Karlheinz Deschner, Il gallo cantò ancora
Storia critica della Chiesa


Giovanni Bellini, Pietà, Milano, Brera
Giovanni Bellini, Pietà, Milano, Brera

Libro primo

I Vangeli e il loro retroterra storico-culturale

14. LA GNOSI

Soprattutto due grandiosi miti greci hanno influenzato il Cristianesimo in modo assai profondo: il mito del Dio divenuto uomo, che soffre con gli uomini e muore, e il mito dell'anima prigioniera e della sua liberazione ad opera di un redentore divino.
(Il teologo Carl Schneider, Geistesgeschichte, I, 236)
La Gnosi (= conoscenza), un insieme di speculazioni cosmogoniche, di antichissimi riti misterici e di mistica devozione, fu un possente movimento religioso fondato su una segreta rivelazione, i cui seguaci cercavano la salvazione con la contemplazione visionaria, l'estasi e i sacramenti, più che con una disposizione razionale dell'intelletto. Benché sostanzialmente diversa, essa possiede in molti tratti un'affinità tanto pronunciata col Cristianesimo, che per molto tempo venne considerata una sua filiazione, e precisamente un'"eresia" del II secolo. Fu solo agli inizi del XX secolo che la Gnosi venne riconosciuta come una religione autonoma, che in principio nulla ebbe a che fare col Cristianesimo, cui è antecedente, e del quale, anzi, nei suoi tratti fondamentali è notevolmente più antica.

L'origine di questo fenomeno estremamente complesso, che qui tratteremo sommariamente, è oggetto di notevoli controversie. Molti studiosi individuano la sua prima origine nell'Ellenismo, altri la ricercano in Egitto e a Babilonia, ma soprattutto in Iran, altri ancora nel sincretismo giudaico 1. Come il Cristianesimo, probabilmente anche la Gnosi è una religione sincretistica, vale a dire una mescolanza di elementi diversissimi di culti orientali, di contributi religiosi babilonesi, egiziani, persiani, dell'Asia Minore, greci ed ebraici. In verità i singoli sistemi gnostici dei Satorniliani, dei Basilidiani, dei Carpocraziani, dei Valentiniani, degli Ofiti, dei Barbelognostici ecc. differiscono spesso fra loro, tuttavia vi sono riconoscibili sicuri tratti fondamentali comuni.

Quantunque esista anche una Gnosi monistica, in generale essa fu caratterizzata da un rigido dualismo: Dio e Mondo, Spirito e Materia si contrapponevano perlopiù in modo inconciliabile. Dio e Spirito erano concepiti assolutamente buoni, la Materia radicalmente cattiva. Analogamente alla dottrina cristiana, tale malvagità derivava da Angeli decaduti. Anche il corpo veniva considerato un male, perché - come sentenzia Paolo - "questo nostro corpo che avvolge l'anima è più oscuro di tutte le tenebre e peggiore di ogni lordura" 2.

Come il Cristianesimo primitivo, col suo pessimismo la Gnosi recava in sé una fortissima ansia di salvazione. Lo gnostico si sentiva un estraneo nel mondo, quasi un prigioniero della tenebra, e attendeva la salvezza dalla dismissione di ogni elemento terreno, dall'ascesa dell'anima nel regno della luce o dopo la morte o mediante l'estasi mistica. Si credeva che l'anima, attraverso vari gradi di una crescente spiritualizzazione e trasfigurazione, sarebbe ritornata nel divino e, dunque, alla propria origine.

Secondo gli Gnostici, tale destino dell'anima veniva per così dire precorso dal destino dell'uomo divino; già in epoca precristiana predicavano la discesa del Redentore, del figlio primogenito di Dio, il quale conserva le anime al luminoso mondo celeste, e parlavano della sua discesa nell'Ade e della successiva elevazione al cielo.

è evidentissima qui la singolare analogia con la cristologia della preesistenza. Il mito gnostico dell'uomo celeste, del Redentore e Rivelatore venne trasposto alla persona di Gesù. Proprio la divinità assoluta, che la Gnosi attribuì alla figura di Gesù, influenzò la formazione dell'immagine di Cristo operata dalla Chiesa ufficiale. è interessante notare che furono proprio gli Gnostici a creare i primi ritratti di Cristo e degli Apostoli, mentre i Padri della Chiesa combatterono a lungo quel culto delle immagini, che poi divenne predominante nella Chiesa 3.

Concetti gnostici caratterizzarono fortemente il Cristianesimo fin dai primordi, come attestano le Epistole paoline, soprattutto quella agli Efesini (per altro niente affatto di Paolo), che coincide totalmente con certi pensieri propri del Paganesimo e dello Gnosticismo. In seguito la Chiesa subì l'influsso della Gnosi attraverso il Vangelo di Giovanni, e più ancora attraverso Clemente Alessandrino, Origene e l'Origenismo.

Gli Gnostici, che come la Chiesa, si richiamavano a rivelazioni e tradizioni precise, e possedettero una ricca produzione letteraria; sotto il profilo della storia dei dogmi essi furono i teologi del I secolo, i creatori dei primi libri dottrinali sul dogma e sull'etica, e in generale i primi commentatori della tradizione cristiana. Secondo alcuni teologi, il Cattolicesimo fu addirittura anticipato dalla loro attività filosofica 4.

La Chiesa cominciò ben presto a denigrare e a combattere lo Gnosticismo, dal quale aveva assunto molti elementi, e a partire dal 400 circa procedette a una sistematica distruzione della sua produzione letteraria, spesso anche assai profonda. Quel che ha tramandato con la sua polemica è dovuto esclusivamente al fatto che ha passato sotto silenzio completo gli aspetti più rilevanti e più caratterizzanti. Infatti - ne dobbiamo accennare almeno di passaggio - come portatrice determinante della tradizione cristiana, la Chiesa non poteva permettersi di lasciarla priva di un controllo diretto. Per questa ragione è stata tramandata tutta una serie di opere cattoliche contro gli eretici, ma pressoché nessuna degli "eretici" che controbattevano l'insegnamento della Chiesa.

Fino all'anno 200 fu sviluppata dagli "eretici", soprattutto dai Montanisti e dagli Gnostici, un'attività letteraria di gran lunga più ricca di quella degli ambienti ecclesiastici. Ma il Cattolicesimo distrusse premeditatamente la produzione "eretica" dei primi secoli, eliminando quasi tutto ciò che avrebbe potuto oscurare troppo la presunta purezza della sua dottrina o lo splendore della propria santità. Nulla ci è rimasto al di fuori di quelle citazioni rese obbligatorie dagli attacchi all'"eresia". Della letteratura gnostica, invero, possediamo taluni scritti quali la Pistis Sophia, i Libri di Jeu e soprattutto la grande biblioteca gnostica di Cenoboskio.

La Gnosi è sopravvissuta ancora nel Medioevo come pericolosissima rivale della Chiesa nell'attività dei Catari e degli Albigesi e, attraverso Jakob Böhme e la setta segreta dei Rosacroce, ha esercitato vasta influenza fino all'età moderna e all'Antroposofia.

Abbiamo così delineato il retroterra degli Evangeli, ma prima di giudicarli nel loro complesso con gli strumenti della teologia storico-critica, dobbiamo ancora affrontare i due miracoli più importanti, che secondo la Chiesa dimostrano specificamente la divinità di Gesù, vale a dire, la resurrezione e la prova delle profezie.

continua


Note

1 Leisegang, Die Gnosis, 4 sgg. Jonas, 6 sgg. Kretschmar, 354 sgg. Cfr. anche la breve panoramica sulla ricerca piu recente in Schoeps, Urchristentum, Judentum, Gnosis, 30 sgg. Idem, Zur Standortbestimmung der Gnosis, 413 sgg.
2 Ps. Clem rec., 2, 58. Su Paolo cfr. p. 187.
3 Koch, Die altchristliche Bilderfage, 89.
4 Hamack, Dogmengeshichte, 71 sgg. Cfr. anche 65. Inoltre, Heiler, Urkirche u. Ostkirche, 97. Loewenich, Die Geschichte der Kirche, 45.


Web Homolaicus

Si ringrazia l'Editore Roberto Massari per averci concesso di riprodurre parzialmente questo testo.


Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia Antica - Storia critica della chiesa - Nuovo Testamento
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Aggiornamento: 01/05/2015