CHE COS'E' LA CONTRACCEZIONE?

Diversamente da quella animale, la sessualità umana ha tre funzioni: procreativa,
affettiva ed erotica.
La sessualità animale è sostanzialmente finalizzata alla conservazione della specie: il
che però non esclude la presenza degli altri due aspetti (semplicemente li
subordina).
Nell'essere umano invece, normalmente, è l'aspetto affettivo che prevale, anche
se questo aspetto, in genere, non è mai disgiunto da quello erotico. Ci si può
amare anche senza pensare a un particolare erotismo. Ovviamente una rinuncia più
o meno consapevole all'erotismo, pur in presenza di affettività, conduce alla
psicopatologia.
Nella storia della sessualità si è spesso cercato di unire l'affettività più alla
procreazione che all'erotismo. Infatti è in periodi di crisi culturale e di
decadenza morale che si tende a privilegiare l'erotismo, a sottovalutare
l'affettività e a limitare alquanto la procreazione.
La capacità di separare nettamente l'erotismo da affettività e procreazione è
propria solo dell'essere umano, il quale sa anche mercificare il sesso.
Lo sviluppo della contraccezione può essere considerato come una conseguenza del
primato dell'erotismo, cioè al fine di avere una totale autonomia sessuale, ma può
anche essere considerato come una conseguenza dell'affettività vissuta in un
contesto sociale difficile.
Se non si tien conto delle difficoltà della vita sociale, si tende a pensare
che la
contraccezione sia uno strumento finalizzato esclusivamente all'erotismo.
Oggi tuttavia si è più propensi a qualificare la contraccezione come uno strumento che la
coppia può usare a prescindere dal contesto sociale in cui vive.
La contraccezione serve per programmare le nascite: da questo punto di vista la
differenza tra metodi "naturali" e "artificiali" è irrilevante, poiché ogni
metodo si pone il medesimo fine.
La contraccezione è sempre esistita, anche quando non esistevano né la pillola
né i preservativi: un semplice "coito interrotto" può essere considerato un
metodo contraccettivo.
Una delle ricette anticoncezionali più antiche è stata trovata su un papiro
egiziano del 1850 a. C.: si trattava di un'applicazione in vagina di una pasta
contenente sterco di coccodrillo. Nel 1200 a. C. si conosceva già il
preservativo. Nella Grecia antica, in Cina, in India, in Giappone si praticava
l'infanticidio.
Noi non sappiamo se nell'antichità i rapporti sessuali avessero una frequenza minore
di quella di oggi, o se addirittura si praticasse il sesso solo per fini
procreativi. Ma è fuor di dubbio che nel momento stesso in cui si è scoperto che
si poteva fare sesso senza rischiare la procreazione, la contraccezione è
diventata una pratica consueta nella vita di coppia.
La contraccezione, in un certo senso, distingue l'uomo dall'animale, poiché
l'animale non si pone mai consapevolmente il problema di come regolare le
nascite. Questo problema lo risolve la natura nel suo complesso (esistono ad es.
animali carnivori ed erbivori).
La contraccezione, che è frutto di un certo sviluppo culturale, può essere usata sia in un
rapporto affettivo che meramente erotico. Non è possibile distinguere l'amore
dall'erotismo fine a se stesso a partire dalla contraccezione.
La moralità o l'immoralità di un atto sessuale dipende unicamente dalla coscienza con
cui lo si fa: non è certo più immorale una prostituta di un marito che sodomizza
la moglie.
SVILUPPO DELLA CONTRACCEZIONE 
Nel mondo occidentale la contraccezione si è sviluppata parallelamente ad
alcuni fattori:
1. l'aumento della natalità e la diminuita mortalità infantile grazie ai
successi della medicina, dell'igiene, dell'alimentazione. Sino agli anni '50 la
contraccezione artificiale si poneva poco come problema, perché essa veniva
praticata dall'alta mortalità infantile;
2. l'emancipazione della donna, che, sempre meno disposta a stare in casa per le
faccende domestiche e per allevare i figli, ha preteso un titolo di
studio e un lavoro;
3. la crisi di una società che spesso dimostra di avere scarse prospettive per
il futuro. Le coppie sono sempre meno disposte a procreare nell'incertezza del
futuro per i loro figli. Molti ritengono che il vero problema sia quello della
sovrappopolazione, ma questo problema è sempre la conseguenza di una iniqua
distribuzione delle risorse;
4. l'aumentato desiderio di valorizzare la fisicità del proprio corpo,
rivendicando una certa autonomia del piacere fisico rispetto alle regole del
comportamento etico-sociale, che pur non vengono negate.
Quest'ultimo aspetto è stato, col tempo, particolarmente significativo per le donne,
abituate a credere che il loro corpo fosse solo portatore di doveri e dolori
(mestruali, deflorazione, parto, educazione dei figli ecc.).
La contraccezione naturalmente non ha nulla a che vedere con l'aborto, che viene
praticato a concepimento già avvenuto, anche se molti purtroppo lo considerano
un metodo contraccettivo.
I metodi maschili

1. Antichissimi sono il coito interrotto e il preservativo. Il primo è
considerato naturale perché non prevede mezzi meccanici, ma dal punto di vista
psicologico è traumatico, specie per la donna, che non prova orgasmo e teme che
l'uomo non faccia in tempo a uscire. L'insuccesso è del 20-25%.
2. Il preservativo non ha nessuna controindicazione, anche se riduce la
sensibilità del pene, mette in imbarazzo e toglie spontaneità. Oggi è
considerato l'unico rimedio all'AIDS. Ha una sicurezza del 96% (ma va
controllata la data di scadenza, non va usato due volte, il lubrificante dev'essere
la glicerina, non è biodegradabile).
3. Vasectomia, con cui si tagliano i canali che portano lo sperma dai testicoli
al pene. Efficace al 100%, nessuna controindicazione, a parte che è
irreversibile.
I metodi femminili

Mentre l'uomo è sempre fertile, se non vi sono patologie, la donna, in
condizioni normali, ha dei periodi fertili e altri infertili.
I metodi che non tengono conto di questa differenza sono:
1. Pillola, che blocca l'ovulazione, mantenendo denso il muco cervicale. Va
presa ogni giorno. Efficace quasi al 100%. Non indicata in casi di diabete,
epatite, epilessia, obesità, tabagismo, ipertensione, cardiopatie... Regolarizza
il ciclo e calma i dolori mestruali. La prima in commercio in Italia è stata del
1965. Oggi è il metodo più usato.
Esiste anche la pillola del giorno dopo: se ne devono prendere 2 o 3 al giorno
per 3 giorni, entro 72 ore dal rapporto sessuale (la prima entro le 24 ore
successive al rapporto). Sicura al 90%. Notevoli effetti
collaterali, perché ha molti estrogeni.
2. Spirale: dispositivo di plastica o metallo lungo da 20 a 35 mill. a forma
di Y, che viene
inserito e tolto dal ginecologo. Dura 2-5 anni. Efficace al 98%. Può causare
crampi uterini, infezioni locali, aumento del flusso...
3. Spermicidi: prodotti chimici (creme, spray ecc.) che vanno inseriti al
massimo un'ora prima del rapporto. Uccidono gli spermatozoi. Usati da soli sono
sicuri al 75-80%.
4. Sterilizzazione: taglio delle tube per isolare completamente l'ovulo.
Efficace al 100%. Nessun effetto collaterale, ma è irreversibile.
5. Diaframma: cappuccio di gomma inventato nel 1880, che la donna applica
intorno al collo dell'utero. La prima volta deve farlo il ginecologo. Applicato
due ore prima del rapporto e lasciato per le successive 6-8 ore. Cosparso di uno
spermicida. Riutilizzabile fino a due anni. Efficace al 90-95%. Nessun effetto
collaterale. Inadatto a rapporti imprevisti. Non sempre si può mettere con
sicurezza.
6. Cerotto: funziona come la pillola ma ha un dosaggio più basso. E' il
primo contraccettivo ad azione transdermica. Non fa ingrassare, né provoca
cellulite. Consente di fare sport, sauna, bagno turco e docce a condizione che
la temperatura non superi i 40° centigradi. Va applicato una volta la settimana
per tre settimane, poi s'interrompe la quarta per consentire il ciclo mestruale.
Può essere applicato ovunque tranne che sul seno. Efficacia: 99% dei casi.
I metodi che tengono conto della differenza tra periodi fertili e infertili,
sono:
1. Ogino-Knaus (calendario): si tratta di un conteggio che la donna deve fare
sulla base del proprio ciclo, per scoprire quali sono i giorni infertili (circa
20), dei 28 del ciclo. Si basa sul fatto (non sempre vero) che mestruo e
ovulazione siano in rapporto diretto e dà per scontata la regolarità del ciclo.
Efficace al 70-80%.
2. Temperatura: ogni giorno la donna si misura la temperatura in vagina con uno
speciale termometro e la registra. Essa avrà una lieve flessione e un rialzo che
si mantiene per l'intero ciclo. Il terzo giorno dopo l'inizio del rialzo
coincide con la fine del periodo fertile. Bisogna però astenersi anche nei 6
giorni precedenti il periodo fertile. Efficace all'80%.
3. Billings: dopo la fine del mestruo, la donna preleva ogni giorno un campione
di muco cervicale (prodotto dal collo dell'utero). Se è denso il periodo è
sterile, se è fluido e trasparente il periodo è fecondo. Occorre un certo
addestramento. Efficace al 70-90%.
Questi metodi obbligano a un'astinenza da una a due settimane di seguito.
Sono molto macchinosi. Si basano tutti sul fatto che l'ovulo può essere
fecondato solo per 24 ore dopo l'ovulazione, che si verifica 12-16 giorni prima
del mestruo. Usati dal 5% delle donne.
La contraccezione nei giovani

Pillola, preservativo, spirale, diaframma, coito interrotto sono abbastanza
conosciuti dagli adolescenti, ma poco usati. In campo sex il loro comportamento
è sempre a rischio. Del tutto sconosciuti Ogino-Knaus, Billings e Temperatura.
Naturalmente le conoscenze sono migliori nelle ragazze.
La pillola viene rifiutata perché giudicata dannosa alla salute. Il preservativo
perché scomodo. Il coito interrotto perché impraticabile.
Per i giovani il rapporto dev'essere spontaneo, naturale, non programmato. Essi
inoltre sono convinti d'essere immuni da rischi. Molti di loro arriva al
consultorio quando è già successo un guaio.
In Italia, le coppie che ricorrono ai metodi contraccettivi naturali (gli
unici ammessi dalla Chiesa cattolica) scendono dal 14% del 1980 al 5% del 1998.
Insomma qual è il contraccettivo che usi di più? (Nella mappa geografica dei
consumi nazionali della pillola primeggia la Sardegna, col 40% delle donne,
seguita da Valle d'Aosta e Piemonte 36%, Lombardia 34%, Triveneto 33%,
Emilia-Romagna 32%, Liguria e Toscana 28%, Umbria e Marche 26%, Molise 24%,
Lazio Sicilia Abruzzo 19%, Campania Puglia Calabria 17%, Basilicata 16%).
FILOSOFIA DELLA CONTRACCEZIONE
Un qualunque controllo delle nascite rende il rapporto sessuale innaturale.
Chi pretende di vivere il sesso con più naturalezza, evitando di procreare,
s'illude, poiché è la società stessa, e non la natura, che c'impone il dovere di
controllare le nascite. E una società che impone questo dovere non è naturale ma
artificiale.
Solo in una società primitiva il rapporto sessuale era naturale. Ma in una
società del genere i figli non appartenevano alla coppia: essi erano,
giustamente, un patrimonio di tutta la comunità e tutta la comunità se ne
sentiva responsabile.
In una società altamente industrializzata come la nostra è impossibile
procreare in maniera naturale, poiché i precari equilibri della sopravvivenza
condizionano inevitabilmente anche la sfera privata e la stessa coscienza
individuale.
Peraltro in una società naturale, primitiva, il concetto di "amore
personale", nell'ambito della coppia, non aveva quel carattere di esclusività o
di assolutezza che ha assunto nelle società monogamiche. Oggi i rapporti
sessuali vengono considerati di primaria importanza nella vita di coppia. Non si
tratta semplicemente del fatto che oggi si dà molta importanza all'amore
personale, ma anche del fatto che oggi l'alienazione sociale è così forte che si
crede di poter trovare nella vita di coppia una sicura valvola di sfogo.
La
sessualità cioè viene vissuta in maniera illusoria nelle società divise in
classi, per compensare una frustrazione di natura sociale. Probabilmente, in
questo senso, le società primitive controllavano le nascite in modo indiretto,
cioè spontaneo e naturale, vivendo il significato della loro vita sociale ed
evitando così di fare della sessualità una droga.
Oggi è proprio l'alienazione sociale che obbliga l'uomo a ricorrere a
strumenti meccanici per controllare le nascite. Quel che si vuole "controllare"
sono le conseguenze "etiche" (in questo caso la maternità) inerenti a un uso
frustrato della propria libertà privata.
Al momento tutti i metodi che prescindono dalla meccanicità del controllo non
possono, in tale contesto, che rivelarsi fallimentari, e quelli meccanici non
possono che rivelarsi nocivi o comunque fastidiosi. Il controllo delle nascite
smetterà d'essere praticato
soltanto quando la nascita non sarà più un problema da controllare.
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