STORIA ROMANA


Strumenti musicali nella Roma antica

Sistro. Costituito da una intelaiatura di metallo a forma di ferro di cavallo, sulla quale si infilavano aste metalliche ripiegate che si muovevano e producevano il suono quando venivano scosse.
Lira. La cassa di risonanza è formata da un guscio di testuggine sul quale sono montate, su due braccia di corna di animale unite da una traversa, le corde.

Originariamente all'estremità inferiore della cassa e alla traversa erano fissate quattro corde, che probabilmente costituivano le quattro note fondamentali (tetracordo) di un modo. Veniva suonata con un plettro.

Crotali. Simili alle castagnette si differenziavano da quest'ultimo strumento per la loro strana forma e per le dimensioni più grandi.

Si suonavano battendoli l'uno con l'altro e impugnandone uno per ciascuna mano.

Flauto di Pan (o siringa). E' costituita da una serie di canne di diversa lunghezza, intonate secondo una scala.

Si suonava facendo scorrere lo strumento sulle labbra e soffiando dentro le canne.

Cetra. Costituita come la lira di cassa, braccia e traversa, era però molto più massiccia e aveva la cassa di legno.

Era usata da aedi e rapsodi (poeti-cantori), quindi era uno strumento professionale.

Le corde potevano variare di numero e venivano pizzicate da un plettro.

Arpa. Le arpe sono gli strumenti che hanno attirato maggiormente degli studiosi per la numerosa iconografia che le rappresenta.
Si conoscono anche arpe assire.

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia
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Aggiornamento: 11/09/2014