La fantasia di Gianni Rodari
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Gianni Rodari (1920-1980) era maestro di fiabe e di filastrocche straordinariamente non dozzinali. Di solito quando ci si rivolge ai bambini si cade in composizioni zuccherine, inventando assurdità insopportabili, offensive per i riceventi. La cosa peggiore è trattare i bambini come imbecilli. Rodari, pedagogo di vocazione e operatore scolastico instancabile era troppo intelligente per finire nella massa degli educatori-diseducatori. Di seguito si riportano due sue filastrocche, la prima famosissima, la seconda particolarmente indicativa del suo modo di educare all’amore per la fratellanza umana. Per fare un tavolo Girotondo di tutto il mondo Filastrocca per
tutti i bambini, Se ci soffermiamo un attimo sulla seconda filastrocca, si accorgeremo come Rodari sia riuscito ad evitare cadute di tono, come sia stato bravo a condurre il messaggio in maniera equilibrata e allo stesso tempo suggestiva. La lettura di molte sue filastrocche è gradevole anche per un adulto in quanto esse nascondono verità elementari trasmesse con un patos genuino, incantato, disarmante. Lo scrittore di Omegna dice esplicitamente, ma rende l’esplicitazione poetica: all’interno della poesia c’è perentorietà, determinazione, chiarezza d’intenti, ma tutto è soffuso di dolcezza, di bontà naturale, di pudore persino. Rodari non ammonisce mai, non s’impone mai, non vuole fare il maestro, ma solo il fratello maggiore, o meglio ancora un fratello che vede esaltata la propria fantasia a contatto del mondo, degli altri che si entusiasmano con lui per ciò che è, per ciò che accade o che potrebbe accadere di bello. Dotato di un fiuto infallibile per i gusti dei più giovani, mai svenevole, ma superfluo, mai facile moralista, Gianni Rodari è ricordato particolarmente per il suo libro “Grammatica della fantasia: introduzione all’arte di inventare storie”: un gioiello di semplicità e di creatività assolutamente imperdibile per chiunque. Il libro è scritto molto bene e va a sostenere con entusiasmo il diritto di sognare. Rodari rivela bonariamente (ma attenzione, la sua bonarietà non è minimizzazione di alcunché, anzi!) un mondo parallelo dove tutto è possibile, dove l’eterna gioventù della mente, l’eterna speranza dell’uomo, di qualunque essere umano, giovane o vecchio che sia, può spaziare nella fantasia più promettente, potendo contare sulla stessa. Rodari – che nel 1970 ricevette, unico italiano, il premio Andersen, - aggiunge, implicitamente, nelle sue opere, che tuttavia nulla è gratis: questa fantasia bisogna guadagnarsela con l’impegno di essere persone serie, solidali e rispettose del tutto. |
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