Un bambino è raffigurato in un letto assistito dalla madre o, più probabilmente, da una fantesca. Ai piedi del letto un uomo in ginocchio con il cappello in mano. In alto, sopra il letto, è dipinta la Madonna con il Bambino in braccio stretto in bianche fasce. La tipologia quattrocentesca del letto con il montante superiore molto alto rispetto al terminale è appena ingentilita dai due pomelli decorativi sulla testata. Osserviamo la piega e il risvolto bianco del lenzuolo nonché la posizione dell'uomo in ginocchio che trovano riscontro nel dipinto n. 27. Vi sono molti punti di riferimento tra le due opere compreso il colore bianco della parete di fondo, qui maggiormente rovinato per i numerosi successivi ritocchi ad olio che hanno finito per ricoprire l'originaria tempera. Il confronto non ci autorizza comunque ad ipotizzare uno stesso autore anche perché quest'opera si caratterizza per alcuni originali tratti figurativi e per la caratteristica linea nera con cui vengono sottolineati i contorni delle figure e degli oggetti. Particolarmente interessante la giovane figura femminile accanto al letto, forse una fantesca. Pensiamo infatti che se si trattasse della mamma, il suo atteggiamento sarebbe stato quello dell'orante. Il Bambino Gesù, ricoperto da strette fasce, è un elemento compositivo che appartiene ancora al XV secolo.
Il dipinto sovrappone la preghiera di ringraziamento e la narrazione del fatto miracoloso: all'essenzialità della prima, rapporto offerente - divinità, si contrappone, nella seconda, una descrizione dettagliata dell'avvenimento.
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