E più di un
anno che vivo nel ghetto nella nera città di Terezin, e quando penso alla mia casa so
bene di che si tratta. O mia piccola casa, mia casetta, perché m'hanno strappato da te, perché m'hanno portato alla desolazione nell'abisso di un nulla senza ritorno? |
Oh, come vorrei
tornare a casa mia, fiore di primavera! Quando vivevo tra le sue mura io non sapevo quanto l'amavo! Ora ricordo quei tempi d'oro: presto ritornerò, ecco, già corro. Per le strade girano i reclusi e in ogni volto che incontri tu vedi che cosè il ghetto, la paura e la miseria. |
Squallore e fame,
questa è la vita che noi viviamo quaggiù, ma nessuno si deve arrendere: la terra gira, i
tempi cambiano, che arrivi dunque quel giorno in cui ci rivedremo, mia piccola casa! Ma intanto preziosa mi sei perché posso sognare di te. 1943 anonimo |