Abelardo
ed Eloisa |
Nella vita di Abelardo "ritroviamo la vita dello studente che viaggiava di città in città, per completare i suoi studi accorrendo a volte da lontano ai piedi di un maestro illustre; e insieme la condizione del maestro, dominata dalla doppia necessità di ottenere normalmente da un vescovo la licenza per insegnare e di raccogliere intorno a sé un numero sufficiente di allievi". Filipphe Wolff Seguiamo Abelardo, da giovane a Parigi: subito si distingue per le continue argomentazioni rivolte contro le idee del suo maestro, Guglielmo di Champeaux. Deciso a insegnare Abelardo tenta di ottenere una licenza che Guglielmo briga per non fargli avere, ma riesce comunque ad avere l’insegnamento nella città reale di Melun (1102 ca.) poi a Corbeil. Dopo un periodo di riposo Abelardo torna in contatto con Guglielmo e lo costringe ad una pubblica ritrattazione sul problema degli universali dando un fiero colpo alla reputazione del suo vecchio insegnante. Più tardi, tornato a Le Pallet, Abelardo assiste all’entrata in convento della madre, poi decide di studiare teologia con Anselmo di Laon. Anche qui la sua contestazione nei riguardi del maestro è feroce, tanto che gli allievi fedeli al vecchio maestro costringono il giovane turbolento a tornare a Parigi. Abelardo è ormai un maestro brillante e accorrono da lui da tutta Europa. Nel 1118 l’avvenimento sconvolgente: l’amore per la diciassettenne Eloisa figlia di un canonico di Notre Dame, fanciulla bellissima e di grande cultura che Abelardo accetta di seguire nel suo perfezionamento. L’amore scoppia ben presto. Il padre della ragazza, sia pure con ritardo se ne accorge e scaccia Abelardo. Gli incontri continuano in segreto e Eloisa rimane incinta: al bambino sarà posto il nome di Astrolabio. Abelardo si offre di sposare la ragazza ma chiede di mantenere il segreto, su questo punto Eloisa non è d'accordo. Ben presto nonostante tutte le precauzioni la cosa viene risaputa e Abelardo manda Eloisa nel convento di Argenteuil. La reazione dei parenti è violenta e Abelardo viene evirato. Eloisa prende i voti e Abelardo entra nell’abbazia di S. Dionigi. Riprende l’insegnamento e scrive il trattato De unitatae et trinitatae divina, poi condannato per eresia nel Concilio di Soissons del 1121. Ne deriva un intenso peregrinare fino al ritorno a Parigi e alla fondazione di una propria scuola. Nel 1141, su proposta di San Bernardo le dottrine teologiche di Abelardo vennero condannate anche dal Concilio di Sens. Ritiratosi a Cluny muore nell’abbazia di San Marcello nel 1142. |