Perché mai?
Perché mai dovrei crescere? Un bambino vuole vivere l'eterno
gioco Il righello disegna angoli ottusi Foglie morte vestono l'innocenza
di una pelle liscia
Perché mai dovrei essere? Chissà chi di anonime
sembianze Un vecchio grammofono riga il solito solco Crepe di un soffitto
che ci piove addosso
Perché mai dovrei amare? Immagine speculare di me
storpio Candida illusione di un bicchiere pieno a metà Sete interiore di
vuoti da colmare
Perché mai dovrei vivere? Gli altri hanno di nuovo
deciso Vecchia fiaba, un cucciolo senza Biancaneve Sette vite sprecate per
un gatto randagio
Perché mai è tutto così? Succede il tempo che
abbraccia la morte L'infinito dell'orizzonte terra di nessuno L'occhio non
arriva ad afferrarne il confine
Voglia di te
Voglia di te
Profumo di donna Aroma di
lenzuola stropicciate Gusto salato di sapori ancestrali Follia di pelle
arsa e desiderata
Voglia di te
Sogni bagnati risvegliano piaceri
solitari Pensieri di ninfee popolano il talamo vuoto Folletti e gnomi
infuocati scoccano Dardi infuocati su seni turgidi Coppe di champagne per
affrettati amanti
Voglia di te
Gabbie di uccelli liberano il loro
battito d'ali Fragranza di una veste che scivola Occhi sottosopra ci
guardiamo Ultima volta prima di perderci
Voglia di te
Afrodite,
squisita padrona di casa, Dirige la perversa melodia Succubi concubine
aliene dalle teste nascoste Ridono i riccioli intrecciati da dita
affamate
Voglia di te
Profumo di donna Aroma di lenzuola
stropicciate Gusto salato di sapori ancestrali Follia di pelle arsa e
desiderata
Amplesso
Sensi
Dolcemente ti
svegliano Improvvisamente ti assalgono Ora tacciono stanchi di
piacere
Sensi
Una mano scivola tra i tuoi solchi umorali Bocche
si modellano su sessi infuocati Penetrano istanti di vita prima di
morire Gocce seminali spengono l'incendio di pelli
roventi
Sensi
Ti abbracciano Con dolce aggressività ci
congiungono Si ritirano appagati
La vita accade
La vita accade
Il tempo dissolve la fretta
di dimenticarti Nuovi attimi Embrioni di attese emozioni Sbocciano
improvvisi Petali dai misteriosi colori Di te mi rimarrà l'odore Sapore
di antiche guerre in terre lontane Oblio per un paesaggio
d'amore L'illusione di un languido blues ritrovato in una vecchia
soffitta
Ed intanto... la vita accade Scena muta di parole
sole Un palcoscenico sordo illuminato dalla cecità di Pensieri
posticci
Sempre uguali Sempre gli stessi Sempre Noi
Passeggeri
Una macchina ed il passeggero Tergicristalli
salutano una giornata piovosa La discussione si fa fitta come chicchi di
grandine Sale d'intensità con la minaccia di un tuono Il fulmine della
parola colpisce il bersaglio Il passeggero improvvisamente scende Lo
specchietto allontana una figura Ora è un puntino Svanisce nel nulla di
tutte le cose
Momenti
Aspetta Scivola dentro
te
Lasciati Scorrono le dita insinuose
Immagina Solchi di un
rio senza fine
Prendi Una fontana ancora
asciutta
Gioca Palline in buca, sponde di un
biliardo
Osa Nuvole bianche sopra il cielo
Vieni La fontana
ora zampilla
Gusta sapori tropicali su pelle
bagnata
Assapora Il riposo di un tramonto sul mare placido
Oltre
Oltre il buio
Al cospetto del
dolore
Sudore
dell’esistere gocce si spengono
Immagina il sogno
di un miracolo
Estasi per
tavolozze disegni nuove battaglie
Un sorriso
dispiega ampi arcobaleni
Oltre il buio
Ritorni a sperare
Pastelli la vita
di nuovi colori
Vitamusica
Triadi d’amore in
dissolvenza binaria
Intervalli di ritmo per suggestive danze esotiche
Accordi nel calderone la melodia accade
Pause sospiri di un tempo che si volta
Note scandiscono parole tra noi
Scala della vita in crescendo sale
Ad libitum per il gran finale
Naif
Un retrobottega ammuffito
Un omino chino sulla piccola sedia
Occhi lucidi guardano la nuova creatura
L'amore di una mano paziente ed esperta
Legni pregiati dalle molteplici risonanze
L'esperto burattinaio intreccia corde di nylon
Suoni lontani evocano corti rinascimentali
Polvere, compagna di sudore e fatica, improvvisamente dilegua
Come Pinocchio lo strumento prende la vita
Inizia a suonare
Tela naif ricca di piccole cose
Fucina di oggetti da assemblare
Contrasto di colori confusi e vivaci
Osservo il ritratto del liutaio
Penso alla mano dell'anonimo che l'ha dipinto
Anch'egli chino su una piccola sedia
Solo con i propri pensieri
La speranza un giorno, così come il poeta, di
Sentire la propria melodia
Eseguita da un musicista più esperto
Il mio funerale
Ci sono proprio tutti
Mi guardano
Anch'io li guardo
Alcuni sorridono sulla
bara di legno a forma di chitarra
Così l'ho voluta, in
autentico palissandro...
Li osservo
Mi ricordano
Pochi piangono
Rido
Ripercorro
Seguono il feretro
Un'orchestra dixi
allevia la noia che mi pervade
Ho dovuto anche pagarli
quei quattro musicisti da strapazzo
La mia Gibson riposa in
pace
Almeno lei non sarà
divorata dai vermi....
Come era permaloso
A
letto.....cosi....cosi....
Sul lavoro uno
svogliato
Come artista un fallito
Che begli amici...
Ed io rido
Ora li vedo davvero
piccoli
Meschini
Futura polvere
Con i loro vestitini a
lutto
Alcuni si fanno una
canna
Altri ballano lo swing
sciagurato.....di quei maldestri.
Ma non ho avuto il
tempo di sceglierli!
E continuo a ridere
Il sorteggio mi è
stato favorevole
Marylin mi aspetta per
andare fuori a cena assieme
Poveri fessi
Ridete
Sparlate e....
Sperate in un buon
sorteggio
Sintesi
Quando il tempo assottiglia la foglia
chiusa tra le pagine di un vecchio album
che, giovani, riempivamo di belle speranze
allora il domani ci appare nelle vesti
di quella saggezza sprecata
nell'adolescenza del pensiero
che, fattosi adulto, riconosce
la futilità del proprio vivere
Attesa
Sentite gli umori del popolo
Oggi tace
Ascoltate le parole della gente
Domani sarà troppo tardi
Le piazze ora sono deserte
Un piccione becca un tozzo di pane
Un passante incrocia un turista disperso
Un palco vuoto aspetta che il vento
disperda le polveri.
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Tra
Tra cose non dette Tra frasi fatte Tra il
tempo che passa Tra una chitarra scordata Un musicista stanco Un poeta
fasullo Un artista ed un pagliaccio Tra un bambino che gioca Tra amori
fugaci Tra casa e ufficio Tra brevi stagioni Un acquazzone e
l'altro Ricordi e presente Una lavatrice e un ferro da stiro Tra le
solite cose Tra oggetti smarriti Tra momenti impolverati Una strada e
una piazza Una luce e l'altra Treni in partenza Tra occasioni
perdute Finzioni e realtà Tra condoni edilizi Potenti e
deboli Ricchi e spiantati Un tira e molla Tra una cosa e
l'altra Miserie e ignominia Tra vizi e virtù Tra abusi e
sopprusi Tra luoghi comuni Un piatto di minestra Un bicchiere di
vino Un amico che sparisce Una donna oramai lontana Tra un padre e una
madre Tra noi
Trallalà...la solita vita... Trallalà...la solita
merda... Trallalà...la solita inutile storia...
Troppe volte
Troppe volte
Giochi di bignè su bocche
voluttuose Massaggi di carezze accennati in discesa Sale la febbre di
giocolieri impazienti Scacco di un re ad una regina che aspetta
Troppe
volte
Viso d'angelo sonnecchi, ridono gli occhi semichiusi Labbra
appagate soffiano appena Una chitarra sul letto strimpella
nuda Menestrello di corti boccaccesche pizzica altre corde
Troppe
volte
Il gioco ricomincia su arpeggi sfiorati Melodia suadente su una
pelle di velluto Pause di istanti anticipano note d'amore Libera
l'improvvisazione l'ultimo assolo di piacere
Troppe volte
Ricordi
di un sapore lontano Gusto di un sesso che manca Stanco il menestrello
suona su un letto vuoto Aspetta un vassoio di bignè e nulla più
Sono contento
Sono contento
Non scarabocchio più il tuo nome dove
capita Riflesso lontano di un amore offeso Naufragato e affondato senza
superstiti.
Sono contento
Il risentimento cede il passo
all'indifferenza Panacea di rimpianti assopiti Sepolti da giovani
cicatrici.
Sono contento
Immagini di un volto
nuovo,pulito,sincero Aspettano da qualche parte... Questo maledetto tempo,
ora non più Il nemico da sempre temuto e osteggiato.
Sono
contento
Un blues sospirato in dodici battute Dodici i battiti di
passione per una diversa stagione Improvvisazione di pause incerte follemente
da vivere Note lunghe per arrivare alla fine dell'assolo.
Sono
contento
Liberato dalla tua assenza Finalmente libero dalla tua
presenza.
Solitudine
Lo specchio riflette una bestia
incattivita, inconscio che libera il male di vivere Parole sputafuoco,
esplosione di un delirio collettivo Un bambino attonito , un uomo sulla
soglia Una donna uccide l'ultimo atto d'amore Illusione di una passione
ritrovata Rifiuto di chi ti vuol bene Paura di affrontare se
stessi Tornare a casa con il rumore delle bombe Un uscio che sbatte Una
famiglia si disgrega Ritornare ed essere ...di nuovo soli...
Incompiuta
Scampoli di un tempo tiranno che dopo una lunga
corsa stà per raggiungere la gelida meta. Brandelli infetti e contaminati di
antica memoria ripercorrono immagini di finto ordine mondriano. Luci e ombre
del varietà,un palcoscenico della vita mai vissuta. Fragilità dei nostri
corpi acquosi Un lui, una lei, due rette all'infinito,castelli di carta
pronti a sgretolarsi al primo leggero soffio di una piuma. Rabbia, lontana
compagna di viaggio, ora sopita in dicotomiche visioni. Allucinazioni per un
sogno mal digerito e psichedelici risvegli da un sonno mai consumato. Morte
Sovrana, ti aspetto, pescivendola di un mercatino di corpi
putrefatti Impotenza per non poter essere ma sentirsi eterni Immagina
Immagina di rivedere
Nuova vetta da
scalare Antichi rancori gettati nella spazzatura della vita Intreccio di
sentimenti da confezionare Gomitoli di un amore che ora lascia liberi di
scegliere
Immagina di essere rivisto
Uomo e non più
bambino
Immagina di ritornare
Indietro Come prima Un
bambino Nulla di nuovo Nostalgia per un'illusione immaginata
Coraggio
Passi fragili
arrancano gradini di antica memoria
Lotta impari Voli
in cieli plumbei
Luce della mente
accende nuovi bagliori
Tele vive
riflettono immagini sofferte
Scorre il dolore
lontano su corpi martoriati
Speranza di un
dolce risveglio ti aspetta Indomita
Il coraggio di
vivere sempre, ancora,
Eco di chi ha
solo regalato l’innocenza di pensieri,
Poesia di
un’arte ora guarita.
Il tempo
Le giornate che passano
Guardarsi allo specchio
Uno specchio che non ti
guarda più
Questo maledetto tempo
Ore,minuti,secondi
Non si fermano mai
Le lancette di un
orologio guasto mi illude
Questo maledetto tempo
Segni sul viso
Vestigia di antica
giovinezza
Ricordi che pesano
Questo maledetto tempo
Scorrono immagini
Ne catturo qualcuna
Altre mi evitano
Questo maledetto tempo
Cosa rimane?
Non passa mai.....
Questo maledetto tempo
Inquinamento
Polvere
Sulle finestre
Sul mobile antico della
nonna
Sugli specchi
Sui tavoli
Sui comodini
Su un pianoforte
Su una sedia
Sul bidet
Sulla moquette
Sul whiskas del mio
gatto
Sul mio whisky
semivuoto
Sui miei capelli
Sui miei vestiti
Già......tanto finiamo
in polvere
L'avevo completamente
dimenticato
Globalizzazione
Questa mattina osservavo
una signora della Milano bene
a braccetto con un'elegante donna con il Burka
Attraversavano il semaforo e occhi sbigottiti
guardavano questa strana coppia.
E riflettevo.
su come fosse ancora lontano l'altro lato della strada.
Al segnale del verde
motociclisti irrequieti
ripartivano con un sospiro di sollievo.
Finzione
È strano vedersi che vivi,
ti domandi perché sei lì in mezzo agli altri (chi?)
Forse è tutta la finzione di un dio effimero
(prigioniero in un corpo acquoso)
Persino il tempo, pagliaccio neuronico,
è l'immaginazione di un frutto che, marcio,
si spiaccica nel ritorno all'humus di una nuova terra.
Precarietà
Questo senso di precarietà
mi verrebbe da bisbigliare.
Perché tutto si tinge d'incerto?
La nostra vita ricerca il significato
tra strani geroglifici e la violenza del romanzo
urta quella pace (perché gioca a nascondino?) macchiata
da pensieri che s'incrociano,
sfuggono, non si guardano
Forse non si piacciono?
Forse aspirano a chiudersi nell'olocausto
di ricorsi folli e perdenti?
Forse abbiamo deciso
di morire così rassegnati?
Questo senso di precarietà
mi viene da urlare.
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