LE ALTRE OPERE DI RUBLJOV

  • Dmitrij Solunskij (part.). Dipinta nel 1405. La snellezza, la morbida grazia differenziano il giovane Dmitrij dalle severe e grandiose figure di Teofane il Greco. I tratti del volto pensieroso sono fini e gentili. È un tipo russo, non orientale.

  • La Vergine (part.). Dipinta nel 1408. L'esile Madonna s'inchina davanti al Cristo. Il suo aspetto è pieno di dolore e di silenzio. La grazia femminile è sottolineata dalle fluenti linee della testa e delle spalle, che conferiscono a tutta la figura leggerezza e raffinata eleganza.
  • Il Giudizio Universale: il Salvatore in gloria (part.). Dipinta nel 1408. Paludato d'oro, in un atteggiamento pieno di forza e di slancio, il Cristo fluttua libero e leggero in una mandorla azzurra. Sfiorando col piede il cerchio, è come se ne uscisse, rendendo la figurazione satura di movimento.

  • Il Salvatore in gloria (part.). Dipinta nel 1408. Il Cristo figura qui come seconda persona della Trinità. È assiso su un trono invisibile, iscritto in figure geometriche che racchiudono i volti alati delle intelligenze incorporee e i simboli degli evangelisti.
  • Il Pantocratore (part.). Dipinta tra il 1410 e il 1420. Incarna l'immagine ideale del Cristo russo. La sua bellezza e baldanza sono tipicamente russe e nel suo aspetto tutto è finemente tracciato.

  • L'arcangelo Michele (part.). Dipinta tra il 1410 e il 1420. Nella lirica pensosità dell'arcangelo s'indovinano una dolce malinconia e la contemplazione del sublime.
  • Giovanni Battista (part.). Dipinta tra il 1410 e il 1420. L'immagine è piena di calma e di concentrazione. Le sopracciglia diritte, ravvicinate alludono alla tensione del pensiero. La contemplazione è interpretata da Rubljov come rigida ascesi.

  • L'apostolo Paolo (part.). Dipinta tra il 1410 e il 1420. Per Rubljov l'apostolo è considerato come "saggio maestro d'amore", come ideale umano universale del pensatore.
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