risponde Giorgio Triani sociologo e docente presso l'Università di ParmaNimei ed Exté: ma il contesto dov'è? Forse inutile chiederselo, perchè i nomi sono programmatici. La pubblicità di moda&accessori s'è mangiata tutto, tranne il marchio. Al punto che il prodotto sembra essere diventato secondario, anche per la ragione che i diversi prodotti, nell'ambito di una stessa categoria merceologica, sono più o meno tutti uguali. La differenza, appunto, la sola, la fa il marchio. Quanto al carattere equivoco, però sin lì, perchè il richiamo alla "gaiezza" è molto scoperto, quasi urlato, si può osservare: 1) che la provocazione è coniugata al mercato: le coppie gay cominciano ad essere relativamente numerose; 2) ma se anche gli omosessuali consumano, un pò di trasgressione (immaginaria) non dispiace nemmeno agli eterosessuali; 3) se i gioeilli sono per eccellenza oggetti da innamorati, i jeans sono per definizione un capo unisex. |