 

Per maggiori informazioni rivolgersi a Manuela Dalla Val (0438 701054).

Paola Fantin - www.tg0.it


Le immagini sono prese dal sito "Foto Mulazzani"

Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Scienza -  - Stampa pagina
Aggiornamento: 14/12/2018