LA STORIA CONTEMPORANEA
dalla prima guerra mondiale ad oggi


SCHEDA SUL SUDAFRICA

Storia della sua nascita

I primi a toccare lo coste di questo grande paese furono i portoghesi nel 1487, che da allora se ne servirono come scalo obbligato per inglesi, francesi e olandesi diretti verso oriente.

I primi che ne rivendicarono il possesso, costruendo una base fortificata, furono i coloni olandesi che arrivarono a Città del Capo nel 1652. Essi cominciarono subito a espropriare la terra agli indigeni (boscimani e ottentotti). Questi coloni con 200 ugonotti francesi formarono la comunità boera, che cercò l'indipendenza dall'Olanda.

Nel 1795 l'Olanda, occupata dalla Francia, chiese aiuto all'Inghilterra e questa decise di occupare una parte del Sudafrica. Le lunghe tensioni e guerre fra boeri e inglesi si conclusero con la vittoria degli inglesi.

Nel frattempo in Inghilterra scoppia la rivoluzione industriale. Le fabbriche necessitano di molti minerali: l'Africa del sud può darglieli.

I coloni, padroni di tutte le miniere, formarono il governo. Il problema era quello di reclutare la manodopera. Infatti, nonostante la perdita di gran parte del paese, molti africani vivevano ancora di agricoltura. Ecco perchè il governo emanò delle leggi fatte apposta per costringerli a lasciare le terre e ad andare a lavorare in miniera (ad es. si misero delle tasse che dovevano essere pagate solo in denaro). Così però i raccolti diminuirono e le famiglie africane s'impoverirono.

Alla fine del XIX sec. il Sudafrica era tutto dominato da diversi gruppi di bianchi: attraverso l'Unione del Sudafrica i coloni (olandesi, inglesi...) strinsero un'intesa per dominare la maggioranza nera.

Agli inizi del XX sec. i bianchi decidono, sulla base di conquiste militari, di impadronirsi di quasi tutta la terra dei neri.

Nel 1951 si è pensato di dividere i bianchi dal resto della popolazione, poi di dividere i bantù (africani) in gruppi linguistici (ogni gruppo è rinchiuso nel suo bantustan). E' la politica dell'apartheid. In tal modo i bianchi potevano minare il concetto di maggioranza nera.

I bantustan non hanno ricchezze economiche e gli africani possono esercitare i loro diritti, peraltro assai limitati, solo al loro interno.

Oggi i molti gruppi di opposizione a tale regime (Congresso dei popoli di colore, Congresso indiano, Congresso dei democratici bianchi e Congresso dei sindacati) si riuniscono sotto la bandiera dell'ANC che è l'organizzazione più significativa.

Situazione odierna

Il Sudafrica è la 23a potenza industriale del mondo. E' uno dei maggiori fornitori di materie prime indispensabili all'industria strategico-militare (platino, cromo, vanadio, manganese, antimonio) ed è il 1o produttore mondiale di oro.

Rappresenta il 4% del territorio del continente africano e ha il 6,7% della popolazione africana. Però partecipa per il 30% al reddito totale, per il 43% alla produzione mineraria, per il 75% a quella dell'acciaio, per il 57% a quella dell'elettricità, per il 56% al traffico ferroviario e per il 50% al parco-veicoli a motore di tutta l'Africa. Ed è l'unico paese del Continente ad aver sviluppato il settore dell'industria nucleare. E' insomma il paese industriale più avanzato dell'Africa. Gli addetti all'agricoltura costituiscono solo il 27% della popolazione attiva.

I bianchi (4,5 mil., il 15% dell'intera popolazione sudafricana) hanno un reddito medio pro-capite all'anno di 8260 $. I neri (16 mil., il 73% della popolazione totale) arrivano a 1815 $. Il 12% della popolazione sono coloureds (meticci 2,6 mil.) e asiatici (800.000).

Come funziona l'apartheid

I cardini di questo sistema sono quattro: divieto di sciopero per i neri; divieto di possedere terre in misura superiore al 7,3% della superficie totale; il regime dei "pass"(passaporto interno e il libretto di buona condotta); la costituzione dei bantustan.

I neri vivono o ai margini delle grandi città (in miniere e fabbriche), o nelle grandi fattorie degli afrikaaners (ognuno dei quali ha dagli 8 ai 16.000 ha): questi operai non percepiscono un salario, ma possono coltivare un pezzo di terra e avere del bestiame per poter vivere. Infine ci sono quelli che vivono nelle riserve.

I neri non possono scegliere il luogo dove vivere, dove lavorare, il tipo di educazione da dare ai figli. Sono soggetti a trasferimenti forzati ogni volta che il governo scopre che nel loro sottosuolo vi sono minerali preziosi (è successo ad es. di recente con il rame). Non hanno diritti e la legge non punisce polizia e militari che commettono reati contro di loro.

La spesa totale pro-capite per l'educazione è di 780 $ per i bianchi e di 110 $ per i neri.

La pensione media mensile è di 94 $ per un bianco e 41 $ per un nero.

L'87% del territorio (con oro e diamanti) è assegnato alla minoranza bianca. Gli africani vivono in riserve che rappresentano meno del 13% della superficie sudafricana.

Il lavoratore nero abbassa lo sguardo in segno di inferiorità quando incontra un bianco, il quale non vuole sentirsi osservato.

C'è un medico ogni 330 bianchi e uno ogni 91.000 neri (nel bantustan KwaZulu ce n'è uno ogni 150.000 ab.: è la proporzione più bassa di tutto il Terzo mondo). Un medico bianco non può soccorrere un nero.

I bambini neri in carcere sono sempre privi di assistenza legale e i genitori non sanno dove vengono rinchiusi né di cosa sono accusati. Le condanne per loro variano da un minimo di 6 a un massimo di 9 anni di reclusione.

Nessun genitore può entrare nelle scuole senza il permesso della polizia.

Uno studente che passeggia per strada durante l'orario scolastico può essere imprigionato per due settimane.

Qualsiasi alunno o persona colpevole di gettare sassi, appiccare fuochi o usare altre forme di violenza può essere immediatamente arrestato o ucciso dalla polizia.

Nei ghetti le scuole possono anche avere classi di 70 ragazzi.

Nessuno può parlare agli studenti, nell'ambito della scuola, di argomenti che esulano dal programma ufficiale. Ancora oggi le scuole si attengono al Manifesto dell'educazione nazionale cristiana, che afferma: "il compito del sudafricano bianco nei confronti dell'indigeno è quello di cristianizzarlo e aiutarlo a progredire culturalmente. L'istruzione degli indigeni deve essere basata sui principi di custodia, non-uguaglianza e segregazione (ed è un'istruzione bantu, cioè molto povera, in quanto riservata ai neri. Più volte il governo ha cercato d'imporre come lingua d'insegnamento l'afrikaans e non l'inglese). Lo scopo di questa educazione è quello di far capire qual è lo stile di vita dell'uomo bianco, specialmente quello della nazione boera". A scuola non ci si può andare se non si ha un nome "cristiano", che i bianchi sappiano pronunciare.

La divisa scolastica dei neri è giacca e pantaloni scuri senza cravatta. Le ragazze portano una gonna blu e una camicia bianca abbottonata fin sotto il mento. Sui banchi c'è un vocabolario di inglese/afrikaans (lingua dei boeri): la parola "baas", che in afrikaans significa "padrone", viene tradotta con "uomo bianco, eroe e uomo intelligente".

Un tribunale bianco, per mandare a morte 14 persone nere, ha usato come formula il "common purpose", ovvero la "comune volontà" di aver ucciso un poliziotto collaborazionista nero durante una manifestazione politica (è la cd. "responsabilità indiretta", che oggi viene invocata dal governo USA per giustiziare coloro che provocano, anche indirettamente, la morte per overdose).

Una donna vedova o abbandonata dal marito o che rifiuta un lavoro sgradito può essere trasferita in un altro posto, anche molto lontano.

Fino a poco tempo fa esisteva una legge che vietava i matrimoni misti.

Dal 1985 vige lo stato di emergenza.

Non è possibile distinguere tra l'uccisione di una persona per reati "comuni" e per reati "politici", perchè il Sudafrica non riconosce questa seconda categoria.

Il Sudafrica (se si esclude l'Iran su cui non si hanno dati certi) detiene il record del più alto numero di condanne a morte e di esecuzioni del mondo (negli anni 70 in media 79 all'anno; negli anni 80, 119). Oltre a ciò andrebbero conteggiati i decessi che si verificano nelle carceri prima della sentenza.

Attualmente sono detenuti più di 11.000 ragazzi e bambini.

Molto difficili i rapporti del Sudafrica con le nazioni limitrofe: Angola, Namibia e Mozambico.

Che cosa sono e come si vive nei bantustan?

- Nati nel 1959 non sono che riserve povere di materie prime e di risorse (le donne raccolgono il sale per cucinare dal mare). Queste riserve di uomini sono estremamente frammentate in piccoli isolotti, non hanno infrastrutture agricole, né fonti energetiche, né servizi essenziali, né ferrovie o strade asfaltate. Sono quindi delle strutture artificiali ad uso dei bianchi. Essi occupano il 13% del territorio sudafricano per il 75% della popolazione. Vi abitano circa 12 mil. di persone (37% della popolazione). Qui generalmente vengono trasferiti gli elementi più poveri e marginali dei borghi cittadini.

- L'economia dei bantustan si fonda prevalentemente sul pascolo, che a lungo andare corrode il terreno. La manodopera adulta va a lavorare nelle zone urbane, per cui i bantustan altro non sono che giganteschi dormitori.

- Oggi in Sudafrica vi sono 4 Stati indipendenti e 6 Stati nazionali semi-autonomi, di cui il governo di Pretoria si serve per dimostrare che i neri sono indipendenti (però la legge dice che tutti i beni del sottosuolo e perfino lo spazio aereo sono di proprietà sudafricana). I soldi che il governo stanzia per queste aree vengono spesi per l'apparato amministrativo, la polizia e l'esercito (si è arrivati ad avere 1 burocrate su 60 ab.).

- Il gruppo etnico più numeroso è quello Zulu, che lavora soprattutto nelle piantagioni di canna da zucchero (6.400.00 neri su 18 mil. dell'intero Sudafrica). Ogni nero ha assunto la nazionalità del bantustan ove vive e in questo modo ha perso, secondo il governo, la possibilità di aspirare al voto in Sudafrica. Il governo infatti ritiene che in futuro non vi sarà neanche un nero con la cittadinanza sudafricana. Gli operai neri dei bantustan sono per legge degli stranieri che lavorano su contratto.

- In forza di questi bantustan il governo ha dichiarato che l'apartheid è morto in quanto esistono degli Stati nazionali indipendenti (che però il governo stesso considera come "stranieri"!). Il governo si rifiuta di includere nelle proprie statistiche questi "stranieri" (che peraltro non considera mai nella loro globalità ma sempre come gruppi etnici separati). In tal modo può dimostrare che i bianchi non sono affatto una minoranza.

- Per dimostrare che i neri sono divisi il governo crea di continuo motivi di attrito fra i vari bantustan (ad es con la notifica dei piani di consegna di terreni da un batustan a un altro). Dopo aver provocato lo scontro, il governo invia l'esercito o la polizia per sedare i disordini e naturalmente per dimostrare che i neri sono ancora troppo immaturi per poter esercitare dei diritti politici.

- A capo di questi bantustan il governo ha posto un'élite burocratica nera, la cui funzione sta nel controllo politico delle risorse lavorative a buon mercato.

- La disoccupazione è del 35%. Il 20% non ha alcuna forma di sussistenza. Gli altri fanno lavori nelle miniere, nelle fattorie o nelle città.

- Qui vi è un medico ogni 15-19.000 ab. (nella RSA 1 su 330 ab.). Nei bantustan i medici bianchi che lavorano sono i neo-laureati dei paesi europei che dopo aver fatto esperienza entrano negli ospedali dei loro rispettivi paesi. La loro presenza non è nemmeno riconosciuta dal governo di Pretoria. Negli ospedali dei bantustan è molto diffusa la stregoneria e lo sciamanesimo. La prevenzione non esiste.

- La durata della vita media è 52 anni (quella dei bianchi di 70 anni).

- Ogni ora muoiono 4 bambini, per malattie comuni, inedia ecc. (circa 385 su 1000, la media è tra le più alte del mondo).

- Chi fugge dai bantustan cerca di diventare un clandestino nei ghetti neri delle città.

- Al tramonto vige sempre il coprifuoco: la polizia spara senza avvertire.

Si usa la tortura?

Fra i metodi più usati: frustare a sangue le piante dei piedi con il sjambok (pesante frusta di pelle di rinoceronte o di plastica); scariche elettriche sul corpo; sacchetto di plastica sulla testa per il soffocamento; percosse sul viso con tubi di gomma per non lasciare tracce.

Agli 11.000 bambini e ragazzi attualmente incarcerati viene riservato in genere lo stesso trattamento degli adulti.

Il detenuto più famoso è Nelson Mandela, da 27 anni in carcere, sta scontando l'ergastolo. Ora è anche malato di tubercolosi. Il governo ha chiesto in cambio della libertà, la rinuncia alla militanza politica o per lo meno alla lotta armata. Il governo gli ha offerto la libertà a condizione di vivere in una riserva o agli arresti domiciliari. Mandela si è sempre rifiutato. Le sue richieste sono le seguenti: Liberazione dei prigionieri politici, Restituzione della legalità e della libertà d'azione a tutte le organizzazioni proibite, Abolizione della leggi sull'apartheid, Libere elezioni con suffragio universale (un uomo/un voto) sotto il controllo dell'ONU.

Le sanzioni dell'ONU

Il 12 dic. 79 l'ONU ha invitato tutti gli Stati-membri a interrompere le relazioni diplomatiche, militari, nucleari, economiche e di altro tipo con il Sudafrica.

In modo particolare le sanzioni riguardano l'import di carbone e di metalli preziosi, gli investimenti degli istituti finanziari e l'export di tecnologia e armi.

Molte imprese, da allora, si sono ritirate solo formalmente: di fatto hanno costi¬tuito imprese di comodo con varie coperture e denominazioni (ad es. Ibm, Digital, ATT). Altre hanno dichiarato di non voler incrementare i loro investimenti (ad es. l'Olivetti).

In Italia l'ENEL (che è un ente statale) è il maggiore importatore di carbone sudafricano e il primo in assoluto in Europa. L'AGIP-carbone (altro ente statale) è addirittura comproprietaria delle miniere del Kangra Holding S.A. La TOTAL-ITALIA, proprietà della Montedison, e la SHELL-ITALIA non solo importano carbone sudafricano ma vi esportano anche petrolio. Dieci istituti finanziari it. hanno concesso crediti a enti statali o parastatali sudafricani (Ist. S. Paolo di Torino, Banco di Roma- IOR, BNL, Nuovo Banco Ambrosiano, Assicurazioni Generali, ecc).

Insieme a Gran Bretagna, Francia e Israele, l'Italia è uno dei principali fornitori d'armi al Sudafrica: la Beretta, l'Aeritalia-Aermacchi, la Piaggio, la Selenia, la Oto Melara, l'Augusta vendono armi, aerei ricognitori, radar, cingolati e blindati, elicotteri e siluri. Nel 1988 l'Italia è diventata il primo partner commerciale del Sudafrica, superando in percentuale anche il Giappone che la precedeva.

In Inghilterra hanno realizzato questa forma di boicottaggio: La World Gold Commission ha importato una quantità modesta di oro dal Sudafrica e lo ha dato da lavorare a orafi di professione, che hanno prodotto anelli e catenine. Un gruppo di marketing ha deciso di vendere questi prodotti separandoli nelle vetrine dei negozi, con la spiegazione della provenienza dell'oro. Gli acquirenti hanno rifiutato i gioielli fatti con oro sudafricano.

La situazione va deteriorandosi anche all'interno della comunità bianca: i giovani si rifiutano si servire nell'esercito, molti professionisti e tecnici hanno lasciato il paese, l'incremento demografico non regge il passo con quello nero.

Nel dic. 89 il governo ha abolito la lex segregazionista per quanto riguarda i locali pubblici, i mezzi di trasporto e i luoghi di ricreazione. Il prossimo obiettivo dell'opposizione è quello di abolire l'apartheid anche in scuole, ospedali e quartieri.

Agli inizi del febbraio di quest'anno il governo di Pretoria ha permesso a tutti i partiti neri all'opposizione di tornare alla legalità (dopo 30 anni): i prigionieri politici verranno scarcerati e sospese le condanne a morte. Ufficiale la liberazione di Mandela senza condizioni. Resta in vigore lo stato di emergenza.

Il fronte anti-apartheid

Le due correnti storiche della resistenza anti-apartheid: l'area che si rifà alla Carta della libertà dell'ANC e l'area legata alla Coscienza nera, dopo quasi 30 anni di contrasti, stanno formando un fronte unico.

L'ANC è un movimento multirazziale, anche a livello di leadership. Ha un proprio esercito dove sono rappresentate le diverse razze: i suoi obiettivi sono militari-polizieschi, mai civili.

Il detenuto più famoso è Nelson Mandela, da 27 anni in carcere, sta scontando l'ergastolo. Ora è anche malato di tubercolosi. Il governo ha chiesto in cambio della libertà, la rinuncia alla militanza politica o per lo meno alla lotta armata. Il governo gli ha offerto la libertà a condizione di vivere in una riserva o agli arresti domiciliari. Mandela si è sempre rifiutato. Le sue richieste sono le seguenti: Liberazione dei prigionieri politici, Restituzione della legalità e della libertà d'azione a tutte le organizzazioni proibite, Abolizione della leggi sull'apartheid, Libere elezioni con suffragio universale (un uomo/un voto) sotto il controllo dell'ONU.

Da notare che oggi la situazione parlamentare si presenta così:

1) collegio uninominale: P. Democratico 20% dei voti, P. Conservatore 23,6% dei voti, P. Nazionalista 56,4% dei voti (il P.N. è al potere dal 1948; il P.D. vorrebbe concedere il voto ai neri, il P.C. è nato da una scissione del P.N. e rappresenta la destra);

2) se ci fosse il sistema proporzionale: P.D. 20,1%, P.C. 31,4%, P.N. 48,2%;

3) se votassero i neri: 87,6% neri, P.D. 2,5%, P.C. 3,9%, P.N. 6%

Bibliografia

E. Pellegrini, Sudafrica. Lo stato di emergenza, ed. Clesav.


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia
 - Stampa pagina
Aggiornamento: 04/12/2012