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DEIRICCHI

La distribuzione del reddito
L'indice di Gini (IdG)

Uno dei metodi più semplici per misurare la disuguaglianza economica è quello rappresentato dalla curva di Lorenz, statistico statunitense che nel 1905 propose questa rappresentazione: [1]

Figura 1

Sull'asse orizzontale del grafico sono rappresentate le percentuali di famiglie che appartengono a una data popolazione, ordinate in maniera crescente in base al reddito. Sull'asse verticale viene riportata invece la parte del reddito totale detenuta da ciascuna quota di famiglie. L'indice normalmente utilizzato per misurare la disuguaglianza è quello di Gini, [2] pari al rapporto tra l'area A e la somma delle aree A e B. Tale indice vale 0 quando il reddito è ugualmente distribuito (la curva coincide con la diagonale e quindi l'area A è nulla) mentre vale 1 (ovvero 100% in termini percentuali) quando si ha la disuguaglianza massima (una sola famiglia detiene tutto il reddito). Perciò l'indice di Gini aumenta con l'aumentare della disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza, ovvero man mano che questa tende a concentrarsi.

La tabella successiva riporta, assieme ad altri dati, l'indice di Gini per alcuni Paesi:

Stato

Indice di Gini [3]

Prodotto Nazionale Lordo procapite [4]

($ USA)

Consumo di energia annuale procapite (kg di carbone) [5]

Percentuale di armi convenzionali esportate [6]

Africa        
Sierra Leone

63%

200

67

 
Zimbabwe

57%

660

439

 
Sud Africa

59%

3'885

2'488

0.1%

Asia        
Bangladesh

28%

290

48

 
India

30%

350

307

 
Cina

41%

2'120

810

2.0%

America Latina        
Brasile

60%

5'470

798

0.1%

Colombia

57%

5'630

857

 
Cile

56%

8'380

1'206

 
Paesi Industrializzati        
Italia

31%

15'150

3'813

1.8%

Regno Unito

33%

18'036

5'028

6.6%

Francia

33%

19'403

3'946

10.5%

Stati Uniti

40%

25'572

10'127

48.0%

Mondo

87%

-

-

100%

Tabella 1

La distribuzione del reddito nel Mondo viene anche spesso rappresentata da una figura classica chiamata 'calice della disuguaglianza' [7] di seguito riportata:

Figura 2


[1] Cfr. [Lezioni di economia] lezione 10, pag. 5.

[2] Corrado Gini, nato a Motta di Livenza (TV) nel 1884 e morto a Roma nel 1965, è stato nel 1926 il primo presidente dell'ISTAT. Statistico, demografo e fondatore nel 1936 della prima facoltà di Scienze statistiche a Roma, lavorò per un trentennio all'individuazione di condizioni adatte all'aumento di popolazione (diminuzione della mortalità infantile, miglioramento delle condizioni ambientali urbane, ritorno al ruralismo, attuazione delle condizioni più favorevoli al concepimento). I dati biografici sono stati raccolti da [Personaggi importanti] e da alcune pagine in Internet. Per brevità l'Indice di Gini verrà spesso abbreviato con la sigla IdG.

[3] Cfr. [Lezioni di economia] lezione 10, pag. 9. L'indice di Gini per l'Italia è sensibilmente inferiore a quello indicato dalla Banca d'Italia e riportato in altra tabella, probabilmente perché si riferisce ad anni diversi.

[4] Cfr. [Enciclopedia della geografia].

[5] Cfr. [Enciclopedia della geografia].

[6] Dati ricavabili dal sito delle Nazioni Unite www.undp.org/hdro.

[7] Questa figura si trova, ad esempio, in [ONU], [Futuro sostenibile] pag. 305, e in [Lezioni di economia] lezione 3, pag. 9. Essa non è altro che la curva di Lorenz specchiata sull'asse orizzontale (% delle famiglie) e poi ruotata per farla apparire come un calice. La percentuale delle famiglie è divisa in cinque parti (detti 'quintili') ciascuna pari al 20% della popolazione mondiale.


ultima modifica 05/07/03

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Economia
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Aggiornamento: 12/09/2014