POESIE IN LIBERTA' |
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DAVIDE RICCIO
Commenti alle sue poesie Bellissimi - e ardui - i tuoi sonetti. Ma soprattutto grazie per avermeli mandati: mi rinfrescano la mente in questa estate torrida. A presto, per continuare. Paola Mastrocola, 1999 - Scrittrice Oh, carissimo Davide! Dunque, ho ricevuto Le occasioni perdute, che ho trovato ammirevole, di elevata concezione e realizzazione e, certamente, l’opera migliore che hai scritto: ti faccio i miei sinceri complimenti e formulo l’augurio di continuare a scrivere. Non mi farei illusioni circa G.D.B. e le possibilità einaudiane: ora è molto tempo che non vedo più G.D.B., ma, per quanto mi ricordo, non credo che si lascerà coinvolgere facilmente. Io, come tu bene sai, non sono in grado - mio malgrado - di fare nulla per te. Però, come tu bene dici, la “fortuna non può essere sempre avversa” e ne è la dimostrazione il fatto che sei già riuscito a scrivere ad un livello molto elevato; un giorno, riuscirai anche a pubblicare. Ma, esattamente come tu mi lasci intendere, non verrà mai meno la nostra amicizia: io comprerò i tuoi libri e ti scriverò e ti dirò il mio modesto parere. Ciao, carissimo Amico, un caro e ideale abbraccio, tuo Sandro. Sandro Gros-Pietro, 1997 - Editore, poeta Davide Riccio di Torino scivola volentieri nella bizzarria (“Sotto la mostardiera pungente / di un inquinato cielo ecchimotico”), è eclettico ed estroso (“Le occasioni perdute mi ricucio / e la scrivo l’ala di farfalla / cui fra le dita di un fanciullo / ogni ornamento si sfarina”), oscilla tra poesia civile e lirica con fasi intermedie. Gli conviene trovare una via più definita e moderarsi nella ricerca di effetti. Maurizio Cucchi - Luglio 1998 - Specchio della Stampa Prendere un treno / tra chi va e chi ritorna: / ginocchio contro ginocchio / in qualche vecchia carrozza, / aprirsi un po’. / Guardare di fuori / i pensieri che hai dentro. / La massicciata scorre / come scorre il passato, / ovattarsi un po’. / Di stazione in stazione / sulle guide di acciaio / abbandonarsi finalmente / alla certezza di arrivare, / dormire un po’… / e da ogni tunnel impavidi / rinascere. Davide Riccio, linguaggio quotidiano, ritmo delle parole che ricrea quello del treno, gesti accennati, atmosfera ovattata, una certa ironia. Margherita Giacobino - Smemoranda SBS - 1999 Caro Riccio, La ringrazio di avermi scritto e di avermi inviato i Suoi versi, che ho subito letto con molto interesse. Tutta la prima serie “tragica” mi pare di grande intensità e verità. La Sua poesia coglie la continua rinnovazione della tragedia quotidiana dell’esistere in episodi di cronaca e di storia, fissandola in immagini di altissima riflessività e ammonizione. Le ultime poesie dimostrano una ricerca avventurosa di forma e di linguaggio, testimonianza di futuri sviluppi del Suo discorso. Mi dispiace che la raccolta non possa essere pubblicata presto. Teniamoci in contatto. Con i migliori auguri e saluti. Torino, 24 luglio 1997 - Giorgio Bàrberi Squarotti - Docente di lettere, poeta, dantista. Carissimo Davide… Ho quasi finito di ascoltare il tuo audiolibro dopo avere letto almeno due volte tutte le poesie che mi hai mandato… Anche se mi hai scritto a macchina, dietro quei caratteri ho visto la tua scrittura e insieme alla tua scrittura mi è arrivato qualcosa di te, ricordi che ho di quando lavoravamo insieme. Ricordo soprattutto la tua rigidità e il vulcano che intuivo e che non veniva mai fuori.Le tue poesie hanno una forza straordinaria. Dovessi essere io a leggerle lo farei in modo più pacato e manterrei marcatamente le cesure metriche che sono nell’originale. Naturalmente non ho la tua voce che è comunque bellissima. Una volta ti chiesi per quale ragione tu non avessi scelto di fare l’attore. Lo penso ancora… Mi fai pensare a Rimbaud che in tutto cercava l’Assoluto, era posseduto dalla voglia di Dio, lo sfidava, lo voleva qui sulla terra. Torino, 1997 - Maria Grazia di Corso - Educatrice, poetessa. Caro Davide, la tua lettera corredata dalla tua ultima raccolta di poesie inedite mi giunge si inaspettata, ma quanto più gradita, specialmente dal fatto che non posso più dire di mantenere l’unicità sul comportamento legato a interessi apparentemente diversi come la poesia e l’ufologia. Questo fatto mi rincuora non poco, perché è significativo di un avvicinamento tra cultura letteraria e cultura scientifica, per quanto spimta all’estremo della ricerca… Per quanto riguarda il testo che mi hai mandato, oltre alle tue poesie che ho letto su “Vernice”, ti posso dire che il tuo stile mi piace e mi avvince perché ritrovo tutti gli elementi cari alla mia poetica ed alle mie convinzioni. Vi sono certamente (come deve essere) alcune diversità che ho notato, legate alla sintassi, che ritengo flessibile, slegata da tradizionalismi ormai superati, per chi sente il testo dall’interno di una forte e (permettimi) eclettica sensibilità verso il sociale. Tu usi un linguaggio che si pone molto bene nel descrivere le vicissitudini della nostra attuale società senza parcellizzare troppo a livello interiore o individuale (cosa che ritengo molto difficile da eseguire attraverso la forma letteraria della poesia). Questo è un problema che io sento da sempre e che tu (mi sembra) riesci a superare abbastanza bene in scioltezza e in contenuto. La lingua madre aggiunge alla tua poetica un respiro molto ampio, che internazionalizza i concetti, anche se dai puritani della lingua può essere letto come il prezzo da pagare per riuscire ad espletare senza troppe spiegazioni i temi tutt’altro che facili del tuo poetare. Ora concludo augurandoti che il tuo stile possa ulteriormente affermarsi nel mondo della poesia italiana del futuro millennio, e spero si possa crescere assieme nel costruire queste condizioni letterarie purtroppo ancora carenti nell’attuale quadro della poesia italiana… 1997 - Danilo Tacchino - Sociologo, scrittore, poeta, ufologo del C.U.N. Ho ricevuto le poesie di “Senza Musica”. Grazie del tuo pensiero poetico, ricco, fastoso, descrittivo e narrativo, con storie e vicende di autentica esperienza e di trasognato sogno. Un caro abbraccio ed un augurio natalizio. 15 dicembre 2000 - Sandro Gros-Pietro Difficile fare una selezione delle poesie: le trovo tutte molto interessanti… In ogni caso, complimenti per la vena creativa e la qualità del contenuto molto elevati e non per tutti. Direi che si rivolgono ad un lettore piuttosto esigente. Non so se io lo sono, ma certo le tue poesie mi piacciono molto e il messaggio in esse contenuto mi trasmette forti sensazioni. Vedrò di inserirne il maggior numero possibile in “Confidenzialmente”. Luglio 2001 - Marzia (Mariella) Plumeri - Poetessa, scrittrice, gestore del sito Internet www.confidenzialmente.com Ho iniziato a leggere quelle che adesso non sono poesie, ma dopo averle prese in mano hanno l'aspetto tremulo e sognante di viaggi interiori interminabili... Davvero testi profondissimi, e uno stile riconoscibile, denso, teso alla lirica pura... Complimenti, e grazie infinite per il piacere che mi ha dato (e che sicuramente continuerà a darmi durante la lettura) con le sue parole. P.S. Ovviamente, per me, sarebbe un onore pubblicare sul mio sito i suoi testi. Le allego il contratto di edizione. Spero di ricevere presto sue notizie in merito. Emiliano Cribari - Editore e-book “I miei colori” - Novembre 2001 Davide Riccio
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