STORIA MODERNA
Dall'Umanesimo alla fine dell'Ottocento


IL RIVOLUZIONARIO UNGHERESE György Dózsa

PROCLAMANDO L’ULTIMA CROCIATA SI INNESCO’ UNA RIVOLTA CONTADINA

WOLF MURMELSTEIN

Dňzsa Gyoergy

Nel 1514 venne eletto Papa Leone X della potente dinastia dei Medici - da poco rientrata a Firenze dopo il periodo del Savonarola e di una repubblica - contro l’unico serio candidato concorrente, il Primate d’Ungheria Bakòcz. Il nuovo Pontefice ritenne opportuno offrire a questo suo rivale il “contentino” della delega a proclamare una Crociata contro l’Impero Ottomano concedendo ai partecipanti ampie indulgenze e promesse di salvezza eterna.

Da oltre un secolo l’Ungheria era in prima linea di fronte all’avanzata ottomana e doveva fronteggiare, quasi sempre da sola, sia le guerre regolari che le continue incursioni dai paesi vicini, vassalli dell’Impero Ottomano. Intorno all’anno 1514 l’Impero Ottomano era in conflitto con regni musulmani vicini che vennero poi incorporati. Sembravano le premesse promettenti per una Crociata.

Non vennero però considerate l’esplosiva situazione sociale – malcontenti dei contadini per i continui aggravi di prelievi e limitazioni dei diritti - e la debolezza economica dell’Ungheria.

Re Mattia Corvino (1458-1490), figlio del condottiero Jànos Hunyadi, con le leggi del 1467 aveva riordinato la situazione economica finanziaria di Ungheria, rafforzato la struttura statale e emanato norme per la tutela dei contadini contro gli arbitri dei nobili latifondisti.

Per potersi concentrare sulla conquista di Boemia e Austria e sulla propria aspirazione a diventare Imperatore, Mattia Corvino concluse nel 1481 un accordo di tregua col nuovo Sultano Ottomano Bajazid II, a sua volta impegnato in conflitti locali volti alla sistemazione dell’assetto territoriale e a combattere il fratello suo rivale.

La morte nell’anno 1490 di Re Mattia Corvino cambiò, in peggio, la situazione ungherese. I nobili ungheresi si affrettarono ad eleggere re Ulàszlò II (1490-1516), della dinastia degli Jagheloni e già Re di Boemia, che ignorava i problemi dell’Ungheria ed era portato ad avvallare le pretese della nobiltà. Venne cosi disfatto l’apparato statale e militare creato da Mattia Corvino e aggravati, in tre riprese, gli oneri (tasse e prestazioni in natura) a carico dei contadini il cui malcontento aumentò sempre di più.

Le provincie di confine, specialmente quelle della Transilvania, soffrirono sempre di più per le incursioni dall’Impero Ottomano e stati vassalli. Nella lotta contro queste incursioni si distinse l’ungherese (della Transilvania - “szèkely”), Dòzsa Gyoergy, divenuto famoso per aver vinto un duello contro un famoso guerriero turco.

Il Primate Bakòcz chiamò alla Crociata in Aprile 1514, proprio quando era la stagione dei lavori primaverili nell’agricoltura provocando il malcontento dei nobili proprietari terrieri che vedevano cosi la fuga dai campi dei contadini che a loro volta ritennero che l’atteggiamento dei proprietari terrieri fosse un tentativo per privarli sia dalla salvezza eterna che dall’indulgenza legate alla partecipazione alla Crociata.

In vista della Crociata si radunarono circa 100.000 contadini ai quali si aggiunsero alcuni appartenenti al basso clero che forse già conoscevano le prime dottrine di contestazione della Chiesa e dell’ordinamento feudale. Da notare che, a differenza delle precedenti crociate, mancavano i nobili. Da parte della borghesia cittadina, nei primi tempi, si ebbe qualche adesione, non significativa.

Era nella natura delle cose che al comando di questo esercito venisse chiamato proprio il prode György Dózsa.

La massa contadina cosi radunata cominciò a parlare e a riflettere per notti intere e venne alla conclusione che il primo nemico da battere fosse l’avida nobiltà terriera. György Dózsa, anche lui di origine contadina, in primo tempo era per la lotta contro l’Impero Ottomano ma ben presto fece propria l’istanza di lotta popolare e di rivolta sociale.

Con l’inizio di giugno 1514 cominciarono gli attacchi dei rivoltosi alle residenze nobiliari. L’armata contadina si divise in parti per marciare in tre direzioni. E qui si nota come un valente comandante non sempre abbia la strategia giusta. Infatti la parte sotto il comando personale di Dòzsa era diretta prima verso la Transilvania dove le masse erano in fermento e aspettavano solo l’arrivo dell’armata rivoluzionaria. Valutando però erroneamente le priorità, Dòzsa decise di deviare per assediare la città di Temesvàr (l’odierna Timosoara) dando cosi modo al Governatore della Transilvania di intervenire con le sue truppe a cavallo per rompere questo assedio. Era la sconfitta della rivoluzione contadina ad appena due mesi dall’inizio; anche le altre “armate” vennero poi sconfitte dalla cavalleria nobiliare.

La repressione era tremenda. György Dózsa e suo fratello vennero condannati ad essere bruciati vivi e moltissimi contadini partecipanti alla rivolta vennero giustiziati, sia per vendetta che per l’intento di incutere timore. Venne emanato un codice con norme vessatorie contro i contadini.

Quale epilogo della rivoluzione e della repressione si può notare come la massa dei contadini morti – caduti in battaglia o giustiziati – per la rivolta mancava dodici anni più tardi, al momento della Battaglia di Mohàcs del 29 Agosto 1526 quando le armate ungheresi vennero sconfitte da quelle ottomane. Nel 1529 l’Impero Ottomano occupò la fertile parte centrale dell’Ungheria che cosi, di fatto, venne diviso in tre parti; quella occidentale sotto dominio degli Asburgo, quella centrale sotto dominio diretto ottomano e la Transilvania un ducato quasi vassallo.

Questa crociata, indetta da Leone X con la delega al Primate d’Ungheria Bakòcz, data la grave tensione sociale e la debole situazione economica dell’Ungheria, sfociò in una rivolta sociale. Come visto, la successiva crudele repressione contro i contadini finì per agevolare la vittoria ottomana a Mohàcs nel 1526, seguita nel 1529 dall’occupazione della fertile parte centrale del paese. Paradossalmente, chi diceva di voler combattere contro l’Impero Ottomano finì a favorire la sua espansione.

Nel secolo delle Guerre Contadine e dei Movimenti di Riforma non vennero più indette crociate.

vedi anche en.wikipedia.org/wiki/Gy%C3%B6rgy_D%C3%B3zsa - it.wikipedia.org/wiki/Gy%C3%B6rgy_D%C3%B3zsa


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia - Storia Moderna
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Aggiornamento: 02/08/2014