STORIA DELL'ORO


Quotazione dell'oro - GoldBroker.com
Comprare oro

L'ORO CERCATO

Cercare l'oro: ecco una cosa che nel corso di tutto il medioevo europeo è stata fatta poco e male. D'altra parte la ricerca dell'oro ha caratterizzato civiltà ben determinate, quelle che hanno portato a una prevalenza dei rapporti mercantili su tutti gli altri. Da questo punto di vista i cosiddetti "regni barbarici" europei assomigliavano troppo alle primitive civiltà rurali, basate sull'autoconsumo, perché da essi potessero nascere le grandi "corse all'oro" dei secoli moderni.

Marinus van Reymerswaele, Avidità di speculatori e finanzieri

Bisogna tuttavia fare dei distinguo, poiché quanto detto vale forse più per l'alto medioevo che non per quello che, iniziato con lo sviluppo delle città comunali, porterà ben presto ai grandi saccheggi di risorse materiali, tra cui appunto l'oro e l'argento, attraverso anzitutto le crociate, che furono una sorta di colonialismo ante-litteram.

Gli sviluppi precoci dei mercati mediterranei, inaugurati dalle città marinare italiane, porteranno alcuni secoli dopo allo sviluppo del capitalismo olandese, inglese e francese.

Considerando che le popolazioni cosiddette "barbariche" e il cristianesimo in generale erano abbastanza ostili a un uso commerciale dell'oro, appare del tutto normale che per buona parte del medioevo ci si sia limitati a estrarre oro alluvionale dai letti di fiumi e ruscelli, abbandonando del tutto l'oro primario, con le sue tecniche.

Anche in Russia, nei secoli XIII-XIV, l'oro divenne una grande rarità. Probabilmente i giacimenti più significativi nell'Europa medievale, prima del colonialismo portoghese, furono quelli d'argento della Germania (e zone limitrofe), che raggiunsero l'apice nel periodo 1450-1550 e che permisero al ceto borghese d'arricchirsi quel tanto che bastava per permettersi il lusso di una "riforma protestante" (come noto, la Germania, in quel periodo, non diventerà una potenzia capitalistica proprio perché non realizzò contestualmente a tale riforma la rivoluzione industriale e la conseguente rivoluzione politica democratico-borghese).

Nel millennio che precedette la scoperta dell'America furono estratte nel mondo circa 2.500 tonnellate d'oro, che corrispondono oggi al lavoro di due anni. Prima di quella scoperta, se si parte dall'anno zero della storia dell'oro, al massimo si può arrivare a una cifra che s'aggira sulle 12-13.000 tonnellate d'oro. Quindi, come si può facilmente notare, la spedizione di Colombo costituisce uno spartiacque fondamentale per la storia di questo minerale.

Nel medioevo fu molto sviluppata l'alchimia, perché si credeva, a torto, di poter ottenere l'oro fondendo lo zolfo col mercurio, il che sarebbe anche possibile bombardando gli atomi di mercurio con nuclei accelerati di zolfo, ma i costi, anche oggi, sarebbero proibitivi. La fede in questa pseudo-scienza era così grande che il re inglese Enrico IV emanò un editto che vietava a chiunque, escluso lui, di occuparsi della trasformazione in oro dei metalli non nobili.

Si credeva infatti di poterlo ottenere anche rifondendo semplici minerali polimetallici (argento, rame...), ma né in questo né con l'alchimia s'è mai ottenuto qualcosa, tant'è che dal IX al XIII sec. in tutta Europa non si coniò alcuna moneta d'oro.

Anzi, a voler essere precisi, la prima moneta d'oro dell'età moderna fu coniata nel 1252 a Firenze e si chiamava "fiorino", che ne conteneva 3,5 grammi. Genova e Venezia poi fecero la stessa cosa e, nel nord Europa, la Germania e i Paesi Bassi. Zecchini, ducati, gulden... accompagneranno l'intero sviluppo economico dell'Europa occidentale sino ai secoli XVII e XVIII. Ma la funzione di queste monete era rivolta prevalentemente al commercio estero, in quanto per quell'interno al massimo ci si serviva di monete d'argento.

Ovviamente l'oro era molto meno esposto dell'argento alla svalutazione e all'usura. Il luigi d'oro, che risale al 1640, cioè ai tempi di Luigi XIII, durò sino alla rivoluzione francese, mentre il doblone, che conteneva il doppio dei grammi del fiorino, resterà la moneta principale della Spagna per i secoli XVI e XVII.

Prima della scoperta dell'America il centro principale per l'estrazione dell'oro fu l'Africa tropicale, grazie al colonialismo portoghese e olandese, che lo cercavano soprattutto lungo le rive occidentali. Non a caso l'attuale Ghana era chiamato "Costa d'oro" nel XV sec.

Gli abitanti dell'Africa occidentale erano consapevoli della presenza dell'oro sin dalla preistoria, ma a differenza degli egizi gli diedero un'importanza unicamente ornamentale, come quegli indigeni che gli spagnoli incontrarono nel loro primo viaggio verso il Nuovo Mondo. Al massimo si usavano le pepite come talismani o feticci magici.


Tuttavia, quello che riuscirono a fare i portoghesi e gli olandesi in Africa fu ben poca cosa rispetto a quello che riuscirono a fare gli spagnoli nelle Americhe.

La scoperta e la conquista dell'America è strettamente legata, sin dall'inizio, alla questione dell'oro. Infatti nei secoli XIV e XV la scarsità di metalli preziosi non poteva più essere sopportata a lungo da un'Europa occidentale sempre più indirizzata verso la strada del capitalismo.

Stranamente però la prima corsa all'oro vede protagonista la nazione meno commerciale d'Europa: la Spagna, la quale pensava che con la forza delle armi e il saccheggio delle risorse altrui avrebbe potuto meglio fronteggiare la competizione economica delle altre nazioni europee. L'oro domina sin dalla prima lettera di Colombo scritta dall'isola di Hispaniola (Haiti), appena conquistata.

I primi dieci anni di conquista furono i più cruenti. Nonostante che col lavoro forzato degli indigeni si estraessero solo 22 tonnellate d'oro dal 1493 al 1529, il prezzo che si pagò fu la quasi totale estinzione della popolazione locale, che da 1-3 milioni di abitanti passò a 13-14.000. Considerando che a quell'epoca morirono molti indigeni anche in altre parti delle Americhe, si può stimare che quelle 22 tonnellate siano costate circa 2 milioni di vite umane, cioè circa 100.000 morti per tonnellata, tre indigeni per oncia. Basta leggersi i report terrificanti di Bartolomeo de Las Casas per convincersene. (*)

Dopo Colombo, Cortés in Messico e Pizarro in Perù fecero anche peggio: due intere civiltà scomparvero: Aztechi e Incas. Durante la devastazione della capitale azteca Tenochtitlan, in cui perirono 240.000 abitanti su 300.000, gli spagnoli trovarono solo 600 kg d'oro. Nei successivi 24 anni in Messico vennero estratte non più di 5 tonnellate. Gli spagnoli erano talmente abbacinati dalla ricerca dell'oro che disdegnarono oggetti preziosi come la nefrite e il turchese.

Pizarro era talmente avido che, come riscatto per liberare il re inca Atahualpa, pretese qualcosa come 5,5 tonnellate d'oro e 11,8 d'argento, cioè in pratica si doveva riempire un locale di circa 88 metri cubi. Non solo, ma dopo aver ricevuto quanto chiesto, il 29 agosto 1533, Atahualpa, dopo il battesimo, verrà garrotato senza pietà. Durante l'occupazione della capitale inca Cuzco, gli spagnoli s'impadronirono di 1,1 tonnellate d'oro e di 15 d'argento.

Da notare che mentre la Spagna s'imponeva con le armi della croce e della spada per ricavare quanto più oro possibile dall'America (i sovrani percepivano 1/5 di tutti i metalli estratti), la stessa cosa veniva fatta entro i confini nazionali ai danni di arabi ed ebrei: nell'espulsione dei cosiddetti "infedeli" venne vietato loro di portar via qualunque oggetto prezioso.

Il lato ironico di questa tragedia è che l'oro e l'argento depredati non servirono affatto a far decollare la Spagna in senso capitalistico, ma al contrario, ad accelerare il crollo della sua decadente economia feudale e ad aumentare le chances delle potenze rivali. Questo perché non basta l'oro per far nascere il capitalismo, occorrono anche rivoluzioni nell'industria e nella cultura (il protestantesimo). Non deve apparire strano, in tal senso, che moltissimo oro spagnolo e portoghese finì nelle banche londinesi, in quanto la classe vetero-feudale di quei paesi preferiva investirlo nelle fabbriche tessili e poi metallurgiche inglesi, al punto che la corona inglese era già in grado di adottare il "gold standard" nel XVIII sec.

Non solo, ma l'afflusso massiccio e improvviso di oro e argento a buon mercato in tutta Europa provocò una fortissima inflazione. In Spagna il livello medio dei prezzi crebbe dal 1500 al 1600 di 3,5 volte. Il potere d'acquisto dell'oro e dell'argento calò velocemente: in Inghilterra, nel decennio 1630-40, era i 2/3 di quello del decennio 1560-70.

Nel 1512 le navi spagnole che trasportavano oro dall'America alla madrepatria vennero per la prima volta assalite dai pirati, appoggiati dagli inglesi, e a partire da quella data, per circa tre secoli, l'Atlantico diventerà l'oceano più insicuro del pianeta. Famose furono le imprese di Francis Drake, che addirittura era al diretto servizio della regina. Il re spagnolo Filippo II fu costretto a dichiarare guerra all'Inghilterra, ma questa gli distrusse totalmente la flotta navale detta "Grande Armada" e da allora il dominio dei mari passò in altre mani.

Nella seconda metà del XVI sec. in Europa occidentale si smise del tutto di estrarre oro e argento, poiché non si riusciva a competere coi prezzi americani, dove i metalli venivano estratti dagli schiavi, che ovviamente non potevano più essere gli indigeni locali, quasi totalmente sterminati: le potenze coloniali infatti iniziarono, già nel XVI sec., la tratta nei negri africani.


Las Casas, Bartolomé de, Il supplice schiavo indiano, Roma Bulzoni 1993
Las Casas, Bartolomé de, La libertà pretesa dal supplice schiavo indiano, Roma Bulzoni 1994
Las Casas, Bartolomé de; Sepùlveda Fernàndez, Jesús, Istoria della distruttione dell'Indie Occidentali Roma Bulzoni 1990 (Feltrinelli, Milano 1959)
Las Casas, Bartolomeo de Le scoperte di Cristoforo Colombo nei testi di Bartolomeo de Las Casas, Roma Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - Ministero per i beni culturali e ambientali 1993
Alcuni stralci del suo testo: Istoria o Brevissima Relazione della Distruttione dell’Indie Occidentali http://italy.peacelink.org/storia/articles/art_2600.html
Qui c'è un filmato che si può richiedere: www.medita.rai.it


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia - Storia dell'oro
 - Stampa pagina
Aggiornamento: 12/11/2013