POESIE IN LIBERTA'


MARTA DAL ZUFFO

Sono nata in Ungheria da genitori italiani. Ci ho vissuto fino alla maturità classica. Essendo cittadina italiana il regime mi ha negato la possibilità di continuare i miei studi in questo paese.

Ho conseguito gli studi universitari alla Sapienza di Roma accanto al Prof. Angelo Maria Ripellino, laureandomi nel 1972 in lingua e letteratura russa.

Avevo il desiderio allora di diventare interprete-traduttrice, quindi nel 1971 mi ero iscritta alla Scuola Superiore di Interpreti e Traduttori di Via Mercadante, dove ho avuto la fortuna di studiare questo mestiere con Irina Alberti, legata da grande amicizia e lavoro a Solzenitzyn e a Sacharov, e più tardi dirigente per lunghi anni della Pensée russe a Parigi.

I primi scritti di pensieri risalgono al 1972, quando ancora non mi rendevo conto di aver scritto poesie. Qualche anni dopo, dietro l'incoraggiamento di Ripellino, continuai a mettere giù i miei pensieri. Voleva essere lui a pubblicarle in una collana di cui era direttore, ma mori.

Ho collaborato come traduttrice-interprete con L'Accademia d'Ungheria di Roma. Dal 1991 collaboro con il dipartimento della Lingua e Letteratura ungherese. Traduco la poesia e la letteratura di questo piccolo paese per amore di questa unica e bellissima lingua.

Le mie pubblicazioni sono le seguenti:

      "Spiragli", ed. Firenze Libri, 1988

      "La bottega della notte", ed. Tracce 1994

       "Amore e Liberta' ", ed. Lithos, Roma antologia di Poeti Ungheresi, nella mia traduzione e in collaborazione col Prof. Peter Sarkozy

Attualmente sta per uscire l'antologia di scrittori ungheresi, sempre in collaborazione col Prof. Peter Sarkozy.

In questo periodo sto scrivendo un romanzo.

Contatto

Poesie tratte dal libro ''SPIRAGLI'' di MARTA DAL ZUFFO

                    1

Il cielo si e' messo in gran soirée,

Chissà dove passa la serata?

Porta sull'anulare persino il suo solitario, la Luna.

La guardo curiosa, ma essa si stufa,

Arrabbiata, tira la sua tenda fatta di nuvola.

                    2

Ho paura di morire con la faccia deforme

Con il cervello sparso qua e là sul marciapiede

Avere un corpo insensibile allo sguardo della gente.

Temo la morte crudele, che all'improvviso

Ti strappa dalla vita, lasciandoti senza sorriso

Ma con sguardo atterrito in un rogo di fuoco.

Quando sono stanca e mi circonda il buio

Filosofeggio sul come morirò io.

Confesso, spero dormendo, sul cuscino mio.

                    3

Sfrenata, scappo su una cavalla

per una galoppata in campagna.

Chiedo all'amico, il capriccioso vento

Di pettinarmi i capelli indietro,

Di soffiare via tutti i problemi,

Di lasciare in sella solo i miei desideri.

                   4

Respiro nel tuo respiro

Scivolo nella tua dolcezza

Mi fai perdere, fra le tue braccia

Per morire e rinascere con te.

                  5

Parole che aggrediscono

Parole che feriscono

Escono come carrarmati

Dalla tua caserma-bocca.

Soffocata nell'armatura

Mi muovo, benché impacciata

Nella mano con la spada alzata,

Perché ribelle a tanta offesa.

                 6

Fa freddo, da quando non ci sei più.

I raggi del sole si sono spezzati dietro nuvole grigie,

I fiori del campo hanno chinato la testa dal dolore,

E nel bosco cupo, che non mormora più favole,

L'usignolo in silenzio lascia cadere le sue lacrime.

                 7

Perché non andiamo tutti a fare insieme

Un grande girotondo intorno al Colosseo?

A giocare nei parchi, come una volta, a nascondino?

Mettiamoci a ridere con le labbra sporche di zucchero filato,

Dimentichiamo di essere grandi, per un momento!

                8

Mi sentiva protetta, calda,

Una mano carnosa stringeva, quella mia piccola.

Felice e spensierata, in cambio,

legai i capelli di papà col mio nastro rosso.

                9

Ieri, ti ho cercato, Signore,

Ieri, non ti ho trovato, Signore.

Ieri, ti ho chiamato, Signore,

Ieri ti ho aspettato Signore!

Oggi, ti ho sentito, Signore!

Oggi, ho capito che mi ami!

Oggi, ho compreso, che mi sei Padre!

Oggi, sono sicura, che mi aiuti!

Domani, vorrei averti ancora!

Domani, l'amore tuo mi darà sicurezza!

Domani, comprenderò meglio di essere Figlia!

Domani sarò più capace di esserne degna!

1972

                      10

L'amore, è come il vento, che appare all'improvviso

Senza forma, senza voce, eppure concreto.

Ora e' dolce, ora scatena l'inferno,

Ma quando se ne va, lascia un segno profondo.

                      11

Cade instancabile, la pioggia.

Rende la giornata grigia,

Come una perla affumicata.

Dal libro "LA BOTTEGA DELLA NOTTE"

                       12

Scorrazziamo per la città

In una macchina color lillà.

Contromano nel senso unico?

Ridiamo per il controsenso.

Che nonsenso!

Eppure, per noi ha un suo senso.

1976

                       13

Uno scarabocchio anima il foglio.

Goffo, vuole conquistare lo spazio.

Figlio di una penna madre e di idea padre,

E' nato da inseminazione artificiale.

Una mente sterile di giorno

Usò la notte per metterlo al mondo.

1987

                       14

Un guscio d'uovo,

Fragile e vuoto,

Raccoglie il mesto borbottio mio.

1986

                      15

Ero sola, nella valle dell'Urgup,

Quando il canto di mille muezzin

M'incantò al tramonto.

Volavo su un tappeto magico

Sopra monti color occhi di tigre,

Sopra laghi smeraldi e acque marine.

L'ultimo raggio di sole, felice

Si pettinò i capelli

nel brillante di Topcapi.

1977

                     16

Una mosca ronfa

Sull'orlo della tenda.

Nell'afa serena

Un pensiero vaga

Senza meta.

E mi molesta!

1993

                     17

Cammina la notte adagio, adagio,

Con il suo bagaglio di buio

Verso il ruscello..

E pensa al momento

Quando dopo aver lavato

I sentimenti sbiaditi, i rimorsi,

E guarite le colpe e le ferite

Potrà consegnarsi fiduciosa

Nelle mani di una nuova Alba.

1991

                         18

Ubriaca dall'aria di primavera,

Feci una verticale per la strada.

Colpita da questo mondo capovolto

Ci rimasi appoggiata con un dito solo.

1990

                        19

Ascoltarti e sentire tranquillità,

Accoglierti ed aprirmi alla tua familiarità:

Questo saresti Tu.

Parlerei ed ascolterei senza stancarmi,

Viaggerei con te in lontani ricordi

Per scoprire insieme gli altri mille aspetti

Di una vita vissuta, in cui ci siamo mancati.

1988

                        20

Nella stanza foderata di notte,

Una tarma mi sghignazza in faccia.

"Ho fatto un buco nella tua filosofia!"

Soddisfatta, gira le spalle e vola via.

1987

                   Inedita

                       21

            APPARTENERSI

Sono ritirata nel mio contenitore-pelle,

Con tutti i buchi, fori, fessure, sigillati

Perché non penetrino in me le voci degli altri,

Ma in testa, echeggino solo le mie parole.

Che risuonino, che vibrino nelle mie viscere,

Che combattano tra le budella, tra i nervi,

Che battaglia facciano tra i sentimenti,

Affinché ci resti solo, ferito ma pur vivo, l'amore.

E allora musica si faccia intorno a me,

Che cantino le note, che ballino le lettere,

Che il vento pieghi i cespugli al ritmo del tango,

Che il sole scoppi in un do di petto sul cielo.

1995

                              22

                 Dalla bottega della notte

Sono persa nell'azzurro del cielo

E ti penso......

Per ringraziare,

E non per piangere,

perché eri tu, la mia linfa vitale,

Piena di pensieri e d'amore per me.

Quando la vita divenne

Una pietra sulle tue ali di farfalla,

Con un sorriso ti sei voltata:

"Non ti scordar di me!"

E sei volata via.


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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Letteratura
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Aggiornamento: 27/11/2012