LA STORIA CONTEMPORANEA
dalla prima guerra mondiale ad oggi


La distruzione degli ebrei da parte della Germania Nazista

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Francesco Bugli

Come afferma lo storico Raul Hilberg, la distruzione degli ebrei fu un processo graduale contraddistinto da tappe in cui venne coinvolta tutta la “macchina” burocratica della Germania Nazista. Queste tappe si possono distinguere come:

  1. La creazione del concetto di ebreo con valenza giuridica.
  2. Espropriazione dei beni posseduti dagli ebrei.
  3. Concentramento.
  4. Deportazione e eliminazione in luoghi prefissati.

La creazione del concetto di ebreo

Il “problema” degli esponenti dell'antisemitismo in politica, prima del terzo Reich, era stato la fondamentale incapacità di trovare un definizione giuridicamente utilizzabile del concetto di “ebreo” e da questo partire per poter realizzare qualsivoglia progetto ai loro danni. Il terzo Reich in questo è stato purtroppo più che efficiente.

Il regolamento dell'undici aprile 1933 stabiliva “l'ascendenza non ariana” delle persone che contavano tra i loro genitori e nonni uno o più ebrei, cioè appartenenti alla religione giudaica. Il criterio dominante in questo primo decreto è quello dell'appartenenza o meno alla religione ebraica degli ascendenti del soggetto preso in considerazione.

Nel settembre del 1935 Hitler ordinava ai suoi esperti di scrivere il testo di una legge sulla cittadinanza nel Reich. Si occuparono di questa il dottor Stuckart e il suo consigliere Losener. La legge fu approvata il 14 novembre 1935 ed essa fu la base di classificazione per tutta la durata del processo di distruzione. Essa distingueva i “Non Ariani” in diverse categorie:

  • I Mischlinge di secondo grado, ovvero coloro che avevano soltanto un nonno ebreo.
  • I Mischlinge di primo grado, coloro che avevano due nonni ebrei ma che non erano di fede giudaica e non avevano congiunti ebrei alla data del 15 settembre 1935.

Queste prime due categorie si salvarono dal processo di distruzione, ma subirono comunque discriminazioni forti.

Gli “Ebrei” invece vennero classificati come le persone che avevano due nonni ebrei, che erano di religione giudaica, o avevano un congiunto ebreo alla data del 15 settembre 1935. E coloro che avevano tre o quattro nonni ebrei.

Espropriazione dei beni posseduti dagli ebrei.

Individuato il bersaglio e definito legalmente i suoi limiti, lo Stato nazista poté agire contro i suoi nemici. Durante gli anni che seguirono, l'apparato di distruzione nazista prese di mira la “ricchezza” degli ebrei. Le famiglie ebraiche si trovarono sempre più nella miseria. Gli ebrei (meno del 1% della popolazione tedesca) persero le professioni, le imprese, i risparmi, i loro stipendi, il diritto al nutrimento e alla casa.

Non rimaneva loro più nessun diritto.

Concentramento

Il terzo stadio del processo di distruzione fu il concentramento della comunità ebraica, che in Germania portò alla separazione degli ebrei dalla popolazione definita “ariana” e la loro concentrazione nella grandi città.

L'esodo verso le grandi città, come Vienna e Berlino, fu la conseguenza diretta dei processi e delle azioni economiche anti-ebraiche. In seguito gli ebrei ormai raggruppati in grandi città furono concentrati ulteriormente in ghetti, ridotti alla fame e alla miseria.

La Deportazione e la distruzione

La soluzione finale venne definita nelle sue modalità nella nota conferenza di Wannsee alla quale parteciparono le massime autorità naziste, tra le quali Eichmann e Heydrich, e che ebbe luogo il giorno 20 gennaio del 1942.

La macchina che portò alla morte circa sei milioni di ebrei era costituita da un insieme di uffici tedeschi e non. I più importanti furono, sotto la direzione di Adolf Eichmann, il Referat IV-B-4 e il Ministero dei trasporti, con le sue ramificazioni e servizi ausiliari. Questi due apparati agirono uniti nell'identificare e deportare gli ebrei nei territori facenti parte del terzo Reich. Già durante l'operazione Barbarossa furono impiegate truppe speciali chiamate “Einsatzgruppen”. Truppe composte da SS che avevano il compito di massacrare ebrei, zingari e commissari politici nei territori occupati dell'est europeo.

Le decisioni prese il durante la conferenza di Wansee portarono all'utilizzo dei già esistenti Lager, nati allo scopo di detenervi e “rieducarvi” gli oppositori politici del Nazismo. In questi campi e in altri che presto si costruirono in tutta l'Europa furono deportati milioni di ebrei e quivi trovarono la morte.

Fonti:

Raoul Hilberg, La distruzione degli ebrei d’Europa, Einaudi.

www.olokaustos.org


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia
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Aggiornamento: 23/02/2015