DIDATTICAMULTIMEDIALE

PER LA RIFORMA DELLA SCUOLA
pubblica laica territoriale


PER UNA DIDATTICA MULTIMEDIALE (parte seconda)

Quanto più si perfezionano gli strumenti tecnologici riproducendo in maniera digitale l'interazione presente in classe e anzi offrendo un plus dovuto alle performances della tecnologia, tanto più rischiano di perdersi le motivazioni didattiche che rendono indispensabile un confronto diretto tra docente e allievo.

La stessa scuola come struttura "muraria", collocata in uno spazio definito in maniera architettonica, perde sempre più la sua ragione d'esistere.

L'evoluzione tecnologica del web deve indurci a riflettere su alcune questioni di fondamentale importanza:

  1. la didattica esplica la sua funzione ponendosi come unico obiettivo l'apprendimento?
  2. per ottenere questo obiettivo è necessaria una stimolazione di aspetti meta-cognitivi, oppure la didattica virtuale (la formazione a distanza) non è tenuta ad affrontare questi aspetti?
  3. per sviluppare aspetti meta-cognitivi è sufficiente la tecnologia e quindi il rapporto a distanza, oppure resta necessario un confronto in presenza?
  4. se è necessario un confronto diretto, personale, che cosa si può fare in tale confronto che non si possa fare in rete?

In sintesi: se per l'apprendimento cognitivo ci si può affidare a strumenti telematici particolarmente evoluti, che permettono il reperimento di una quantità enorme di materiali, che cosa si può fare in un rapporto diretto per stimolare emotivamente l'impegno cognitivo?

  1. Vi è un altro aspetto da considerare molto importante: quali sono gli strumenti per assicurare al docente l'effettivo raggiungimento da parte dell'allievo di determinati obiettivi cognitivi?
    Cioè è necessario quantificare le competenze, accertarsi che siano state acquisite in maniera autonoma, oppure si procede all'abolizione del valore legale del titolo di studio e si lascia che sia il mondo del lavoro a operare le dovute selezioni del personale?
    Se le competenze vanno certificate, l'operazione può essere fatta solo a distanza, oppure occorre anche un confronto diretto, personale?
  2. Se la scuola è solo un luogo di:
    - socializzazione
    - motivazione allo studio e all'azione (sapere e saper fare)
    - esperienze di attività extratelematiche (p.es. danza, canto, pittura, musica con strumenti tradizionali, laboratori specifici ecc.)
    - apprendimento di mansioni operative (la scuola si apre al territorio)
    - valutazione e autovalutazione
    tutto il resto può essere vissuto in web.
    Ma in web la formazione è per tutti, non solo per gli studenti. Il concetto di "allievo" si allarga e coinvolge anche l'adulto: la formazione diventa permanente. Che cosa può imparare l'adulto in rete? Che cosa può insegnare l'adulto a scuola?
  3. L'adulto in rete potrebbe:
    - usare le tecnologie multimediali per produrre contenuti (editor di pagine web, blog, news in giornali o portali dinamici), per cercare contenuti altrui (motori di ricerca, newsgroup, forum, mailing list...), per aggiornare i propri contenuti (economia/finanza, diritto, cultura, attualità, ambiente, sicurezza, linguaggi, sanità, scienza/tecnica, psicologia, sessualità...), per interagire intorno a dei contenuti, propri e altrui (newsgroup, forum, mailing list, chat, bacheche...).

Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Formazione
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Aggiornamento: 10/02/2019