Violazione al diritto d'autore dei testi digitali

La tutela della proprietà intellettuale su internet


Quali sono le più comuni violazioni al diritto d’autore compiute sui testi digitali?

La forma più comune di violazione del diritto morale di autore è il cosiddetto plagio ovvero l’illecita appropriazione e divulgazione sotto proprio nome di un’opera digitale altrui (come noto, infatti, tutto ciò che infatti si può visualizzare sullo schermo del computer si può anche facilmente copiare mediante “copia ed incolla”).

Il plagio, evidentemente, compromette i diritti dell’autore sia sotto l’aspetto morale che patrimoniale.

L’autore del testo digitale che si accorga di un plagio a proprio danno può adire l’autorità giudiziaria chiedendo l’accertamento della propria paternità dell’opera ai sensi degli artt. 168 e 156 L. 633/41 nonché l’inibizione dell’illecito comportamento da parte del terzo, oltre, ovviamente, il risarcimento del danno.

Meno gravi ma molto più diffusi nella pratica sono invece i casi di di violazione dei diritti patrimoniali d’autore attuati mediante la semplice riproposizione - sul proprio sito web o su altri supporti informatici - di contenuti digitali altrui su cui non si vanta alcun diritto.

Tale illecito è meno grave del plagio per il fatto che in tale caso, se il reale autore viene correttamente citato, il terzo non viola diritto morale d’autore di questi ma “solo” il suo diritto patrimoniale sull’opera stessa.

Il caso più comune di violazione del diritto di sfruttamento economico dell’opera si ha in ipotesi di violazione della protezione di un e-book con successiva distribuzione dello stesso. In tal caso l’illecito sussiste indipendentemente dal fine di lucro del terzo.


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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Diritto
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Aggiornamento: 22/04/2015