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A R U M O R I

LUIGI RUSSOLO

Luigi Russolo : L'INTONARUMORI

Luigi Russolo (1885-1947) fu affiliato al gruppo futurista sin dalle origini come pittore. Ma nel 1913, dopo le serate al Teatro Costanzi di Roma, inaspettatamente scrisse "L'ARTE DEI RUMORI, MANIFESTO FUTURISTA", che inviò a Pratella sotto forma di lettera.

In esso venivano indicate alcune idee per un reale ammodernamento della musica, tale da renderla partecipe della grande ricchezza di suoni-rumori da cui e' caratterizzata l' era del progresso tecnologico.

Si trattava da un lato di allargare i materiali timbrici dell' orchestra tradizionale mediante l' utilizzo dei rumori e, d'altro lato, di regolare questi rumori intonandoli e combinandoli tra loro.

Dal 1913 egli apparve durante le serate futuriste con il suo INTONARUMORI: si trattava di scatole abbastanza voluminose dove il rumore veniva prodotto girando una manovella (velocità maggiore= maggiore intensità);

il rumore veniva intonato mediante una leva che tendeva più o meno una membrana, quindi veniva amplificato da una tromba acustica simile a quella dei vecchi grammofoni.

Questa riproduzione dei rumori portò ad una loro classificazione: Russolo arrivo' a costruire una ventina di diversi intonarumori divisi in: gorgogliatori, crepitatori, urlatori, scoppiatori, ronzatori, stropicciatori, sibilatori, scrosciatori.

Interessante è il tentativo di una nuova scrittura musicale non più rappresentata da punti su di un pentagramma, ma da linee continue che meglio rappresentano, nell'alzarsi e nell'abbassarsi, l'emissione del rumore.

Successivamente Russolo costruì un RUMORARMONIO, un aspecie di armonium la cui tastiera regolava l' intonazione, i due pedali l'intensità, i vari registri la scelta dei diversi rumori.

Una iniziale creativa attività diede vita a tre opere:Risveglio di una città, Si pranza sulla terrazza del Kursaal, Convegno di automobili e di areoplani, eseguite a Londra. Anche Prokofiev e Stravinsky si interessarono all'intonarumori.

Ma esaurita la spinta iniziale ben presto il nuovo strumento venne relegato al ruolo di contorno nelle orchestre tradizionali, in esecuzioni molto banali.Solo il lungimirante Edgar Varèse fece sua l'esperienza di Russolo ed ebbe la fortuna di vivere fino all'era dei mezzi elettronici, che hanno allargato a dismisura gli sbocchi possibili, gli interventi e i controlli sui rumori e sulla loro produzione-riproduzione.

MARINETTI