CAPITOLO

FRASI

CAPITOLO VII - Frase n. 1

Il padre Cristoforo arrivava nell'attitudine d'un buon capitano che, perduta, senza sua colpa, una battaglia importante, afflitto ma non scoraggito, sopra pensiero ma non sbalordito, di corsa e non in fuga, si porta dove il bisogno lo chiede, a premunire i luoghi minacciati, a raccoglier le truppe, a dar nuovi ordini.

CAPITOLO VII - Frase n. 2

- La pace sia con voi, - disse, nell'entrare.

CAPITOLO VII - Frase n. 3

- Non c'è nulla da sperare dall'uomo: tanto piú bisogna confidare in Dio: e già ho qualche pegno della sua protezione.

CAPITOLO VII - Frase n. 4

Sebbene nessuno dei tre sperasse molto nel tentativo del padre Cristoforo, giacché il vedere un potente ritirarsi da una soverchieria, senza esserci costretto, e per mera condiscendenza a preghiere disarmate, era cosa piúttosto inaudita che rara; nulladimeno la trista certezza fu un colpo per tutti.

CAPITOLO VII - Frase n. 5

Le donne abbassarono il capo; ma nell'animo di Renzo, l'ira prevalse all'abbattimento.

CAPITOLO VII - Frase n. 6

Quell'annunzio lo trovava già amareggiato da tante sorprese dolorose, da tanti tentativi andati a vòto, da tante speranze deluse, e, per di piú, esacerbato, in quel momento, dalle ripulse di Lucia.

CAPITOLO VII - Frase n. 7

- Vorrei sapere, - gridò, digrignando i denti, e alzando la voce, quanto non aveva mai fatto prima d'allora, alla presenza del padre Cristoforo; - vorrei sapere che ragioni ha dette quel cane, per sostenere...

CAPITOLO VII - Frase n. 8

per sostenere che la mia sposa non dev'essere la mia sposa.

CAPITOLO VII - Frase n. 9

- Povero Renzo! - rispose il frate, con una voce grave e pietosa, e con uno sguardo che comandava amorevolmente la pacatezza : - se il potente che vuol commettere l'ingiustizia fosse sempre obbligato a dir le sue ragioni, le cose non anderebbero come vanno.

CAPITOLO VII - Frase n. 10

- Ha detto dunque quel cane, che non vuole, perché non vuole?

CAPITOLO VII - Frase n. 11

Non ha detto nemmen questo, povero Renzo! Sarebbe ancora un vantaggio se, per commetter l'iniquità, dovessero confessarla apertamente.

CAPITOLO VII - Frase n. 12

- Ma qualcosa ha dovuto dire: cos'ha detto quel tizzone d'inferno?

CAPITOLO VII - Frase n. 13

- Le sue parole, io l'ho sentite, e non te le saprei ripetere.

CAPITOLO VII - Frase n. 14

Le parole dell'iniquo che è forte, penetrano e sfuggono.

CAPITOLO VII - Frase n. 15

Può adirarsi che tu mostri sospetto di lui, e, nello stesso tempo, farti sentire che quello di che tu sospetti è certo: può insultare e chiamarsi offeso, schernire e chieder ragione, atterrire e lagnarsi, essere sfacciato e irreprensibile.

CAPITOLO VII - Frase n. 16

Non chieder piú in là.

CAPITOLO VII - Frase n. 17

Colui non ha proferito il nome di questa innocente, né il tuo; non ha figurato nemmen di conoscervi, non ha detto di pretender nulla; ma...

CAPITOLO VII - Frase n. 18

ma pur troppo ho dovuto intendere ch'è irremovibile.

CAPITOLO VII - Frase n. 19

Nondimeno, confidenza in Dio! Voi, poverette, non vi perdete d'animo; e tu, Renzo...

CAPITOLO VII - Frase n. 20

oh! credi pure, ch'io so mettermi ne' tuoi panni, ch'io sento quello che passa nel tuo cuore.

CAPITOLO VII - Frase n. 21

Ma, pazienza! È una magra parola, una parola amara, per chi non crede; ma tu...! non vorrai tu concedere a Dio un giorno, due giorni, il tempo che vorrà prendere, per far trionfare la giustizia? Il tempo è suo; e ce n'ha promesso tanto! Lascia fare a Lui, Renzo; e sappi...

CAPITOLO VII - Frase n. 22

sappiate tutti ch'io ho già in mano un filo, per aiutarvi.

CAPITOLO VII - Frase n. 23

Per ora, non posso dirvi di piú.

CAPITOLO VII - Frase n. 24

Domani io non verrò quassú; devo stare al convento tutto il giorno, per voi.

CAPITOLO VII - Frase n. 25

Tu, Renzo, procura di venirci: o se, per caso impensato, tu non potessi, mandate un uomo fidato, un garzoncello di giudizio, per mezzo del quale io possa farvi sapere quello che occorrerà.

CAPITOLO VII - Frase n. 26

Si fa buio; bisogna ch'io corra al convento.

CAPITOLO VII - Frase n. 27

Fede, coraggio; e addio.

CAPITOLO VII - Frase n. 28

Detto questo, uscí in fretta, e se n'andò, correndo, e quasi saltelloni, giú per quella viottola storta e sassosa, per non arrivar tardi al convento, a rischio di buscarsi una buona sgridata, o quel che gli sarebbe pesato ancor piú, una penitenza, che gl'impedisse, il giorno dopo, di trovarsi pronto e spedito a ciò che potesse richiedere il bisogno de' suoi protetti.

CAPITOLO VII - Frase n. 29

- Avete sentito cos'ha detto d'un non so che...

CAPITOLO VII - Frase n. 30

d'un filo che ha, per aiutarci? - disse Lucia.

CAPITOLO VII - Frase n. 31

- Convien fidarsi a lui; è un uomo che, quando promette dieci...

CAPITOLO VII - Frase n. 32

- Se non c'è altro...! - interruppe Agnese.

CAPITOLO VII - Frase n. 33

- Avrebbe dovuto parlar piú chiaro, o chiamar me da una parte, e dirmi cosa sia questo...

CAPITOLO VII - Frase n. 34

- Chiacchiere! la finirò io: io la finirò! - interruppe Renzo, questa volta, andando in su e in giú per la stanza, e con una voce, con un viso, da non lasciar dubbio sul senso di quelle parole.

CAPITOLO VII - Frase n. 35

- Oh Renzo! - esclamò Lucia.

CAPITOLO VII - Frase n. 36

- Cosa volete dire? - esclamò Agnese.

CAPITOLO VII - Frase n. 37

- Che bisogno c'è di dire? La finirò io.

CAPITOLO VII - Frase n. 38

Abbia pur cento, mille diavoli nell'anima, finalmente è di carne e ossa anche lui...

CAPITOLO VII - Frase n. 39

- No, no, per amor del cielo...! - cominciò Lucia; ma il pianto le troncò la voce.

CAPITOLO VII - Frase n. 40

- Non son discorsi da farsi, neppur per burla, - disse Agnese.

CAPITOLO VII - Frase n. 41

- Per burla? - gridò Renzo, fermandosi ritto in faccia ad Agnese seduta, e piantandole in faccia due occhi stralunati.

CAPITOLO VII - Frase n. 42

- Per burla! vedrete se sarà burla.

CAPITOLO VII - Frase n. 43

- Oh Renzo! - disse Lucia, a stento, tra i singhiozzi: - non v'ho mai visto cosí.

CAPITOLO VII - Frase n. 44

- Non dite queste cose, per amor del cielo, - riprese ancora in fretta Agnese, abbassando la voce.

CAPITOLO VII - Frase n. 45

- Non vi ricordate quante braccia ha al suo comando colui? E quand'anche...

CAPITOLO VII - Frase n. 46

Dio liberi!...

CAPITOLO VII - Frase n. 47

contro i poveri c'è sempre giustizia.

CAPITOLO VII - Frase n. 48

- La farò io, la giustizia, io! È ormai tempo.

CAPITOLO VII - Frase n. 49

La cosa non è facile: lo so anch'io.

CAPITOLO VII - Frase n. 50

Si guarda bene, il cane assassino: sa come sta; ma non importa.

CAPITOLO VII - Frase n. 51

Risoluzione e pazienza...

CAPITOLO VII - Frase n. 52

e il momento arriva.

CAPITOLO VII - Frase n. 53

Sí, la farò io, la giustizia: lo libererò io, il paese: quanta gente mi benedirà...! e poi in tre salti...!

CAPITOLO VII - Frase n. 54

L'orrore che Lucia sentí di queste piú chiare parole, le sospese il pianto, e le diede forza di parlare.

CAPITOLO VII - Frase n. 55

Levando dalle palme il viso lagrimoso, disse a Renzo, con voce accorata, ma risoluta: - non v'importa piú dunque d'avermi per moglie.

CAPITOLO VII - Frase n. 56

Io m'era promessa a un giovine che aveva il timor di Dio; ma un uomo che avesse...

CAPITOLO VII - Frase n. 57

Fosse al sicuro d'ogni giustizia e d'ogni vendetta, foss'anche il figlio del re...

CAPITOLO VII - Frase n. 58

E bene! - gridò Renzo, con un viso piú che mai stravolto: - io non v'avrò; ma non v'avrà né anche lui.

CAPITOLO VII - Frase n. 59

Io qui senza di voi, e lui a casa del...

CAPITOLO VII - Frase n. 60

- Ah no! per carità, non dite cosí, non fate quegli occhi: no, non posso vedervi cosí, - esclamò Lucia, piangendo, supplicando, con le mani giunte; mentre Agnese chiamava e richiamava il giovine per nome, e gli palpava le spalle, le braccia, le mani, per acquietarlo.

CAPITOLO VII - Frase n. 61

Stette egli immobile e pensieroso, qualche tempo, a contemplar quella faccia supplichevole di Lucia; poi, tutt'a un tratto, la guardò torvo, diede addietro, tese il braccio e l'indice verso di essa, e gridò: - questa! sí questa egli vuole.

CAPITOLO VII - Frase n. 62

Ha da morire!

CAPITOLO VII - Frase n. 63

- E io che male v'ho fatto, perché mi facciate morire? - disse Lucia, buttandosegli inginocchioni davanti.

CAPITOLO VII - Frase n. 64

- Voi! - rispose, con una voce ch'esprimeva un'ira ben diversa, ma un'ira tuttavia: - voi! Che bene mi volete voi? Che prova m'avete data? Non v'ho io pregata, e pregata, e pregata? E voi: no! no!

CAPITOLO VII - Frase n. 65

- Sí sí, - rispose precipitosamente Lucia: - verrò dal curato, domani, ora, se volete; verrò.

CAPITOLO VII - Frase n. 66

Tornate quello di prima; verrò.

CAPITOLO VII - Frase n. 67

- Me lo promettete? - disse Renzo, con una voce e con un viso divenuto, tutt'a un tratto, piú umano.

CAPITOLO VII - Frase n. 68

- Ve lo prometto.

CAPITOLO VII - Frase n. 69

- Me l'avete promesso.

CAPITOLO VII - Frase n. 70

- Signore, vi ringrazio! - esclamò Agnese, doppiamente contenta.

CAPITOLO VII - Frase n. 71

In mezzo a quella sua gran collera, aveva Renzo pensato di che profitto poteva esser per lui lo spavento di Lucia? E non aveva adoperato un po' d'artifizio a farlo crescere, per farlo fruttare? Il nostro autore protesta di non ne saper nulla; e io credo che nemmen Renzo non lo sapesse bene.

CAPITOLO VII - Frase n. 72

Il fatto sta ch'era realmente infuriato contro don Rodrigo, e che bramava ardentemente il consenso di Lucia; e quando due forti passioni schiamazzano insieme nel cuor d'un uomo, nessuno, neppure il paziente, può sempre distinguer chiaramente una voce dall'altra, e dir con sicurezza qual sia quella che predomini.

CAPITOLO VII - Frase n. 73

- Ve l'ho promesso, - rispose Lucia, con un tono di rimprovero timido e affettuoso: - ma anche voi avevate promesso di non fare scandoli, di rimettervene al padre...

CAPITOLO VII - Frase n. 74

- Oh via! per amor di chi vado in furia? Volete tornare indietro, ora? e farmi fare uno sproposito?

CAPITOLO VII - Frase n. 75

- No no, - disse Lucia, cominciando a rispaventarsi.

CAPITOLO VII - Frase n. 76

- Ho promesso, e non mi ritiro.

CAPITOLO VII - Frase n. 77

Ma vedete voi come mi avete fatto promettere.

CAPITOLO VII - Frase n. 78

Dio non voglia...

CAPITOLO VII - Frase n. 79

- Perché volete far de' cattivi augúri, Lucia? Dio sa che non facciam male a nessuno.

CAPITOLO VII - Frase n. 80

- Promettetemi almeno che questa sarà l'ultima.

CAPITOLO VII - Frase n. 81

- Ve lo prometto, da povero figliuolo.

CAPITOLO VII - Frase n. 82

- Ma, questa volta, mantenete poi, - disse Agnese.

CAPITOLO VII - Frase n. 83

Qui l'autore confessa di non sapere un'altra cosa: se Lucia fosse, in tutto e per tutto, malcontenta d'essere stata spinta ad acconsentire.

CAPITOLO VII - Frase n. 84

Noi lasciamo, come lui, la cosa in dubbio.

CAPITOLO VII - Frase n. 85

Renzo avrebbe voluto prolungare il discorso, e fissare, a parte a parte, quello che si doveva fare il giorno dopo; ma era già notte, e le donne gliel'augurarono buona; non parendo loro cosa conveniente che, a quell'ora, si trattenesse piú a lungo.

CAPITOLO VII - Frase n. 86

La notte però fu a tutt'e tre cosí buona come può essere quella che succede a un giorno pieno d'agitazione e di guai, e che ne precede uno destinato a un'impresa importante, e d'esito incerto.

CAPITOLO VII - Frase n. 87

Renzo si lasciò veder di buon'ora, e concertò con le donne, o piuttosto con Agnese, la grand'operazione della sera, proponendo e sciogliendo a vicenda difficoltà, antivedendo contrattempi, e ricominciando, ora l'uno ora l'altra, a descriver la faccenda, come si racconterebbe una cosa fatta.

CAPITOLO VII - Frase n. 88

Lucia ascoltava; e, senza approvar con parole ciò che non poteva approvare in cuor suo, prometteva di far meglio che saprebbe.

CAPITOLO VII - Frase n. 89

- Anderete voi giú al convento, per parlare al padre Cristoforo, come v'ha detto ier sera? - domandò Agnese a Renzo.

CAPITOLO VII - Frase n. 90

- Le zucche! - rispose questo: - sapete che diavoli d'occhi ha il padre: mi leggerebbe in viso, come sur un libro, che c'è qualcosa per aria; e se cominciasse a farmi dell'interrogazioni, non potrei uscirne a bene.

CAPITOLO VII - Frase n. 91

E poi, io devo star qui, per accudire all'affare.

CAPITOLO VII - Frase n. 92

Sarà meglio che mandiate voi qualcheduno.

CAPITOLO VII - Frase n. 93

- Manderò Menico.

CAPITOLO VII - Frase n. 94

- Va bene, - rispose Renzo; e partí, per accudire all'affare, come aveva detto.

CAPITOLO VII - Frase n. 95

Agnese andò a una casa vicina, a cercar Menico, ch'era un ragazzetto di circa dodici anni, sveglio la sua parte, e che, per via di cugini e di cognati, veniva a essere un po' suo nipote.

CAPITOLO VII - Frase n. 96

Lo chiese ai parenti, come in prestito, per tutto quel giorno, - per un certo servizio, - diceva.

CAPITOLO VII - Frase n. 97

Avutolo, lo condusse nella sua cucina, gli diede da colazione, e gli disse che andasse a Pescarenico, e si facesse vedere al padre Cristoforo, il quale lo rimanderebbe poi, con una risposta, quando sarebbe tempo.

CAPITOLO VII - Frase n. 98

- Il padre Cristoforo, quel bel vecchio, tu sai, con la barba bianca, quello che chiamano il santo...

CAPITOLO VII - Frase n. 99

- Ho capito, - disse Menico: - quello che ci accarezza sempre, noi altri ragazzi, e ci dà, ogni tanto, qualche santino.

CAPITOLO VII - Frase n. 100

- Appunto, Menico.

CAPITOLO VII - Frase n. 101

E se ti dirà che tu aspetti qualche poco, lí vicino al convento, non ti sviare: bada di non andar, con de' compagni, al lago, a veder pescare, né a divertirti con le reti attaccate al muro ad asciugare, né a far quell'altro tuo giochetto solito...

CAPITOLO VII - Frase n. 102

Bisogna saper che Menico era bravissimo per fare a rimbalzello; e si sa che tutti, grandi e piccoli, facciam volentieri le cose alle quali abbiamo abilità: non dico quelle sole.

CAPITOLO VII - Frase n. 103

- Poh! zia; non son poi un ragazzo.

CAPITOLO VII - Frase n. 104

- Bene, abbi giudizio; e, quando tornerai con la risposta...

CAPITOLO VII - Frase n. 105

guarda; queste due belle parpagliole nuove son per te.

CAPITOLO VII - Frase n. 106

- Datemele ora, ch'è lo stesso.

CAPITOLO VII - Frase n. 107

- No, no, tu le giocheresti.

CAPITOLO VII - Frase n. 108

Va, e portati bene; che n'avrai anche di piú.

CAPITOLO VII - Frase n. 109

Nel rimanente di quella lunga mattinata, si videro certe novità che misero non poco in sospetto l'animo già conturbato delle donne.

CAPITOLO VII - Frase n. 110

Un mendico, né rifinito né cencioso come i suoi pari, e con un non so che d'oscuro e di sinistro nel sembiante, entrò a chieder la carità, dando in qua e in là cert'occhiate da spione.

CAPITOLO VII - Frase n. 111

Gli fu dato un pezzo di pane, che ricevette e ripose, con un'indifferenza mal dissimulata.

CAPITOLO VII - Frase n. 112

Si trattenne poi, con una certa sfacciataggine, e, nello stesso tempo, con esitazione, facendo molte domande, alle quali Agnese s'affrettò di risponder sempre il contrario di quello che era.

CAPITOLO VII - Frase n. 113

Movendosi, come per andar via, finse di sbagliar l'uscio, entrò in quello che metteva alla scala, e lí diede un'altra occhiata in fretta, come poté.

CAPITOLO VII - Frase n. 114

Gridatogli dietro: - ehi ehi! dove andate galantuomo? di qua! di qua! - tornò indietro, e uscí dalla parte che gli veniva indicata, scusandosi, con una sommissione, con un'umiltà affettata, che stentava a collocarsi nei lineamenti duri di quella faccia.

CAPITOLO VII - Frase n. 115

Dopo costui, continuarono a farsi vedere, di tempo in tempo, altre strane figure.

CAPITOLO VII - Frase n. 116

Che razza d'uomini fossero, non si sarebbe potuto dir facilmente; ma non si poteva creder neppure che fossero quegli onesti viandanti che volevan parere.

CAPITOLO VII - Frase n. 117

Uno entrava col pretesto di farsi insegnar la strada; altri, passando davanti all'uscio, rallentavano il passo, e guardavan sott'occhio nella stanza, a traverso il cortile, come chi vuol vedere senza dar sospetto.

CAPITOLO VII - Frase n. 118

Finalmente, verso il mezzogiorno, quella fastidiosa processione finí.

CAPITOLO VII - Frase n. 119

Agnese s'alzava ogni tanto, attraversava il cortile, s'affacciava all'uscio di strada, guardava a destra e a sinistra, e tornava dicendo: - nessuno - : parola che proferiva con piacere, e che Lucia con piacere sentiva, senza che né l'una né l'altra ne sapessero ben chiaramente il perché.

CAPITOLO VII - Frase n. 120

Ma ne rimase a tutt'e due una non so quale inquietudine, che levò loro, e alla figliuola principalmente, una gran parte del coraggio che avevan messo in serbo per la sera.

CAPITOLO VII - Frase n. 121

Convien però che il lettore sappia qualcosa di piú preciso, intorno a que' ronzatori misteriosi: e, per informarlo di tutto, dobbiam tornare un passo indietro, e ritrovar don Rodrigo, che abbiam lasciato ieri, solo in una sala del suo palazzotto, al partir del padre Cristoforo.

CAPITOLO VII - Frase n. 122

Don Rodrigo, come abbiam detto, misurava innanzi e indietro, a passi lunghi, quella sala, dalle pareti della quale pendevano ritratti di famiglia, di varie generazioni.

CAPITOLO VII - Frase n. 123

Quando si trovava col viso a una parete, e voltava, si vedeva in faccia un suo antenato guerriero, terrore de' nemici e de' suoi soldati, torvo nella guardatura, co' capelli corti e ritti, co' baffi tirati e a punta, che sporgevan dalle guance, col mento obliquo: ritto in piedi l'eroe, con le gambiere, co' cosciali, con la corazza, co' bracciali, co' guanti, tutto di ferro; con la destra sul fianco, e la sinistra sul pomo della spada.

CAPITOLO VII - Frase n. 124

Don Rodrigo lo guardava; e quando gli era arrivato sotto, e voltava, ecco in faccia un altro antenato, magistrato, terrore de' litiganti e degli avvocati, a sedere sur una gran seggiola coperta di velluto rosso, ravvolto in un'ampia toga nera; tutto nero, fuorché un collare bianco, con due larghe facciole, e una fodera di zibellino arrovesciata (era il distintivo de' senatori, e non lo portavan che l'inverno, ragion per cui non si troverà mai un ritratto di senatore vestito d'estate); macilento, con le ciglia aggrottate: teneva in mano una supplica, e pareva che dicesse: vedremo.

CAPITOLO VII - Frase n. 125

Di qua una matrona, terrore delle sue cameriere; di là un abate, terrore de' suoi monaci: tutta gente in somma che aveva fatto terrore, e lo spirava ancora dalle tele.

CAPITOLO VII - Frase n. 126

Alla presenza di tali memorie, don Rodrigo tanto piú s'arrovellava, si vergognava, non poteva darsi pace, che un frate avesse osato venirgli addosso, con la prosopopea di Nathan.

CAPITOLO VII - Frase n. 127

Formava un disegno di vendetta, l'abbandonava, pensava come soddisfare insieme alla passione, e a ciò che chiamava onore; e talvolta (vedete un poco!) sentendosi fischiare ancora agli orecchi quell'esordio di profezia, si sentiva venir, come si dice, i bordoni, e stava quasi per deporre il pensiero delle due soddisfazioni.

CAPITOLO VII - Frase n. 128

Finalmente, per far qualche cosa, chiamò un servitore, e gli ordinò che lo scusasse con la compagnia, dicendo ch'era trattenuto da un affare urgente.

CAPITOLO VII - Frase n. 129

Quando quello tornò a riferire che que' signori eran partiti, lasciando i loro rispetti: - e il conte Attilio? - domandò, sempre camminando, don Rodrigo.

CAPITOLO VII - Frase n. 130

- È uscito con que' signori, illustrissimo.

CAPITOLO VII - Frase n. 131

- Bene: sei persone di seguito, per la passeggiata: subito.

CAPITOLO VII - Frase n. 132

La spada, la cappa, il cappello: subito.

CAPITOLO VII - Frase n. 133

Il servitore partí, rispondendo con un inchino; e, poco dopo, tornò, portando la ricca spada, che il padrone si cinse; la cappa, che si buttò sulle spalle; il cappello a gran penne, che mise e inchiodò, con una manata, fieramente sul capo: segno di marina torbida.

CAPITOLO VII - Frase n. 134

Si mosse, e, alla porta, trovò i sei ribaldi tutti armati, i quali, fatto ala, e inchinatolo, gli andaron dietro.

CAPITOLO VII - Frase n. 135

Piú burbero, piú superbioso, piú accigliato del solito, uscí, e andò passeggiando verso Lecco.

CAPITOLO VII - Frase n. 136

I contadini, gli artigiani, al vederlo venire, si ritiravan rasente al muro, e di lí facevano scappellate e inchini profondi, ai quali non rispondeva.

CAPITOLO VII - Frase n. 137

Come inferiori, l'inchinavano anche quelli che da questi eran detti signori; ché, in que' contorni, non ce n'era uno che potesse, a mille miglia, competer con lui, di nome, di ricchezze, d'aderenze e della voglia di servirsi di tutto ciò, per istare al di sopra degli altri.

CAPITOLO VII - Frase n. 138

E a questi corrispondeva con una degnazione contegnosa.

CAPITOLO VII - Frase n. 139

Quel giorno non avvenne, ma quando avveniva che s'incontrasse col signor castellano spagnolo, l'inchino allora era ugualmente profondo dalle due parti; la cosa era come tra due potentati, i quali non abbiano nulla da spartire tra loro; ma, per convenienza, fanno onore al grado l'uno dell'altro.

CAPITOLO VII - Frase n. 140

Per passare un poco la mattana, e per contrapporre all'immagine del frate che gli assediava la fantasia, immagini in tutto diverse, don Rodrigo entrò, quel giorno, in una casa, dove andava, per il solito, molta gente, e dove fu ricevuto con quella cordialità affaccendata e rispettosa, ch'è riserbata agli uomini che si fanno molto amare o molto temere; e, a notte già fatta, tornò al suo palazzotto.

CAPITOLO VII - Frase n. 141

Il conte Attilio era anche lui tornato in quel momento; e fu messa in tavola la cena, durante la quale, don Rodrigo fu sempre sopra pensiero, e parlò poco.

CAPITOLO VII - Frase n. 142

- Cugino, quando pagate questa scommessa? - disse, con un fare di malizia e di scherno, il conte Attilio, appena sparecchiato, e andati via i servitori.

CAPITOLO VII - Frase n. 143

- San Martino non è ancor passato.

CAPITOLO VII - Frase n. 144

- Tant'è che la paghiate subito; perché passeranno tutti i santi del lunario, prima che...

CAPITOLO VII - Frase n. 145

- Questo è quel che si vedrà.

CAPITOLO VII - Frase n. 146

- Cugino, voi volete fare il politico; ma io ho capito tutto, e son tanto certo d'aver vinta la scommessa, che son pronto a farne un'altra.

CAPITOLO VII - Frase n. 147

- Sentiamo.

CAPITOLO VII - Frase n. 148

- Che il padre...

CAPITOLO VII - Frase n. 149

il padre...

CAPITOLO VII - Frase n. 150

che so io? quel frate in somma v'ha convertito.

CAPITOLO VII - Frase n. 151

- Eccone un'altra delle vostre.

CAPITOLO VII - Frase n. 152

- Convertito, cugino; convertito, vi dico.

CAPITOLO VII - Frase n. 153

Io per me, ne godo.

CAPITOLO VII - Frase n. 154

Sapete che sarà un bello spettacolo vedervi tutto compunto, e con gli occhi bassi! E che gloria per quel padre! Come sarà tornato a casa gonfio e pettoruto! Non son pesci che si piglino tutti i giorni, né con tutte le reti.

CAPITOLO VII - Frase n. 155

Siate certo che vi porterà per esempio; e, quando anderà a far qualche missione un po' lontano, parlerà de' fatti vostri.

CAPITOLO VII - Frase n. 156

Mi par di sentirlo -.

CAPITOLO VII - Frase n. 157

E qui, parlando col naso, accompagnando le parole con gesti caricati, continuò, in tono di predica: - in una parte di questo mondo, che, per degni rispetti, non nomino, viveva, uditori carissimi, e vive tuttavia, un cavaliere scapestrato, piú amico delle femmine, che degli uomini dabbene, il quale, avvezzo a far d'ogni erba un fascio, aveva messo gli occhi...

CAPITOLO VII - Frase n. 158

- Basta, basta, - interruppe don Rodrigo, mezzo sogghignando, e mezzo annoiato.

CAPITOLO VII - Frase n. 159

- Se volete raddoppiar la scommessa, son pronto anch'io.

CAPITOLO VII - Frase n. 160

- Diavolo! che aveste voi convertito il padre!

CAPITOLO VII - Frase n. 161

- Non mi parlate di colui: e in quanto alla scommessa, san Martino deciderà -.

CAPITOLO VII - Frase n. 162

La curiosità del conte era stuzzicata; non gli risparmiò interrogazioni, ma don Rodrigo le seppe eluder tutte, rimettendosi sempre al giorno della decisione, e non volendo comunicare alla parte avversa disegni che non erano né incamminati, né assolutamente fissati.

CAPITOLO VII - Frase n. 163

La mattina seguente, don Rodrigo si destò don Rodrigo.

CAPITOLO VII - Frase n. 164

L'apprensione che quel verrà un giorno gli aveva messa in corpo, era svanita del tutto, co' sogni della notte; e gli rimaneva la rabbia sola, esacerbata anche dalla vergogna di quella debolezza passeggiera.

CAPITOLO VII - Frase n. 165

L'immagini piú recenti della passeggiata trionfale, degl'inchini, dell'accoglienze, e il canzonare del cugino, avevano contribuito non poco a rendergli l'animo antico.

CAPITOLO VII - Frase n. 166

Appena alzato, fece chiamare il Griso.

CAPITOLO VII - Frase n. 167

" Cose grosse ", disse tra sé il servitore a cui fu dato l'ordine; perché l'uomo che aveva quel soprannome, non era niente meno che il capo de' bravi, quello a cui s'imponevano le imprese piú rischiose e piú inique, il fidatissimo del padrone, l'uomo tutto suo, per gratitudine e per interesse.

CAPITOLO VII - Frase n. 168

Dopo aver ammazzato uno, di giorno, in piazza, era andato ad implorar la protezione di don Rodrigo; e questo, vestendolo della sua livrea, l'aveva messo al coperto da ogni ricerca della giustizia.

CAPITOLO VII - Frase n. 169

Cosi, impegnandosi a ogni delitto che gli venisse comandato, colui si era assicurata l'impunità del primo.

CAPITOLO VII - Frase n. 170

Per don Rodrigo, l'acquisto non era stato di poca importanza; perché il Griso, oltre all'essere, senza paragone, il piú valente della famiglia, era anche una prova di ciò che il suo padrone aveva potuto attentar felicemente contro le leggi; di modo che la sua potenza ne veniva ingrandita, nel fatto e nell'opinione.

CAPITOLO VII - Frase n. 171

- Griso! - disse don Rodrigo: - in questa congiuntura, si vedrà quel che tu vali.

CAPITOLO VII - Frase n. 172

Prima di domani, quella Lucia deve trovarsi in questo palazzo.

CAPITOLO VII - Frase n. 173

- Non si dirà mai che il Griso si sia ritirato da un comando dell'illustrissimo signor padrone.

CAPITOLO VII - Frase n. 174

- Piglia quanti uomini ti possono bisognare, ordina e disponi, come ti par meglio; purché la cosa riesca a buon fine.

CAPITOLO VII - Frase n. 175

Ma bada sopra tutto, che non le sia fatto male.

CAPITOLO VII - Frase n. 176

- Signore, un po' di spavento, perché la non faccia troppo strepito...

CAPITOLO VII - Frase n. 177

non si potrà far di meno.

CAPITOLO VII - Frase n. 178

- Spavento...

CAPITOLO VII - Frase n. 179

capisco...

CAPITOLO VII - Frase n. 180

è inevitabile.

CAPITOLO VII - Frase n. 181

Ma non le si torca un capello; e sopra tutto, le si porti rispetto in ogni maniera.

CAPITOLO VII - Frase n. 182

Hai inteso?

CAPITOLO VII - Frase n. 183

- Signore, non si può levare un fiore dalla pianta, e portarlo a vossignoria, senza toccarlo.

CAPITOLO VII - Frase n. 184

Ma non si farà che il puro necessario.

CAPITOLO VII - Frase n. 185

- Sotto la tua sicurtà.

CAPITOLO VII - Frase n. 186

E...

CAPITOLO VII - Frase n. 187

come farai?

CAPITOLO VII - Frase n. 188

- Ci stavo pensando, signore.

CAPITOLO VII - Frase n. 189

Siam fortunati che la casa è in fondo al paese.

CAPITOLO VII - Frase n. 190

Abbiam bisogno d'un luogo per andarci a postare.

CAPITOLO VII - Frase n. 191

e appunto c'è, poco distante di là, quel casolare disabitato e solo, in mezzo ai campi, quella casa...

CAPITOLO VII - Frase n. 192

vossignoria non saprà niente di queste cose...

CAPITOLO VII - Frase n. 193

una casa che bruciò, pochi anni sono, e non hanno avuto danari da riattarla, e l'hanno abbandonata, e ora ci vanno le streghe: ma non è sabato, e me ne rido.

CAPITOLO VII - Frase n. 194

Questi villani, che son pieni d'ubbie, non ci bazzicherebbero, in nessuna notte della settimana, per tutto l'oro del mondo: sicché possiamo andare a fermarci là, con sicurezza che nessuno verrà a guastare i fatti nostri.

CAPITOLO VII - Frase n. 195

- Va bene; e poi?

CAPITOLO VII - Frase n. 196

Qui, il Griso a proporre, don Rodrigo a discutere, finché d'accordo ebbero concertata la maniera di condurre a fine l'impresa, senza che rimanesse traccia degli autori, la maniera anche di rivolgere, con falsi indizi, i sospetti altrove, d'impor silenzio alla povera Agnese, d'incutere a Renzo tale spavento, da fargli passare il dolore, e il pensiero di ricorrere alla giustizia, e anche la volontà di lagnarsi; e tutte l'altre bricconerie necessarie alla riuscita della bricconeria principale.

CAPITOLO VII - Frase n. 197

Noi tralasciamo di riferir que' concerti, perché, come il lettore vedrà, non son necessari all'intelligenza della storia; e siam contenti anche noi di non doverlo trattener piú lungamente a sentir parlamentare que' due fastidiosi ribaldi.

CAPITOLO VII - Frase n. 198

Basta che, mentre il Griso se n'andava, per metter mano all'esecuzione, don Rodrigo lo richiamò, e gli disse: - senti: se per caso, quel tanghero temerario vi desse nell'unghie questa sera, non sarà male che gli sia dato anticipatamente un buon ricordo sulle spalle.

CAPITOLO VII - Frase n. 199

Cosí, l'ordine che gli verrà intimato domani di stare zitto, farà piú sicuramente l'effetto.

CAPITOLO VII - Frase n. 200

Ma non l'andate a cercare, per non guastare quello che piú importa: tu m'hai inteso.

CAPITOLO VII - Frase n. 201

- Lasci fare a me, - rispose il Griso, inchinandosi, con un atto d'ossequio e di millanteria; e se n'andò.

CAPITOLO VII - Frase n. 202

La mattina fu spesa in giri, per riconoscere il paese.

CAPITOLO VII - Frase n. 203

Quel falso pezzente che s'era inoltrato a quel modo nella povera casetta, non era altro che il Griso, il quale veniva per levarne a occhio la pianta: i falsi viandanti eran suoi ribaldi, ai quali, per operare sotto i suoi ordini, bastava una cognizione piú superficiale del luogo.

CAPITOLO VII - Frase n. 204

E, fatta la scoperta, non s'eran piú lasciati vedere, per non dar troppo sospetto.

CAPITOLO VII - Frase n. 205

Tornati che furon tutti al palazzotto, il Griso rese conto, e fissò definitivamente il disegno dell'impresa; assegnò le parti, diede istruzioni.

CAPITOLO VII - Frase n. 206

Tutto ciò non si poté fare, senza che quel vecchio servitore, il quale stava a occhi aperti, e a orecchi tesi, s'accorgesse che qualche gran cosa si macchinava.

CAPITOLO VII - Frase n. 207

A forza di stare attento e di domandare; accattando una mezza notizia di qua, una mezza di là, commentando tra sé una parola oscura, interpretando un andare misterioso, tanto fece, che venne in chiaro di ciò che si doveva eseguir quella notte.

CAPITOLO VII - Frase n. 208

Ma quando ci fu riuscito, essa era già poco lontana, e già una piccola vanguardia di bravi era andata a imboscarsi in quel casolare diroccato.

CAPITOLO VII - Frase n. 209

Il povero vecchio, quantunque sentisse bene a che rischioso giuoco giocava, e avesse anche paura di portare il soccorso di Pisa, pure non volle mancare: uscí, con la scusa di prendere un po' d'aria, e s'incamminò in fretta in fretta al convento, per dare al padre Cristoforo l'avviso promesso.

CAPITOLO VII - Frase n. 210

Poco dopo, si mossero gli altri bravi, e discesero spicciolati, per non parere una compagnia: il Griso venne dopo; e non rimase indietro che una bussola, la quale doveva esser portata al casolare, a sera inoltrata; come fu fatto.

CAPITOLO VII - Frase n. 211

Radunati che furono in quel luogo, il Griso spedí tre di coloro all'osteria del paesetto; uno che si mettesse sull'uscio, a osservar ciò che accadesse nella strada, e a veder quando tutti gli abitanti fossero ritirati: gli altri due che stessero dentro a giocare e a bere, come dilettanti; e attendessero intanto a spiare, se qualche cosa da spiare ci fosse.

CAPITOLO VII - Frase n. 212

Egli, col grosso della truppa, rimase nell'agguato ad aspettare.

CAPITOLO VII - Frase n. 213

Il povero vecchio trottava ancora; i tre esploratori arrivavano al loro posto; il sole cadeva; quando Renzo entrò dalle donne, e disse: - Tonio e Gervaso m'aspettan fuori: vo con loro all'osteria, a mangiare un boccone; e, quando sonerà l'ave maria, verremo a prendervi.

CAPITOLO VII - Frase n. 214

Su, coraggio, Lucia! tutto dipende da un momento -.

CAPITOLO VII - Frase n. 215

Lucia sospirò, e ripeté: - coraggio, - con una voce che smentiva la parola.

CAPITOLO VII - Frase n. 216

Quando Renzo e i due compagni giunsero all'osteria, vi trovaron quel tale già piantato in sentinella, che ingombrava mezzo il vano della porta, appoggiata con la schiena a uno stipite, con le braccia incrociate sul petto; e guardava e riguardava, a destra e a sinistra, facendo lampeggiare ora il bianco, ora il nero di due occhi grifagni.

CAPITOLO VII - Frase n. 217

Un berretto piatto di velluto chermisi, messo storto, gli copriva la metà del ciuffo, che, dividendosi sur una fronte fosca, girava, da una parte e dall'altra, sotto gli orecchi, e terminava in trecce, fermate con un pettine sulla nuca.

CAPITOLO VII - Frase n. 218

Teneva sospeso in una mano un grosso randello; arme propriamente, non ne portava in vista; ma, solo a guardargli in viso, anche un fanciullo avrebbe pensato che doveva averne sotto quante ce ne poteva stare.

CAPITOLO VII - Frase n. 219

Quando Renzo, ch'era innanzi agli altri, fu lí per entrare, colui, senza scomodarsi, lo guardò fisso fisso; ma il giovine, intento a schivare ogni questione, come suole ognuno che abbia un'impresa scabrosa alle mani, non fece vista d'accorgersene, non disse neppure: fatevi in là; e, rasentando l'altro stipite, passò per isbieco, col fianco innanzi, per l'apertura lasciata da quella cariatide.

CAPITOLO VII - Frase n. 220

I due compagni dovettero far la stessa evoluzione, se vollero entrare.

CAPITOLO VII - Frase n. 221

Entrati, videro gli altri, de' quali avevan già sentita la voce, cioè que' due bravacci, che seduti a un canto della tavola, giocavano alla mora, gridando tutt'e due insieme (lí, è il giuoco che lo richiede), e mescendosi or l'uno or l'altro da bere, con un gran fiasco ch'era tra loro.

CAPITOLO VII - Frase n. 222

Questi pure guardaron fisso la nuova compagnia; e un de' due specialmente, tenendo una mano in aria, con tre ditacci tesi e allargati, e avendo la bocca ancora aperta, per un gran " sei " che n'era scoppiato fuori in quel momento, squadrò Renzo da capo a piedi; poi diede d'occhio al compagno, poi a quel dell'uscio, che rispose con un cenno del capo.

CAPITOLO VII - Frase n. 223

Renzo insospettito e incerto guardava ai suoi due convitati, come se volesse cercare ne' loro aspetti un'interpretazione di tutti que' segni: ma i loro aspetti non indicavano altro che un buon appetito.

CAPITOLO VII - Frase n. 224

L'oste guardava in viso a lui, come per aspettar gli ordini: egli lo fece venir con sé in una stanza vicina, e ordinò la cena.

CAPITOLO VII - Frase n. 225

- Chi sono que' forestieri? - gli domandò poi a voce bassa, quando quello tornò, con una tovaglia grossolana sotto il braccio, e un fiasco in mano.

CAPITOLO VII - Frase n. 226

- Non li conosco, - rispose l'oste, spiegando la tovaglia.

CAPITOLO VII - Frase n. 227

- Come? né anche uno?

CAPITOLO VII - Frase n. 228

- Sapete bene, - rispose ancora colui, stirando, con tutt'e due le mani, la tovaglia sulla tavola, - che la prima regola del nostro mestiere, è di non domandare i fatti degli altri: tanto che, fin le nostre donne non son curiose.

CAPITOLO VII - Frase n. 229

Si starebbe freschi, con tanta gente che va e viene: è sempre un porto di mare: quando le annate son ragionevoli, voglio dire; ma stiamo allegri, che tornerà il buon tempo.

CAPITOLO VII - Frase n. 230

A noi basta che gli avventori siano galantuomini: chi siano poi, o chi non siano, non fa niente.

CAPITOLO VII - Frase n. 231

E ora vi porterò un piatto di polpette, che le simili non le avete mai mangiate.

CAPITOLO VII - Frase n. 232

- Come potete sapere...? - ripigliava Renzo; ma l'oste, già avviato alla cucina, seguitò la sua strada.

CAPITOLO VII - Frase n. 233

E lí, mentre prendeva il tegame delle polpette summentovate, gli s'accostò pian piano quel bravaccio che aveva squadrato il nostro giovine, e gli disse sottovoce: - Chi sono que' galantuomini?

CAPITOLO VII - Frase n. 234

- Buona gente qui del paese, - rispose l'oste, scodellando le polpette nel piatto.

CAPITOLO VII - Frase n. 235

- Va bene; ma come si chiamano? chi sono? - insistette colui, con voce alquanto sgarbata.

CAPITOLO VII - Frase n. 236

- Uno si chiama Renzo, - rispose l'oste, pur sottovoce: - un buon giovine, assestato; filatore di seta, che sa bene il suo mestiere.

CAPITOLO VII - Frase n. 237

L'altro è un contadino che ha nome Tonio: buon camerata, allegro: peccato che n'abbia pochi; che gli spenderebbe tutti qui.

CAPITOLO VII - Frase n. 238

L'altro è un sempliciotto, che mangia però volentieri, quando gliene danno.

CAPITOLO VII - Frase n. 239

Con permesso.

CAPITOLO VII - Frase n. 240

E, con uno sgambetto, uscí tra il fornello e l'interrogante; e ando a portare il piatto a chi si doveva.

CAPITOLO VII - Frase n. 241

- Come potete sapere, - riattaccò Renzo, quando lo vide ricomparire, - che siano galantuomini, se non li conoscete?

CAPITOLO VII - Frase n. 242

- Le azioni, caro mio: l'uomo si conosce all'azioni.

CAPITOLO VII - Frase n. 243

Quelli che bevono il vino senza criticarlo, che pagano il conto senza tirare, che non metton su lite con gli altri avventori, e se hanno una coltellata da consegnare a uno, lo vanno ad aspettar fuori, e lontano dall'osteria, tanto che il povero oste non ne vada di mezzo, quelli sono i galantuomini.

CAPITOLO VII - Frase n. 244

Però, se si può conoscer la gente bene, come ci conosciamo tra noi quattro, è meglio.

CAPITOLO VII - Frase n. 245

E che diavolo vi vien voglia di saper tante cose, quando siete sposo, e dovete aver tutt'altro in testa? e con davanti quelle polpette, che farebbero resuscitare un morto? - Cosí dicendo, se ne tornò in cucina.

CAPITOLO VII - Frase n. 246

Il nostro autore, osservando al diverso modo che teneva costui nel soddisfare alle domande, dice ch'era un uomo cosí fatto, che, in tutti i suoi discorsi, faceva professione d'esser molto amico de' galantuomini in generale; ma, in atto pratico, usava molto maggior compiacenza con quelli che avessero riputazione o sembianza di birboni.

CAPITOLO VII - Frase n. 247

Che carattere singolare! eh?

CAPITOLO VII - Frase n. 248

La cena non fu molto allegra.

CAPITOLO VII - Frase n. 249

I due convitati avrebbero voluto godersela con tutto loro comodo; ma l'invitante, preoccupato di ciò che il lettore sa, e infastidito, e anche un po' inquieto del contegno strano di quegli sconosciuti, non vedeva l'ora d'andarsene.

CAPITOLO VII - Frase n. 250

Si parlava sottovoce, per causa loro; ed eran parole tronche e svogliate.

CAPITOLO VII - Frase n. 251

- Che bella cosa, - scappò fuori di punto in bianco Gervaso, - che Renzo voglia prender moglie, e abbia bisogno...! - Renzo gli fece un viso brusco.

CAPITOLO VII - Frase n. 252

- Vuoi stare zitto, bestia? - gli disse Tonio, accompagnando il titolo con una gomitata.

CAPITOLO VII - Frase n. 253

La conversazione fu sempre piú fredda, fino alla fine.

CAPITOLO VII - Frase n. 254

Renzo, stando indietro nel mangiare, come nel bere, attese a mescere ai due testimoni, con discrezione, in maniera di dar loro un po' di brio, senza farli uscir di cervello.

CAPITOLO VII - Frase n. 255

Sparecchiato, pagato il conto da colui che aveva fatto men guasto, dovettero tutti e tre passar novamente davanti a quelle facce, le quali tutte si voltarono a Renzo, come quand'era entrato.

CAPITOLO VII - Frase n. 256

Questo, fatti ch'ebbe pochi passi fuori dell'osteria, si voltò indietro, e vide che i due che aveva lasciati seduti in cucina, lo seguitavano: si fermò allora, co' suoi compagni, come se dicesse: vediamo cosa voglion da me costoro.

CAPITOLO VII - Frase n. 257

Ma i due, quando s'accorsero d'essere osservati, si fermarono anch'essi, si parlaron sottovoce, e tornarono indietro.

CAPITOLO VII - Frase n. 258

Se Renzo fosse stato tanto vicino da sentir le loro parole, gli sarebbero parse molto strane.

CAPITOLO VII - Frase n. 259

- Sarebbe però un bell'onore, senza contar la mancia, - diceva uno de' malandrini, - se, tornando al palazzo, potessimo raccontare d'avergli spianate le costole in fretta in fretta, e cosí da noi, senza che il signor Griso fosse qui a regolare.

CAPITOLO VII - Frase n. 260

- E guastare il negozio principale! - rispondeva l'altro.

CAPITOLO VII - Frase n. 261

- Ecco: s'è avvisto di qualche cosa; si ferma a guardarci.

CAPITOLO VII - Frase n. 262

Ih! se fosse piú tardi! Torniamo indietro, per non dar sospetto.

CAPITOLO VII - Frase n. 263

Vedi che vien gente da tutte le parti: lasciamoli andar tutti a pollaio.

CAPITOLO VII - Frase n. 264

C'era in fatti quel brulichío, quel ronzío che si sente in un villaggio, sulla sera, e che, dopo pochi momenti, dà luogo alla quiete solenne della notte.

CAPITOLO VII - Frase n. 265

Le donne venivan dal campo, portandosi in collo i bambini, e tenendo per la mano i ragazzi piú grandini, ai quali facevan dire le divozioni della sera; venivan gli uomini, con le vanghe, e con le zappe sulle spalle.

CAPITOLO VII - Frase n. 266

All'aprirsi degli usci, si vedevan luccicare qua e là i fuochi accesi per le povere cene: si sentiva nella strada barattare i saluti, e qualche parola, sulla scarsità della raccolta, e sulla miseria dell'annata; e piú delle parole, si sentivano i tocchi misurati e sonori della campana, che annunziava il finir del giorno.

CAPITOLO VII - Frase n. 267

Quando Renzo vide che i due indiscreti s'eran ritirati, continuò la sua strada nelle tenebre crescenti, dando sottovoce ora un ricordo, ora un altro, ora all'uno, ora all'altro fratello.

CAPITOLO VII - Frase n. 268

Arrivarono alla casetta di Lucia, ch'era già notte.

CAPITOLO VII - Frase n. 269

Tra il primo pensiero d'una impresa terribile, e l'esecuzione di essa (ha detto un barbaro che non era privo d'ingegno), l'intervallo è un sogno, pieno di fantasmi e di paure.

CAPITOLO VII - Frase n. 270

Lucia era, da molte ore, nell'angosce d'un tal sogno: e Agnese, Agnese medesima, l'autrice del consiglio, stava sopra pensiero, e trovava a stento parole per rincorare la figlia.

CAPITOLO VII - Frase n. 271

Ma, al momento di destarsi, al momento cioè di dar principio all'opera, l'animo si trova tutto trasformato.

CAPITOLO VII - Frase n. 272

Al terrore e al coraggio che vi contrastavano, succede un altro terrore e un altro coraggio: l'impresa s'affaccia alla mente, come una nuova apparizione: ciò che prima spaventava di piú, sembra talvolta divenuto agevole tutt'a un tratto: talvolta comparisce grande l'ostacolo a cui s'era appena badato; l'immaginazione dà indietro sgomentata; le membra par che ricusino d'ubbidire; e il cuore manca alle promesse che aveva fatte con piú sicurezza.

CAPITOLO VII - Frase n. 273

Al picchiare sommesso di Renzo, Lucia fu assalita da tanto terrore, che risolvette, in quel momento, di soffrire ogni cosa, di star sempre divisa da lui, piúttosto ch'eseguire quella risoluzione; ma quando si fu fatto vedere, ed ebbe detto: - son qui, andiamo -; quando tutti si mostraron pronti ad avviarsi, senza esitazione, come a cosa stabilita, irrevocabile; Lucia non ebbe tempo né forza di far difficoltà, e, come strascinata, prese tremando un braccio della madre, un braccio del promesso sposo, e si mosse con la brigata avventuriera.

CAPITOLO VII - Frase n. 274

Zitti zitti, nelle tenebre, a passo misurato, usciron dalla casetta, e preser la strada fuori del paese.

CAPITOLO VII - Frase n. 275

La piú corta sarebbe stata d'attraversarlo: che s'andava diritto alla casa di don Abbondio; ma scelsero quella, per non esser visti.

CAPITOLO VII - Frase n. 276

Per viottole, tra gli orti e i campi, arrivaron vicino a quella casa, e lí si divisero.

CAPITOLO VII - Frase n. 277

I due promessi rimaser nascosti dietro l'angolo di essa; Agnese con loro, ma un po' piú innanzi, per accorrere in tempo a fermar Perpetua, e a impadronirsene; Tonio, con lo scempiato di Gervaso, che non sapeva far nulla da sé, e senza il quale non si poteva far nulla, s'affacciaron bravamente alla porta, e picchiarono.

CAPITOLO VII - Frase n. 278

- Chi è, a quest'ora? - gridò una voce dalla finestra, che s'aprí in quel momento: era la voce di Perpetua.

CAPITOLO VII - Frase n. 279

- Ammalati non ce n'è, ch'io sappia.

CAPITOLO VII - Frase n. 280

È forse accaduta qualche disgrazia?

CAPITOLO VII - Frase n. 281

- Son io, - rispose Tonio, - con mio fratello, che abbiam bisogno di parlare al signor curato.

CAPITOLO VII - Frase n. 282

- È ora da cristiani questa? - disse bruscamente Perpetua.

CAPITOLO VII - Frase n. 283

- Che discrezione? Tornate domani.

CAPITOLO VII - Frase n. 284

- Sentite: tornerò o non tornerò: ho riscosso non so che danari, e venivo a saldar quel debituccio che sapete: aveva qui venticinque belle berlinghe nuove; ma se non si può, pazienza: questi, so come spenderli, e tornerò quando n'abbia messi insieme degli altri.

CAPITOLO VII - Frase n. 285

- Aspettate, aspettate: vo e torno.

CAPITOLO VII - Frase n. 286

Ma perché venire a quest'ora?

CAPITOLO VII - Frase n. 287

- Gli ho ricevuti, anch'io, poco fa; e ho pensato, come vi dico, che, se li tengo a dormir con me, non so di che parere sarò domattina.

CAPITOLO VII - Frase n. 288

Però, se l'ora non vi piace, non so che dire: per me, son qui; e se non mi volete, me ne vo.

CAPITOLO VII - Frase n. 289

- No, no, aspettate un momento: torno con la risposta.

CAPITOLO VII - Frase n. 290

Cosí dicendo, richiuse la finestra.

CAPITOLO VII - Frase n. 291

A questo punto, Agnese si staccò dai promessi, e, detto sottovoce a Lucia: - coraggio; è un momento; è come farsi cavar un dente, - si riuní ai due fratelli, davanti all'uscio; e si mise a ciarlare con Tonio, in maniera che Perpetua, venendo ad aprire, dovesse credere che si fosse abbattuta lí a caso, e che Tonio l'avesse trattenuta un momento.