GLI ASPETTI FISIOLOGICI NEL CORTEGGIAMENTO

Un rapporto sessuale ha sempre bisogno di una qualche stimolazione. Occorre cioè caricarsi di energia prima di liberarla. Questo succede, generalmente, in tutti gli animali. Qui anzi vige la regola che il maschio si mette in mostra e la femmina lo prende in considerazione.

Ora, nel momento del corteggiamento, che ruolo giocano i 5 sensi del nostro corpo?

TATTO

Il tatto è il senso più elementare, ma anche il più importante. Rappresenta la più antica forma di sensibilità: insetti, ragni, granchi, gamberi si servono solo del tatto per accoppiarsi. Tra gli elefanti si avverte il bisogno di incrociare le proboscidi.

Tra gli adolescenti, in pubertà, è forte il desiderio di baci e carezze, anche se l'impulso sessuale vero e proprio non è molto forte. L'erotismo si manifesta maggiormente a livello epidermico, oppure nelle mucose (le labbra).

Ovviamente nel bacio si uniscono, al tatto, il gusto e l'olfatto. Si dice che nel bacio dell'europeo il tatto predomina sull'olfatto.

Un'altra zona erogena è il seno, che è collegato coll'apparato genitale, tant'è che quando il bambino poppa provoca, per riflesso, delle contrazioni nell'utero.

Gli adolescenti è bene che sappiano che una qualunque pratica di corteggiamento (accettata da entrambi i partner), se si prolunga nel tempo, è destinata a sfociare nell'amplesso. Le intimità che si sospendono solo poco prima della completa unione sessuale (petting) sono pericolose se fatte con abitudine, perché inibiscono il desiderio. I riflessi sessuali vengono frustrati.

OLFATTO

Tra i vertebrati il senso dell'odorato viene subito dopo quello del tatto.

Tuttavia nell'uomo è andato in disuso, nel momento del corteggiamento. Anche se non è raro vedere una persona mettersi del profumo per apparire più seducente. Le statistiche hanno dimostrato che le ragazze USA (soprattutto dopo la pubertà) sono più influenzate dall'odore rispetto ai loro coetanei.

UDITO

Tra gli animali (specie tra gli uccelli) il maschio dà sfoggio di tutte le sue qualità canore durante la stagione degli amori. D'altra parte il cambiamento della voce è una delle caratteristiche tipiche del maschio, e la femmina non è insensibile a questo mutamento.

Anche tra i giovani, non è forse vero che esiste una stretta connessione tra la musica e l'amore? Nel Medioevo ci pensavano i menestrelli, i trovatori: oggi ci pensa la discoteca.

VISTA

La vista ha la sua importanza perché è abbastanza difficile essere attratti sessualmente da persone molto diverse da noi. Ogni uomo e ogni donna ha un proprio modello ideale di partner, influenzato dai modelli dominanti, che sono trasmessi dai media. Questi modelli ideali variano col tempo e, nello stesso tempo, con lo spazio. Il concetto di bellezza è piuttosto relativo, anche se nell'ambito di ogni cultura esistono dei canoni più o meno oggettivi.

Sebbene nella maggioranza degli animali il maschio sia più bello della femmina, tra gli esseri umani la bellezza è soprattutto una prerogativa della donna. Spesso infatti la donna più ammirata è anche la più bella. Anche se un carattere antipatico rende "brutta" anche la donna più bella.

Ma non c'è solo la bellezza estetica. C'è anche la danza, l'abbigliamento e altre cose ancora che possono stimolare sessualmente il senso della vista (ad es. la forza fisica).

CONCLUSIONE

Tutto ciò però non è sufficiente per stimolare una vera educazione al sesso. La sessualità è istintiva negli animali. Se a un topo maschio si toglie vista, udito, gusto e olfatto, avrà ugualmente un rapporto sessuale con la femmina. Se lo si isola subito dopo la nascita, quando giungerà a maturità si accoppierà con la stessa facilità degli altri.

Ciò che gli esseri umani non possono apprendere istintivamente è un'educazione alla sessualità. Questo ad es. vuol dire fare dell'amore un'arte e non solo un'avventura, un passatempo o, peggio, un dovere. Ecco perché bisogna passare dalla fisiologia alla psicologia del sesso.

UN PARTNER VALE L'ALTRO?

Non è poi così astratto pensare che, in potenza, nel momento di scegliere di vivere un rapporto di coppia, un partner valga l'altro.

E' infatti impossibile che una persona non abbia degli elementi positivi da valorizzare e per i quali si sia disposti a rinunciare a qualsiasi altro rapporto di coppia. Se vi è una reciproca disponibilità alla valorizzazione degli elementi positivi, nulla potrà impedire la stabilità del rapporto.

Ogni essere umano possiede vizi e virtù, pregi e difetti: se si è consapevoli di questa realtà, non ci si può illudere di poter trovare l'assoluta perfezione. Anzi, ci si rende subito conto che, entro certi limiti, un partner vale l'altro (i limiti sono quelli entro i quali una convivenza qualunque è formalmente possibile).

L'amore vero, profondo, non nasce nel momento della scelta ma dopo un certo tempo, cioè dopo che si è imparato ad accettare il partner così com'è, valorizzandone non solo gli aspetti positivi, ma anche quelli negativi, cioè facendo di quelli negativi un'occasione per discutere, per confrontarsi reciprocamente, mettendo alla prova se stessi, senza sperare che il partner diventi a nostra immagine e somiglianza.

E' solo a questo punto, dopo anni di duro tirocinio, che il proprio partner diventa una sorta di "assoluto", cui non si rinuncerebbe tanto facilmente. Sarebbe bene che queste cose le sapessero coloro che desiderano divorziare.

FORZA E BELLEZZA NEL RAPPORTO DI COPPIA

Perché nel mondo animale la forza e la bellezza sono una prerogativa del maschio? Semplicemente perché l'accoppiamento ha come finalità la riproduzione. Non ci sono altre finalità con cui si possa prescindere dalla riproduzione. Se ci sono altre finalità, quella principale resta comunque la riproduzione.

Infatti è la femmina che, nel mondo animale, sceglie il partner, e deve sceglierlo tra diversi rivali, tutti variamente forti e belli, con caratteristiche attraenti (corna, zanne, criniera, piumaggio, canto, ecc.). La specie va salvaguardata al meglio, e la femmina sembra istintivamente saperlo meglio del maschio. Cioè essa sembra sapere che se otterrà una buona discendenza, sarà per mezzo della capacità riproduttiva del maschio. Vi è qui una sorta di contrappasso: il maschio è bello e forte, ma è la femmina che sceglie.

Perché invece nella razza umana la bellezza sembra essere una prerogativa più femminile che maschile, cioè una sorta di forma compensativa della forza maschile? Se la donna cerca la forza, l'uomo cerca la bellezza. Entrambi lo fanno istintivamente, salvo poi, riflettendoci sopra, andare a cercare altre motivazioni: intelligenza, sensibilità, ecc.

Tra gli esseri umani vi è un diverso equilibrio, proprio perché il rapporto non si basa anzitutto sulla riproduzione, ma sull'amore. La riproduzione è solo una conseguenza, e neppure strettamente necessaria, a meno che non dipenda da circostanze contingenti. Quindi anzitutto ci si cerca per amarsi; oggi almeno è così, quando non si è condizionati da altri fattori.

Da dove viene alla natura una tale disposizione delle cose? E perché la si nota solo nella specie umana? Sembra che nella natura vi sia una sorta di intelligenza superiore, le cui intrinseche motivazioni non ci sono del tutto chiare. Soprattutto non riusciamo a capire come si sia potuti passare da semplici determinazioni quantitative (l'attrazione finalizzata alla riproduzione) a complesse determinazioni qualitative (un rapporto interpersonale basato sull'amore).

Tra gli animali la riproduzione è così importante che, p. es., dopo l'accoppiamento, la mantide si mangia il maschio. Ma anche tra le api il fuco muore. I maschi possono avere tranquillamente degli "harem" di femmine, che, al massimo, si preoccupano di difendere con la loro aggressività. Ma poi sono le femmine a occuparsi della cura della prole, salvo eccezioni, naturalmente.

È vero, tra le scimmie la sessualità può essere usata come forma di socializzazione, ma in tal caso riguarda l'intero branco, non una singola coppia, in via esclusiva: ha la stessa funzione dello spulciarsi reciproco.

Tra gli umani, se c'è accoppiamento basato anzitutto sulla riproduzione (p. es. per avere un erede e continuare la stirpe o la discendenza), è facile che si vada a cercare altrove un rapporto d'amore, o comunque una relazione extraconiugale in cui l'erotismo giochi un ruolo di primo piano.

Naturalmente con questo non si vuol dire che, tra la specie umana, la bellezza maschile non sia un motivo d'attrazione per la donna. Ma non è la bellezza il motivo principale dell'accoppiamento. La donna cerca più che altro protezione e sicurezza, per sé e per i figli. E, di fronte a queste esigenze, è disposta a soprassedere sulla bellezza maschile. Dovendo scegliere tra forza e bellezza, sceglie la forza. Anche se oggi la forza è più che altro una forma di astuzia mista a intelligenza e conoscenza delle cose del mondo. Oggi non si ha bisogno di uccidere con una spada: è sufficiente firmare un contratto capestro.

Certo è che bisognerebbe chiedersi se questi atteggiamenti femminili sono davvero naturali o non piuttosto indotti da circostanze di tempo e di luogo. Cioè se non ci fossero gli antagonismi sociali, la donna continuerebbe a guardare nell'uomo la sola forza, o guarderebbe anche la bellezza? Continuerebbe a cercare il modo di soddisfare la sua esigenza di sicurezza e protezione, o cercherebbe un rapporto alla pari?

In effetti, il discorso potrebbe anche essere rovesciato, e non solo per la donna. In una società priva di conflitti sociali, in cui l'amore è libero da condizionamenti negativi, si potrebbe essere indotti a cercare nell'altro qualcosa di più interiore o di più spirituale, e non anzitutto qualcosa di fisico o di estetico.

Si pensi solo al fatto che oggi la donna sa benissimo di potersi avvalere della propria bellezza per attirare l'uomo. Ma lo sa in questo tipo di società, in cui si sente discriminata e ha bisogno di usare tutti i mezzi a disposizione per farsi valere, anche a costo di rischiare che l'uomo la desideri solo per il proprio corpo e non per altro, e che quando questo interesse finisce, la possa anche lasciare a se stessa.

Ecco perché non è da escludere che in una società diversa, priva di maschilismo, il concetto di bellezza potrebbe essere tutto interiore, nel senso che ci si andrebbe a cercare per quanto di "bello" si possiede dentro, in termini di valori umani (sensibilità, emotività, forza d'animo, senso della giustizia, ecc.). Oggi invece gli uomini apprezzano nelle donne dei valori che giudicano irrilevanti per se stessi, o addirittura disdicevoli, soprattutto se la cultura maschilista dominante è molto forte.

Abbiamo criticato molto duramente i matrimoni d'interesse che facevano i nobili nel Medioevo, ma è un'illusione pensare che oggi possano esistere matrimoni basati solo sull'amore reciproco. Siamo troppo condizionati dallo stile di vita individualistico del nostro tempo. Dovremmo lottare anche per sentirci davvero liberi d'amare, senza dimenticarci, ovviamente, che abbiamo bisogno di riprodurci, se non vogliamo scomparire dalla faccia della Terra.

Peraltro l'esperienza di diventare "padre" e "madre" è, se le circostanze sono favorevoli, una delle cose più belle della vita umana. Ed è tanto più bella quanto più la si vive come una libera scelta, non come un istinto della natura.


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Uomo-Donna
 - Stampa pagina
Aggiornamento: 14/12/2018