CERAMICHE A CESENA

 


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Boccale in maiolica arcaica.

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Piatto di Stile Severo.

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Boccale di Stile Severo.

 

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Piatto istoriato con tema storico.

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Piatto istoriato.

 

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Piatto bianco su bianco con decorazione a trofei.

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Grande ciotola con decorazione a festoni.

 

(Secc. XIV-XVIII)

La raccolta acquisita di recente (purtroppo ancora in attesa di un adeguato spazio espositivo), grazie all'insostituibile attività del locale GRUPPO ARCHEOLOGICO in collaborazione con la competente Soprintendenza, alle segnalazioni e alla sorveglianza dei cantieri edili operanti in Città, ha assicurato per la prima volta alla proprietà statale un abbondante e rilevante patrimonio di ceramiche e maioliche, che documentano una vasta e articolata produzione artigianale ceramica dagli inizi del sec. XIV al sec. XVIII, con prodotti sicuramente cesenati.  

 

Quest'ultimo è  il dato più significativo poiché non era mai stata attestata archeologicamente tale attività a Cesena. Ciò sotto il profilo della storia della ceramica nella nostra regione ha conseguenze significative, quali un  più oggettivo ed equilibrato giudizio sulla produzione faentina e sulla reale importanza di tale centro produttivo almeno fino agli inizi del sec. XVI.  

 

Del resto è  da tempo nota la fervida attività edilizia soprattutto in età malatestiana che trasformò l'assetto urbanistico stesso e che dovette essere trainante anche per quanto concerne l'attività di fornaciai e di ceramisti cesenati, molti dei quali sono menzionati nei documenti d'archivio a partire dalla fine del XIV secolo.  

 

Sebbene nella raccolta cesenate siano ben attestati esemplari in ceramica grezza e depurata o invetriata ancora di tradizione medioevale, la documentazione si fa consistente a partire dalla produzione tardomedioevale di maiolica arcaica e di zaffera a rilievo o diluita, e alla gotico-floreale.  

 

Particolarmente interessante è pure la contemporanea produzione di ceramiche ingobbiate e graffite (arcaiche e rinascimentali) di cui si segnala la produzione di manifatture cesenati di alto livello qualitativo, documentata dalla presenza di numerosi scarti di prima e seconda cottura.

Quantitativamente completa e qualitativamente di alto interesse  (non solo per il numero degli esemplari integri o integralmente ricostruiti) è la documentazione archeologica riferibile alla produzione della ceramica smaltata che va dalla fine del sec. XV a tutto il XVI.

Sono rappresentate nella raccolta cesenate tutte le tipologie ceramiche, le forme e gli stili conosciuti in area regionale, qui pure con specificità presumibilmente di produzione locale, a partire dallo stile severo (con colori a tavolozza calda e fredda) fino agli stili rinascimentali e tardorinascimentali  (stile alla porcellana, bello, fiorito, fino al compendiario di Faenza), con pezzi anche di squisita fattura che spesso ci  conservano nel decoro policromo lo stemma delle più illustri famiglie patrizie cesenati (Malatesti, Tiberti, Locatelli, Albizi e altre).

Si segnalano infine due piatti istoriati, reperti archeologici eccezionali, ambedue risalenti alla fine del sec. XV, uno dei quali rappresenta l'impresa araldica della famiglia cesenate dei Tiberti;

e una brocca decorata in stile compendiario  "firmata" dal noto ceramista faentino Virgiliotto Calamelli (seconda metà del sec. XVI).  

Ottimamente attestata è pure la produzione più tarda.

Fanno parte della stessa raccolta anche un considerevole numero di reperti in vetro (tra cui uno splendido calice con impresso in oro lo stemma dei Tiberti) e una collezione di monete, tutti contestuali alle ceramiche.

 

 

 

 

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 Boccale in maiolica rinascimentale
col motivo "della bella donna".

 

 

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Brocca con decoro in stile compendiario
firmata dal vasaio faentino Virgiliotto Calamelli
(fine sec. XVI).