Premessa sulla riforma della scuola

PER LA RIFORMA DELLA SCUOLA
pubblica laica territoriale


PREMESSA

Dobbiamo arrivare alla convinzione che è impossibile superare l'inadeguatezza della scuola italiana senza modificare i criteri politici, amministrativi, burocratici e gestionali che tradizionalmente la tengono in piedi e la riproducono all'infinito.

La frustrazione di molti insegnanti non dipende tanto da motivazioni soggettive, che pur nascono da rassegnazione e sfiducia; dipende anche e soprattutto da motivazioni terribilmente "oggettive" e strutturali, indipendenti dalla volontà delle persone.

La scuola è funzionale alle esigenze della società, o per lo meno è funzionale alle esigenze di uno Stato e di un sistema politico-istituzionale che vuole conservare un determinato modello di società.

Se la società è inadeguata alle esigenze umane, la scuola non può pretendere di vivere in armonia con se stessa. Raramente essa è stata in grado di offrire alla società delle soluzioni davvero praticabili e quando l'ha fatto (come p.es. nel caso della Comunità di Barbiana) i risultati hanno lasciato molto a desiderare (a causa di censure e strumentalizzazioni).

Al massimo la scuola può tentare di elaborare delle riflessioni critiche nei confronti dei modelli culturali di questa società, delle riflessioni però che, qualora venissero applicate, dovrebbero secondo me comportare il superamento dei modelli culturali sia di questa società che, di conseguenza, della stessa scuola.

Molti degli interventi qui pubblicati vanno letti in quest'ottica. Essi sono il frutto di un lungo e intenso dibattito che ho svolto in due ML: "La scuola" (ora chiusa) e "Didaweb" (pienamente attivo), dagli inizi del 1997 alla metà del 1998.

Ma mi sento di ringraziare sentitamente, per la loro collaborazione alla maturazione delle idee di questo sito, anche Dario Cillo, Educazione&Scuola e Davide Suraci, Territorio&Scuola, nonché la redazione della rivista telematica Tracciati.

Troverete un solo articolo dedicato alla riforma Moratti, perché di questa riforma non ho condiviso nulla.

L'ultimo in ordine di tempo è quello dedicato al progetto dell'Unione di Prodi e del centro-sinistra per la riforma della scuola.

In sintesi i punti salienti per una riforma della scuola per me sono i seguenti:

  • abolizione del Ministero e sua sostituzione con una gestione decentrata (da parte degli enti locali territoriali) del comparto della scuola (a livello comunale per la scuola dell'obbligo e provinciale per le superiori): questo contestualmente al federalismo fiscale;
  • sostituzione del concetto di "ruolo" con quello di "contratto a termine", rinnovabile annualmente, se la dirigenza d'istituto è soddisfatta del lavoro del docente;
  • diversificazione sostanziale degli stipendi sulla base dell'effettivo lavoro svolto e degli impegni assunti;
  • sostituzione delle graduatorie con i curriculum formativi e di titoli che ogni docente presenta agli istituti che vuole della provincia/regione che vuole;
  • nessuna obbligatorietà nell'adozione dei libri di testo;
  • sostituzione del concetto di "classe" col concetto di "livelli", sulla base di parametri standard di nozioni e abilità da apprendere (quindi percorsi diversificati degli allievi sulla base delle capacità);
  • no al badandato e sì alla selezione;
  • particolare riguardo per la conoscenza del territorio locale;
  • integrazione scuola/territorio (la scuola deve porsi al servizio del territorio).

Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Formazione
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Aggiornamento: 10/02/2019