MUSEO ARCHEOLOGICO

 

 

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Uno dei due piatti argentei ritrovato 
nella zona sud dl Cesena nel 1948

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Stele funeraria di Truppicus.

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Boccale antropomorfo sec. XVI.

 

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Ignoto, I santi Sebastiano e Rocco
targa in ceramica (1480 c.)

 

Con sede nel salone sottostante l'aula quattrocentesca della Biblioteca, esso rappresenta anche sul piano fisico il coronamento di una secolare tradizione di studi antiquari e di ricerche archeologiche locali e contemporaneamente un episodio significativo nella storia della cultura in ambito regionale.

La Malatestiana, che aveva esercitato fin dal Rinascimento e con continuità una funzione vitale, fu riproposta fin dall'età napoleonica anche come centro delle memorie storiche cittadine. E' però solo nel 1922 che nasce il Museo Archeologico Lapidario (primo importante avvenimento di cultura archeologica, grazie all'attività di M.T. Dazzi e di A. Zavatti), che raccoglieva i vecchi fondi comunali di interesse antiquario, con uno sforzo sistematico di illustrazione scientifica e di organizzazione museale dei reperti,  secondo i dettami di quella cultura positivistica che aveva improntato di sé gli studi museologici regionali.

Infine alle soglie degli anni Sessanta, dopo gli apporti delle ricerche del secondo dopoguerra (con i significativi contributi di G. Malmerendi  e A.Veggiani), la raccolta archeologica cesenate si presentava ricca e articolata, pronta per una moderna impostazione museale: le indagini d'interesse locale s'erano saldate strettamente al livello nazionale delle ricerche grazie ai contributi di numerosi esperti. Nel 1969 veniva così inaugurato il Museo Storico dell'Antichità dopo un lungo e costante impegno di studiosi dell'Università di Bologna , di un'equipe di ricercatori locali, delle competenti Soprintendenze e di Enti e Istituzioni  cesenati. Nel 1972, il nuovo Museo meritò anche una menzione speciale dell'UNESCO.

A partire dagli anni Ottanta il massiccio riuso del territorio cesenate e la necessità di tutela del patrimonio storico-archeologico stimolano la nascita di un sodalizio fra appassionati e ricercatori locali, il Gruppo Archeologico Cesenate, la cui attività, svolta in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici, ha determinato un progresso così decisivo nelle raccolte archeologiche cesenati, da essere oggi in grado di illuminare molti dei punti prima oscuri sulla storia dell'antico popolamento del territorio e della Città e da rendere necessaria un'aggiornata e più ampia esposizione museale. La novità assoluta è rappresentata dall'archeologia medioevale che ha restituito numerose testimonianze della Cesena tardo-medioevale e rinascimentale: in particolare ci riferiamo alla straordinaria raccolta di ceramiche e maioliche (tanto da giustificare una futura sezione museale specifica), che evidenziano la presenza fin dal Trecento, anche nella nostra città, di manifatture ceramiche di alta qualità, soprattutto nel periodo più splendido di Cesena, dalla Signoria Malatestiana al primo Cinquecento.

Si giungeva così nel 1998 all'attuale esposizione museale che, grazie ad un significativo sforzo dell'Amministrazione, riorganizzava e parzialmente aggiornava le collezioni del Museo Storico dell'Antichità, in attesa di reperire nuovi spazi espositivi. La storia della cultura materiale del territorio e della città è illustrata attraverso un percorso scandito in tre sezioni principali (preistoria- protostoria; età romana; Cesena nel Medioevo), ciascuna articolata in nuclei espositivi diversi, che documentano le problematiche esemplificate dai reperti.

Fra quelli più antichi si ricordano i ritrovamenti datati al tardo neolitico dall'ex Fornace Marzocchi, l'ascia litica da Gattolino; i reperti dell'età del bronzo provenienti da Mensa Matellica e da Capocolle e infine i rinvenimenti della seconda età del ferro provenienti  da Casa del Diavolo e da S.Egidio. Particolarmente ricca e articolata è la sezione relativa all'epoca romana fra cui si segnalano i nuclei che illustrano la vita rustica e domestica, l'artigianato e il costume militare, la collezione numismatica, tutti provenienti dal territorio.

Le più recenti scoperte in area urbana hanno tra l'altro arricchito di nuovi mosaici  la raccolta cesenate, tra cui due grandi frammenti di mosaici pavimentali policromi da via Tiberti  (V-VI sec. d.C), che sono il proseguo di quelli già collocati nell'atrio del museo, ma che al momento non si è in grado di esporre. Vero orgoglio della raccolta archeologica cesenate sono i due grandi piatti argentei tardoantichi (missoria) di incommensurabile valore storico-artistico, trovati casualmente presso l'Osservanza nel 1948.

Un'altra ricchezza storica è infine rappresentata dal paesaggio agrario cesenate: il territorio a nord-est di Cesena è interessato dalla centuriazione romana riminese-cesenate (III sec. a.C.), una delle più antiche divisioni agrarie attuate dai Romani per appoderare i loro coloni, che qui in particolare si conserva ancora nelle sue linee fondamentali : una ricca sezione espositiva rimanda infatti ad essa, ma è in progetto l'allestimento di un Museo della Centuriazione che avrà sede presso S. Giorgio di Cesena (centro virtuale della centuriazione cesenate), in grado di documentare per esteso la storia agricola del territorio.

Nell'ultima sezione sono infine esposte alcune maioliche, a modesta esemplificazione della ricca raccolta ceramica che documenta reperti e produzione ceramica cesenate dagli inizi del sec. XIV alla fine del sec. XVII: di particolare rilievo si ricordano la targa devozionale in maiolica policroma raffigurante S. Sebastiano e S. Rocco e uno splendido boccale antropomorfo, entrambi risalenti agli inizi del sec. XVI.

(link alla centuriazione e alle maioliche cesenati)

 

 

 

 

 

 

 

 


INFO:  Museo Archeologico di Cesena - chiostro di S. Francesco Orari di apertura: 10 -13 /16 -19 (Lunedì chiuso). Altri orari su richiesta. 

Biglietto d’ingresso: intero lire 4000, ridotto lire 2000. Visite guidate: rivolgersi allo Iat, piazza del Popolo 

tel.   0547/356327 - fax   05471356329

- indirizzo di posta elettronica (wwwcesenainvita.it)