Il dipinto, come l'altro posto sull'altare della
cappella di San Sebastiano, è riconducibile ai quattro dipinti ricordati dai documenti ed eseguiti a Bologna nel 1600. Non ne conosciamo l'autore. L’ambiente da cui proviene è comunque quello che ruota attorno a Ludovico Carracci in un momento in cui, in un pittore non di primo livello, (le discontinuità tra la raffigurazione in basso e la parte superiore lo confermano) potevano convergere e convivere numerose suggestioni che, è già stato notato, vanno dai veneti alle esperienze più propriamente bolognesi.
Di ascendenza veneta il bel paesaggio dietro la scena del martirio del santo e suggestioni carraccesche emergono prepotenti nell’uomo che si china, a terra, per raccogliere il sasso da scagliare contro Stefano.
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