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CIRILLO DI ALESSANDRIA

Cirillo di Alessandria era nativo dell'Egitto. Da giovane visse una vita eremitica o comunque ascetica.

Nel 403 accompagnò lo zio Teofilo, patriarca di Alessandria, a Costantinopoli e intervenne al "sinodo della quercia" presso Calcedonia, nel quale Giovanni Crisostomo fu deposto dal seggio di Costantinopoli. Cirillo rimase un accanito avversario di Crisostomo per tutta la vita, anche se nel 417, per ragioni diplomatiche, lo ammise nei dittici della chiesa di Alessandria.

Nel 415 è responsabile, seppure indirettamente, dell'assassinio della filosofa Ipazia, parente del governatore Oreste, col quale Cirillo ebbe a sostenere un'aspra lotta nella sua azione contro i Novaziani e i Giudei di Alessandria.

Nel 429, con l'appoggio del papato, attacca duramente Nestorio e il suo dualismo ipostatico (in riferimento alla persona del Cristo), finché questi fu deposto dal seggio di Costantinopoli nel 431 (concilio di Efeso). Ma nello stesso anno Giovanni d'Antiochia tiene un sinodo e depone Cirillo. L'imperatore Teodosio depone entrambi e li fa incarcerare. Tuttavia, dopo pochi mesi Cirillo torna ad Alessandria, mentre Nestorio si ritira in un monastero d'Antiochia.

Nel 433 Giovanni d'Antiochia accetta la condanna di Nestorio, mentre Cirillo sottoscrive un'ambigua professione di fede per amore di pace. Muore nel 444.

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La scuola alessandrina simpatizzava per il pensiero platonico e l'interpretazione allegorica delle Scritture (per quanto Cirillo preferisse il senso letterale per il Nuovo Testamento); la scuola antiochena invece preferiva la filosofia aristotelica e quindi il senso storico-letterale delle Scritture.

Ipazia - Fonti


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Teorici
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Aggiornamento: 26-04-2015