PAOLO VOLPONI: IL CORAGGIO DELLA DIVERSITà


PROSE MINORI


Uccelli in volo (www.ermesambiente.it)

Moltissime le prose minori di Volponi, pubblicate soprattutto su riviste e giornali. Emanuele Zinato ne ha operato una scelta nei tre volumi da lui curati. Sulla sua scelta opererò una ulteriore selezione, secondo i miei interessi.

Premetto solo che Volponi ha scritto su svariati temi, dalla storia dell'arte alla letteratura alla politica, dai racconti agli interventi sull'ambiente marchigiano, in particolare sulla "odiosamata" Urbino, sino a parlare di diversi animali che testimoniano una sana istintualità, ormai messa in pericolo dalla organizzazione tecnocratica del pianeta. E ora parliamo delle cinque prose da me scelte:

- LE DIFFICOLTA' DEL ROMANZO (in Romanzi e Prose, volume primo, 1966, pp. 1023 ss.): per l'autore non esistono romanzi "difficili"; il lettore ha quasi l'obbligo di studiare un romanzo vincendo le proprie difficoltà: il romanzo non deve essere un passatempo (come vuole invece l'industria culturale) ma uno strumento di conoscenza della realtà al fine di mutarla in meglio, rendendola veramente a misura di un uomo e di una donna liberi, non sottomessi alla società dominante, che appunto domina e non vuole che si pensi e si discuta attivamente. L'attenzione rivolta al romanzo deve essere analoga a quella rivolta a una donna amata anche se problematica, a una donna non facile. Una buona lettura metabolizzata dona, per poche decine di euro, l'accrescimento della vitalità e della propria visione del mondo.

- ADRIANO, UN ERETICO DEL CAPITALISMO (in Romanzi e Prose, volume secondo, 1976, pp. 645 ss.): omaggio a uno dei suoi due maestri (l'altro è stato Pasolini). Adriano Olivetti ebbe il coraggio di indicare agli altri capitani di industria, che lo deridevano, come possa aversi anche in Italia una fabbrica all'avanguardia tecnologicamente e pure attraversata da una reale democrazia. Occorre armonizzare il rapporto tra operaio e macchina, salvaguardando l'attiva partecipazione di tutti alle scelte aziendali.

- PASOLINI MAESTRO E AMICO (in Romanzi e Prose, volume secondo, 1978, pp. 649 ss.): ritratto dell'amico Pasolini, mite e coraggioso contro il potere neocapitalistico fondato sul privilegio. Un limite di Pasolini fu quello di non conoscere la realtà industriale. E' stata la parte più buia della società a decretare la morte del Poeta. Volponi lo preferisce come poeta e scrittore piuttosto che come regista. Ritiene inoltre che egli ha sbagliato a non capire l'auspicabilità di una sua collaborazione con il Gruppo 63, cioè la disprezzata Neoavanguardia.

- IRIDE (in Romanzi e Prose, volume terzo, 1985, pp. 748 ss.):

"Iride, di cui il narratore assume il punto di vista, è un personaggio controcorrente: una donna resistente, che legge, discute, pensa in un mondo dominato dall'estetizzazione diffusa, dall'erotizzazione dei linguaggi e dalla mercificazione dei corpi."(1)

- CRONACA DI UNA NOTTE DEI TEMPI (in Romanzi e Prose, volume terzo, scritto nel 1986 e pubblicato nel 1988, pp. 763 ss.): Volponi immagina, in questo racconto, che Pasolini mentre viene massacrato, la notte del 2 novembre 1975, non smette la sua indole didattica persino nei confronti del gruppo di sicari che lo sta uccidendo. Mentre loro credono di vendicare così l'onore d'Italia, la vittima svela la cruda realtà:

"Come fascisti siete uomini dementi e come assassini nemmeno più uomini e nemmeno bestie, ma soltanto follia."(2)


(1) Zinato Emanuele, Commenti e apparati, in Volponi Paolo, Romanzi e Prose, volume terzo, Einaudi, Torino, 2003, p. 839. (torna su)

(2) Volponi Paolo, Romanzi e Prose, volume terzo, Einaudi, Torino, 2003, p. 768. (torna su)


a cura di Leonardo Monopoli

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Letteratura
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Aggiornamento: 10/12/2012