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PER UNA DIDATTICA MULTIMEDIALE (parte seconda)
Quanto più si perfezionano gli strumenti tecnologici riproducendo in maniera
digitale l'interazione presente in classe e anzi offrendo un plus dovuto alle
performances della tecnologia, tanto più rischiano di perdersi le motivazioni
didattiche che rendono indispensabile un confronto diretto tra docente e
allievo.
La stessa scuola come struttura "muraria", collocata in uno spazio definito
in maniera architettonica, perde sempre più la sua ragione d'esistere.
L'evoluzione tecnologica del web deve indurci a riflettere su alcune
questioni di fondamentale importanza:
- la didattica esplica la sua funzione ponendosi come unico obiettivo
l'apprendimento?
- per ottenere questo obiettivo è necessaria una stimolazione di aspetti
meta-cognitivi, oppure la didattica virtuale (la formazione a distanza) non
è tenuta ad affrontare questi aspetti?
- per sviluppare aspetti meta-cognitivi è sufficiente la tecnologia e quindi
il rapporto a distanza, oppure resta necessario un confronto in presenza?
- se è necessario un confronto diretto, personale, che cosa si può fare in
tale confronto che non si possa fare in rete?
In sintesi: se per l'apprendimento cognitivo ci si può affidare a strumenti
telematici particolarmente evoluti, che permettono il reperimento di una
quantità enorme di materiali, che cosa si può fare in un rapporto diretto per
stimolare emotivamente l'impegno cognitivo?
- Vi è un altro aspetto da considerare molto importante: quali sono gli
strumenti per assicurare al docente l'effettivo raggiungimento da parte
dell'allievo di determinati obiettivi cognitivi?
Cioè è necessario quantificare le competenze, accertarsi che siano state
acquisite in maniera autonoma, oppure si procede all'abolizione del valore
legale del titolo di studio e si lascia che sia il mondo del lavoro a
operare le dovute selezioni del personale?
Se le competenze vanno certificate, l'operazione può essere fatta solo a
distanza, oppure occorre anche un confronto diretto, personale?
- Se la scuola è solo un luogo di:
- socializzazione
- motivazione allo studio e all'azione (sapere e saper fare)
- esperienze di attività extratelematiche (p.es. danza, canto, pittura,
musica con strumenti tradizionali, laboratori specifici ecc.)
- apprendimento di mansioni operative (la scuola si apre al territorio)
- valutazione e autovalutazione
tutto il resto può essere vissuto in web.
Ma in web la formazione è per tutti, non solo per gli studenti. Il concetto
di "allievo" si allarga e coinvolge anche l'adulto: la formazione diventa
permanente. Che cosa può imparare l'adulto in rete? Che cosa può insegnare
l'adulto a scuola?
- L'adulto in rete potrebbe:
- usare le tecnologie multimediali per produrre contenuti (editor di pagine
web, blog, news in giornali o portali dinamici), per cercare contenuti
altrui (motori di ricerca, newsgroup, forum, mailing list...), per
aggiornare i propri contenuti (economia/finanza, diritto, cultura,
attualità, ambiente, sicurezza, linguaggi, sanità, scienza/tecnica,
psicologia, sessualità...), per interagire intorno a dei contenuti, propri e
altrui (newsgroup, forum, mailing list, chat, bacheche...).
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